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che effetto potrebbe avere se gli Stati compensassero i debiti pubblici fra di loro ? Sono tutti indebitati, tranne Cina e India probabilmente.Che conseguenze risucite a immaginare ?

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Praticamente nessuno, non bisogna mai dimenticare che il debito pubblico non è in linea di massima nei confronti di altri stati.

M. Gavio Apicio
M. Gavio Apicio

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molto suggestivo ma il debito non è in favore di stati.. ma di banche, assicurazioni, fondi, privati, ecc.l'italia ha 1800 miliardi di debito e seppure possa avere qualche partecipazione qua e là e qualche debito "compensabile"... poca cosa rispetto a tale massa.in ogni caso mettere d'accordo tutti quando a livello europeo non ci si mette d'accordo su nulla sarebbe impossibile.

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Il debito pubblico e' la differenza tra spese e entrate del Bilancio dello Stato. L'indebitamento verso l'estero deriva dalle attivita' commerciali da e verso gli altri Stati. Ad esempio in materia di petrolio. Uno stato ne ha bisogno per andare avanti avanti, quindi si indebita con gli Stati che ne hanno (di petrolio) per tirare avanti. Senza petrolio si ferma la crescita.Avviene, quindi, che uno Stato abbia debito nei confronti dell'Arabia Saudita, ad esempio, ma credito nei confronti della Germania che magari acqusita determinati prodotti di quello Stato che,pero', non interessano ai Sauditi.Paolo che scrive per sentito dire e non capisce quello che scrive, ripete un qualcosa che viene detto da tempo. Cioe', la trasmissibilita di tali situazioni di debito/credito tra piu' Stati. La risposta e' che non c'e interesse da parte di nessuno Stato a fare cio'.Riguardo a Cina e India, questi due Paesi si trovano in situazioni diverse perche', fino ad oggi, non hanno consentito lo sviluppo di un mercato interno di consumo di prodotti dei Paesi occidentali di un certo peso. Ad esempio, tutte le vespette simil-Piaggio che vedete in India sono costruite la con materie prime locali. Le esportazioni, quindi, superano di gran lunga le importazioni.E' per questo motivo che nelle vostre citta' assistete agli apparentemente inesplicabili acquisti per contanti di beni immobili ed attivita' commerciali da parte dei Cinesi (..... io non ho mai visto un Cinese fallire...). E' lo Stato Cinese stesso che finanzia per contanti questi acquisti da parte dei loro (ex) cittadini per poi rivalersi sui prodotti Cinesi che tali attivita' SONO OBBLIGATE ad importare per ripagare il debito. Questo da luogo alle grandi sottofatturazioni dei prodotti Cinesi.Gli Stati con surplus, non sono solo Cina o India.
------------------------------------------------------- Olim, Hortacius, dedisti filii nam ignotam. Per quanto riguarda me: So cosi de legno che si me rifa' Geppetto, ce tira fora Pinocchio.

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bene, Apicio e Pimander dicono due cose diverse.Personalmente non condivido ciò che dice Risparmio.io poi di compensazione non ne ho mai sentito parlare in giro quindi qualora sbagliassi lo faccio di testa mia e non di pappagallo.Però per me la cosa non sta neppure come dice Pimander, cioè tutti ne trarrebbero giovamento da una compensazione e gli equilibri forse non cambierebbero di molto.Ciò che ritengo possa essere determinante sarebbe che anzichè avere 80 miliardi di euro da accantonare per pagare interessi (caso Italia) ci sarebbe la stessa cifra da dedicare a investimenti.Ugualmente il cittadino che mette il salvadanaio in titoli di Stato, perchè rendono più dell'euribor e del tasso bancario,se li vedrebbe rendere indietro in contanti.Che può fare o lasciarli sul conto, e aumentare la patrimonializzazione delle banche, o investirli direttamente in attività produttive.Diciamo che quei 1600 miliardi di debito pubblico italiano in realtà sono immobilizzati, mente con una compensazione (parziale perchè non parlo di azzeramento) andrebbero a essere rimessi nel mercato delle attività produttive.D'altronde non si può continuare a piangere sul debito creato al tempo dei due blocchi e continuare a tirarselo dietro sempre più.E' un punto di partenza di considerazioni la mia, anche se non ripeto a pappagallo, forse sono più acuto Pimander

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Apicio e Pimander dicono la stessa cosa: il debito pubblico e' cosa interna allo Stato e viene finanziato con i titoli di stato.Il debito tra Stati non viene finanziato con titoli di stato ma e' legato alla solvibilita' di uno Stato stesso. Nell'esempio, ad un certo punto l'Arabia Saudita cessera' di vendere petrolio allo stato che ha contratto un debito troppo alto, a prescindere dai crediti che tale stato potrebbe avere, ad es. con la Germania.Il debito pubblico diventa debito estero quando il primo non viene coperto dall'interno e si deve ricorrere all'estero (vedi Grecia). Siccome, nessuno aveva piu' fiducia nella capacita' della Grecia di pagare i propri debiti (compresi i propri cittadini e le proprie banche che non sottoscrivevano piu' i titoli del debito pubblico, anzi, volevano redimere quelli esistenti), e' giunta in salvataggio la Germania. Ma la Germania non ha debiti da compensare con la Grecia, quindi ha prestato denaro praticamente a fondo perduto. Hai capito ora che sono due debiti diversi di cui stai parlando e che non si compensano?Le spese per il servizio sanitario nazionale, la previdenza nazionale, le autostrade nazionali, le scuole nazionali, ecc., vengono finanziate con le entrate dell'erario nazionale e, per la parte eccedente (le spese sono sempre maggiori delle entrate), con i titoli di stato.Gli acquisti di materie prime che non abbiamo, invece, li finanziamo con le esportazioni di prodotti finiti (non con le tasse o i titoli di stato). Es: ci serve il petrolio per andare avanti mentre produciamo vetture Ferrari che rivendiamo agli stessi che ci danno il petrolio. Certo, non si finanzia l'acquisto del petrolio con i titoli di Stato. Saremmo in bancarotta da tempo.....Quindi, non c'e nulla da compensare perche sono due tipi di attivita' e due categorie diverse di crediti/debiti che in nessun modo si possono compensare.E' piu' chiaro ora come avviene?India e Cina che citi come virtuosi, sono, invece, i peggiori del globo perche' finanziano la loro crescita con il piu' totale spregio per l'ambiente, i diritti dei lavoratori e la sicurezza dei prodotti.
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