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Gentili Esperti del Forum,Ho bisogno del vostro aiuto per sapere come muovermi in merito all'applicazione dell'imposta di bollo.La manovra del Governo di luglio ha aumentato il costo del bollo sulle comunicazioni relative al Dossier Titoli (art. 23 comma 7 DL 6/7/2011 n. 98 convertito in L. 15/07/2011 n. 111).A questo punto alcune Banche si sono mosse e hanno smesso di considerare i Pronti Contro Termine come titoli da inserire nel dossier titoli per non penalizzare i propri clienti.Ad esempio Che Banca li inserisce nel Conto Deposito, evitando quindi di far pagare il bollo, mentre Fineco, invece, li rendiconta nel Dossier Titoli facendo pagare il bollo al cliente.Che Banca dice che la stipula del contratto di Pronti Contro Termine NON richiede l'apertura di un deposito titoli: ha ragione? Se si, perchè Fineco non si adegua facendo risparmiare i propri clienti? E Le altre banche cosa fanno?A quale organismo occorre rivolgersi per sapere chi ha ragione, l'Arbitro Bancario e Finanziario oppure la CONSOB?Grazie per i vostri sempre puntuali riscontri.

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Ho fatto una veloce verifica sul web e ho scoperto cheil gruppo Banca Sella il gruppo Gruppo Bancario Unione di Banche Italiane (UBI Banca, IW Bank)il gruppo Monte Paschiil gruppo MedioBanca (Che Banca)non fanno pagare l'imposta di bollo sui pronti contro termine, mentre il gruppo Unicredit (tra cui Fineco) fa pagare l'imposta di bollo.Come è possibile che vi siano applicazioni delle norme così antitetiche? Chi ha ragione?Tenete presente che per chi ha pochi soldi da parte come il sottoscritto la questione non e' di lana caprina...

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quattro banche, contro una, quella tra l'altro che non ha mai manifestato molta attenzione al cliente....ti suggerisco di scegliere una delle quattro che ti fanno risparmiare...

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il problema non si pone per chi ha già il deposito titoli e quindi già paga il bollo (salvo il discorso delle nuove "soglie").ma se diverse banche operano in quel modo, evidentemente si può fare, il pronti contro termine è un contratto che ha come sottostante un titolo quotato (una sorta di "prestito titoli") ma evidentemente si può procedere senza deposito titoli visto che, ad esempio, che banca consente di sottoscrivere pct a chi ha intestato solo il conto deposito (e non anche il conto corrente)

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Dopo uno snervante scambio di comunicazioni con il customer service di FINECO hanno ammesso che per i PCT non sarebbe necessario il deposito titoli ma che, da un punto di vista tecnico, non sono in grado di isolarli e quindi li considerano alla stregua di titoli con tutte le conseguenze in tema di maggiori oneri per l'imposta di bollo.Meno male che questa è una Banca molto "tecnologica"! A questo punto non mi resta che aspettare la naturale scadenza dei PCT (non è previsto il rimborso anticipato) e poi salutarli: mi hanno fatto pagare per anni i bolli su un dossier titoli che non mi serviva e, nonostante le mie, insistenze, non hanno alcuna intenzione di rimborsarmi!!!

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a prescindere dalle fumose risposte di Fineco, che non ritengo attendibili, mi sembra più affidabile il discorso di CheBanca! che, come sottostante dei suoi pct utilizza (parzialmente) obbligazioni proprie e/o della controllante (che non è più Compass, ma direttamente Mediobanca).valgono comunque i commenti già fatti, ovvero che se questo trattamento di favore viene realizzato da diverse banche, e da almeno due anni, si tratta di un fenomeno che sicuramente è già stato ponderato da Banca d'Italia, che non ha voluto prendere posizione soprattutto per non penalizzare ulteriormente, almeno da un punto di vista immagine, un potere forte come Unicredit, e dal fisco, molto sensibile a nuove fonti "di reddito", di questi tempi...ergo, vale quanto detto più volte: scegliete sempre la banca più conveniente.....

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