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Salve a tutti,

sono nuovo del forum di Adusbef, ho scorso un po' i vari argomenti, ma non mi pare di averne notato alcun caso analogo al mio. Ve lo sottopongo, sperando che qualcuno sappia darmi delucidazioni.

Premetto che quanto sto scrivendo riguarda il gruppo bancario UNICREDIT, banca presso la quale sono titolare di conto corrente dal 2004 e presso la quale verso regolarmente tutti i mesi il mio stipendio (sono un dipendente FINMECCANICA).

Nel 2007 ho sottoscritto un primo finanziamento con UNICREDIT, la banca presso cui ho il conto corrente e presso la quale verso il mio stipendio (sono un dipendente SELEX-ES, gruppo FINMECCANICA, ed ho uno stipendio mensile medio di circa 1.400 euro) per un importo pari a 25.000 euro e con una rata mensile di 396 euro, che mi è stato regolarmente erogato. Nel 2011 ho chiesto ed ottenuto un secondo finanziamento sempre con UNICREDIT, per un importo pari a 32.000 euro e con una rata di 529 euro. Il secondo finanziamento, secondo il contratto, avrebbe dovuto estinguere d'ufficio il primo, e mi avrebbero dovuto erogare solo la differenza. Per non so quale motivo questo automatismo non è avvenuto, e poichè io nel 2011 avevo anche un'attività in proprio (che ovviamente era in affanno), in accordo "verbale" con il direttore della filiale, che mi conosceva, utilizzai tutta la somma che mi fu erogata per coprire il conto della società, che pure tenevo presso UNICREDIT. Nel 2012, poi, sempre per affanni con la mia attività, tentai il tutto per tutto chiedendo un ulteriore finanziamento, questa volta una cessione del 5°, ad un'altra società, FIDITALIA. Anche la richiesta di cessione del 5° andò a buon fine, e dal 2012 pago una rata di 300 euro mese a FIDITALIA.

Detto questo, ogni mese mi trovo a pagare, a fronte di uno stipendio di 1.400 euro/mese

  • ad UNICREDIT, attraverso il conto corrente, le due rate del finanziamento, per un totale di 925 euro
  • a FIDITALIA, attraverso la busta paga, la rata per la cessione del 5°, per un importo pari a 300 euro.

In pratica, ogni mese guadagno 1.400 euro e ne spendo più di 1.200 in finanziamenti.

A gennaio di quest'anno (2013) ho dovuto chiudere la mia attività, che non riuscivo più a portare avanti, e sto vivendo quindi del solo stipendio. Ovviamente, ho chiuso il conto della società che tenevo presso UNICREDIT, lasciando attivo solo il conto personale, sul quale SELEX-ES versa i miei emolumenti e sul quale gravano i due finanziamenti. Di fatto è da qualche mese che sono andato in affanno e non riesco a pagare entrambe le rate dei finanziamenti che ho con UNICREDIT, quindi ogni mese prelevo un po' di soldi dal conto (il 27 devo fare le corse al bancomat la mattina, prima che la banca prelevi tutto), pago una rata delle due, lasciando arretrata l'altra. Ho chiesto più volte ad UNICREDIT, con raccomandate e con mail al direttore della mia filiale, di accorpare i due finanziamenti, facendo in modo che la rata fosse compatibile con il mio stipendio. Ma la cosa non è mai avvenuta, poichè, mi dice il direttore, ormai sono considerato un "cattivo pagatore", su di me c'è l'indicazione di "rischio elevato", ecc. ecc. Negli ultimi due mesi, poi, neanche le corse al bancomat sono servite, poichè UNICREDIT sta prelevando direttamente addirittura più dello stipendio che mi viene accreditato, adducendo come motivazione che ho delle rate scadute, che ho toccato il fondo del mio fido (come dipendente del gruppo FINMECCANICA, abbiamo un accordo quadro con UNICREDIT e mi concessero, al momento dell'apertura del conto, 2.500 euro di fido) e che devo rientrare. Sto anche facendo un secondo lavoro la sera, per provare a vivere in qualche modo, ma ovviamente non è possibile.

Tra l'altro i debiti con la banca non sono gli unici debiti che ho, avendo debiti anche con altre persone a causa della società che avevo aperto e di cui ero amministratore. Questi ultimi debiti non sono poi mai riuscito ad onorarli, poichè ovviamente ogni mese non mi rimane niente per pagare altro.

Avendo premesso, quindi, quale è la mia situazione attuale (spero di essere stato chiaro), e premesso che sono conscio di aver sbagliato ad aver utilizzato i soldi del secondo finanziamento UNICREDIT per sanare altre situazioni, sebbene fossero pendenze sempre con UNICREDIT, ho alcune domande:

  • UNICREDIT può, legalmente parlando, prendere ogni mese più di 900 euro e, nel caso di mie "morosità", prendere addirittura più dello stesso stipendio che mi viene versato?
  • Non esiste, legalmente parlando, alcun modo di accorpare tutte le mie pendenze, comprese anche le cambiali che gravano sulla mia testa e che firmai per aprire la società?
  • UNICREDIT si può rifiutare di non accorpare i due finanziamenti? Oltretutto è un paradosso, perchè UNICREDIT vede l'accorpamento come un ulteriore finanziamento, sebbene io non stia chiedendo assolutamente liquidità aggiuntiva, e poichè io risulto "cattivo pagatore" (su segnalazione di UNICREDIT ovviamente), la stessa UNICREDIT non mi può venire incontro.

Ormai sono mesi che vengo vessato da UNICREDIT, dalle sue società di recupero crediti (prima fra tutte la MARAN), e sono mesi che chiedo solo che mi vengano accorpate le rate perchè voglio pagare, ma non una cifra mensile che non mi consente neanche di fare la spesa.

Perdonate il fatto che mi sono dilungato, ma spero di aver esposto in modo chiaro i fatti.

Detto questo...che destino mi attende? Grazie in anticipo per tutti i contributi.

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"Zanzarone" la tua reazione appare, se non aggressiva nei modi e nei toni, abbastanza fuori luogo e fuori misura rispetto al mio quesito. Ho chiesto per due motivi: il primo è certamente per capire in che mondo mi muovo, essendo ignorante di una serie di meccanismi, formalismi e leggi applicabili; il secondo è certamente per un minimo di "diffidenza", ovviamente, essendo la prima volta che scrivo su questo forum, ed essendo già emotivamente provato da numerose "prese per i fondelli" da parte del mio ex-socio, che mi ha asciugato come un pomodorino al sole. In ogni caso, se non vorrai dare più un tuo contributo, ti sarò comunque grato per il tempo che hai già speso.

PS: eviterei di farmi cuocere ancora, se non fossi già bello "cotto", di certo dormirei di più e non esporrei le mie questioni personali su un forum, nel quale starei cercando risposte che mi confortino, non "sfanculate" gratuite da parte di uno sconosciuto. Se non hai pazienza, caro il mio Zanzarone, e se non ne hai soprattutto con i novelli dichiarati e con le persone in difficoltà, non sarò io a trattenerti. Ti ringrazio ancora per i contributi che hai già dato.

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Va bene ... soprassediamo e ricominciamo dal principio.

Per dare un parere occorre sapere di quali beni disponi alla luce del sole ...

Uno lo conosciamo già, il tuo stipendio.

Ce ne sono altri? Immobili etc ...?



Zanzarone Malefico
Zanzarone Malefico

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Sono lieto che il diverbio si sia appianato. In ogni caso, posseggo (sia alla luce del sole, che all'ombra, nel senso che questo è, altro non c'è) il 50% della nuda proprietà di una casa dove vie mia madre. L'altro 50% è di mio fratello. Questo è quanto.

Vorrei anche aggiungere che mi sono recato, in questi giorni, da CHE BANCA!, per chiedere una carta "conto in tasca", ma non me l'hanno voluta dare, poichè "siccome lei è segnalato, non possiamo aprirle un conto, neanche uno 'tascabile', per la nostra azienda rappresenterebbe un danno d'immagine". Mesto, mi sono diretto all'uscita, pensando, fra le atre cose "io, un danno d'immagine per una banca che fa parte del gruppo Mediobanca, fondato da Cuccia e oggi controllato, fra gli altri, anche da Berlusconi".

Vabè, dissertazioni a parte, ad oggi l'unica cosa che sono riuscito ad ottenere è che la mia azienda mi renda gli emolumenti con assegno circolare (da gennaio, quindi vedo la mia tredicesima in serio pericolo - sigh), intanto continuerò a cercare una banca che mi "accetti"; anzi, se ne avete qualcuna da suggerire, sono aperto ai vostri suggerimenti. Ho letto un po' in giro che le banche che aderiscono al circuito PATTI CHIARI hanno, spesso, un conto base proprio per soggetti che hanno problemi simili ai miei. Beh, fatemi sapere, a presto!

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In via teorica potrebbe corre rischi la tua quota dell'immobile ma questo è molto poco probabile, ed in via un poco meno teorica.un quinto del tuo attuale stipendio.



Zanzarone Malefico
Zanzarone Malefico

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che aggiungere a quanto scrive zanzara? lo stipendio è quello, devi mettere sul piatto (per la banca) proprietà immobiliari o altre attività che ti diano reddito, in alternativa a quella che hai chiuso. in qualche modo l'impegno preso in base ad una situazione non più reale lo devi onorare, a me non interessa sapere nulla di più, ma alla banca che deve recuperare i suoi soldi, si!



.... continuavano a chiamarlo l'ineffabile

g.g.

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