ciao a tutti,ho un lavoro per il quale tra me e la committenza risulta esserci firmato contratto e offerta tra le parti.Per tale lavoro mi sono stati corrisposti SAL di avanzamento lavori per tutta la durata delle opere.Per l'ultima rata di 15000 euro mi sono stati consegnati tre assegni postdatati da 5000 euro l'uno che avrei dovuto incassare a marzo aprile e maggio 2010.Il mio avvocato, però, mi ha consigliato di portare all'incasso gli assegni, vistandoli in agenzia delle entrate, pagando le relative imposte di bollo e presentandoli in banca la banca mi risponde che non ci sono provviste a coprire tali importi.Vengono così mandati dalla banca davanti ad un ufficiale giudiziario(notaio),che però non li protesta, in quanto il debitore sostiene che gli importi non sono dovuti, anzi pare siano stati sottratti e da me portati all'incasso indebitamente. Qualcuno di voi può aiutarmi? Cosa mi aspetta?
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05/01/2010, ore 18:06
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05/01/2010, ore 18:14
Cambiare avvocato.Tutti sanno che un assegno postdatato versato in banca va all'incasso immediato.Scusi, ma se ha accettato il pagamento " dilazionato"era anche consapevole che chi ha emesso assegni,molto propabilmente non aveva la provvista disponibile.Il postdatato nel commercio e negli affari viene dato a garanzia al posto di una cambiale,non certo per evadere spiccioli di imposta, ma per praticità.Così facendo lei ha mandato protestato la persona che ha emesso gli assegni, con relativi problemi.Ora l'accusa di aver trafugato gli assegni.Ripeto. CAMBI AVVOCATO |
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05/01/2010, ore 18:24
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05/01/2010, ore 18:30
grazie per la risposta immediata.devo però precisare che il mio avvocato era della sua opinione fino al momento in cui siamo venuti a conoscenza che il debitore si trova oggi in una posizione di scarsissima liquidità con la possibilità di fallire da un momento all'altro. Il 15 di Gennaio,giorno dell'udienza con circa quattro o cinque aziende creditrici, probabilmente il tribunale procederà al pignoramento di beni per sopperire a somme ben lontane dalla mia che rappresenta spiccioli a confronto.Per evitare che tali titoli divennissero carta straccia a seguito o di cambi di amministrazione o peggio di fallimento siamo giunti a questa conclusione.Ma cosa rischio oggi per tale scelta? |
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05/01/2010, ore 21:05
A questo punto, in questa situazione non rischia nulla penalmente.L'accusa di sottrazione di assegni e falsificazione firma (sopratutto questa) sono facilmente dimostrabili che non hanno consistenza.Ci saranno spero delle fatture o preventivi che giustifichino gli assegni,comunque, a prescindere vale il discorso sopra esposto,una perizia calligrafica accerta l'autenticità o meno di una firma.Quindi chi rischia è l'altra persona,c'è falso, calunnia e diffamazione a cui deve rispondere. |
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05/01/2010, ore 21:30
Signor Claudio, graziela mia ingenuità imprenditoriale riguardo l'approccio questo lavoro ha pagato dazio.Non ripeterò lo stesso errore in futuro mantenendo il saldo a valori più bassi per evitare fregature.Grazie del tempo che mi ha dedicato.Marco |
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