carissimi lettori, mi occupo di comunicazione e di tanto in tanto organizzo eventi e manifestazioni di diverso genere. nel 2010 una persona viene da me perchè vuole che gli organizzi il matrimonio. gli faccio firmare un accordo scritto che prevede un acconto di euro 15.000 dietro relativa fattura. questo individuo mi rilascia un assegno bancario non trasferibile della banca monte dei paschi di siena. mi reco in banca e prima di incassare vado dal direttore per far controllare l'assegno, il quale mi invia da un suo sub-alterno che a sua volta davanti alla mia presenza procede telefonando alla banca di riferimento. L'impiegato della banca mi dice che tutto è a posto e che posso procedere all'incasso e mi indica di recarmi allo sportello. Effettuo il versamento e me ne torno a casa. Aspetto tre giorni come da prassi e tramite la procedura internet della banca verifico l'avvenuto pagamento. Per mia duttilità trasferisco l'importo su un altro conto corrente e nel frattempo utilizzo i soldi per pagare i miei debiti. Nel frattempo succede di tutto nel seguente ordine: il fantomatico cliente vuole la restituzione della caparra perchè non contento a suo parere del mio comportamento (caparra che non ho restituito). la banca dopo giorni mi comunica che l'assegno incassato e clonato e vuole restituita la somma che nel frattempo non c'è più perchè l'ho spesa. ho presentato un esposto alla Polizia di Stato, spiegando come è avvenuta la faccenda e ho provveduto a denunciare la persona che mi ha dato l'assegno identificata da me con il nome è cognome e i dati registrati sul contratto e sulla fattura (risulterà che i dati anagrafici appartengono al signore titolare del conto corrente che ha subito la truffa). Dopo alcuni mesi mi chiamano i carabinieri perchè vogliono interrogarmi e devo presentarmi in caserma con un avvocato perchè sono stato denunciato alla procura della repubblica. dopo tre anni dall'accaduto sabato 13 aprile 2013 l'avvocato mi comunica che la procura ha deciso di fare un processo, nel quale dovrò difendermi dall'accusa di truffa aggravata. Vorrei sapere da voi se ci sono esperienze simili e se posso fare riferimento a processi già avvenuti per capire a cosa vado in contro. Sò di dover restituire la somma presa ma penso che la mia banca e la banca del signore truffato siano responsabili di questa tragedia che mi ha rovinato la vita perchè la paura, l'ansia mi stanno tormentando. Vi ringrazio anticipatamente per i Vostri consigli
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15/04/2013, ore 14:27
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15/04/2013, ore 21:04
Giustamente ha già inquadrato l'obbligo di dover restituire, però dovrebbe meglio spiegare di cosa incolpa le due banche, la sua e la trattaria. Se ci è stata un furto di idendità è lei il truffato dal truffatore, ma continuo a non capire cosa c'entrano le banche. Se sommate il T.A.N. al Tasso di Mora, tutti i mutui stipulati dagli italiani sono presuntivamente usurai, TUTTI, proprio TUTTI |
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16/04/2013, ore 08:54
beh, quanto meno può sussistere il dubbio che non sia stata messa tutta la diligenza necessaria. Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile... |
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18/04/2013, ore 13:02
Per Dante87 e per tutto il forum- A parer mio le due banche hanno responsabilità piena. Se io mi reco presso la mia banca per essere aiutato e per essere salvaguardato da eventuali problemi secondari, la mia banca ha l'obbligo di aiutarmi e di essere vigile. io pago la mia banca per avere un servizio e tra i servizi della banca presumo ci sia anche quello di evitare inconvenienti. La banca dalla quale proviene l'assegno, ha ricevuto una telefonata dal collega della mia banca. La telefona a cosa è servita? Chi ha verificato la copertura sul conto aveva l'obbligo di avvertire il titolare del conto, dato che si tratta di una somma di € 15.000? So che gli assegni hanno dei codici di controllo e che esiste una macchinetta presso gli sportelli per controllare se questi sono falsi o no. Quando il cassiere ha versato l'assegno sono state fatte tutte le procedure del caso o anche lui si è fidato della telefonata di conferma fatta dalla collega presso la banca di riferimento? Io mi occupo di comunicazione, del mio lavoro ne so qualche cosa e pretendo che se mi rivolgo ad una Banca per avere dei servizi, gli operatori della stessa sappiano quello che fanno. La mia preoccupazione maggiore è sapere a cosa vado incontro, se ci sono stati altri casi del genere e come è finita. Vorrei sapere cosa devo fare per dimostrare la mia innocenza. |
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