Sono vittima di un furto di identità perpetrato a mio danno da ignoti: sono stati emessi bonifici dal mio conto corrente on-line a favore di persona ignota: il tutto per un importo di circa 10.000 euro. Non ho mai nè ricevuto nè risposto alle classiche e-mail di phishing per cui ritengo l' accaduto (le cui cause tecniche sono tutt'ora ignote) a completa responsabilità del mio Istituto di Credito. Fra l'altro, a seguito del problema, ho potuto verificare come la maggior parte degli Istituti di credito (il mio escluso, purtroppo) siano da tempo passati a sistemi di protezione più moderni, sostituendo la "classica" password con la chiavetta elettronica (token) che fornisce password sempre diverse per ogni operazione. Ritengo quest' ultima cosa una grave mancanza del mio Istituto. Altrettanto grave considero il ritardo con il quale l'Istituto si è "accorto" del furto... Dopo la denuncia alla polizia postale, dichiarazione di disconoscimento delle operazioni e lettera di reclamo alla banca, sono ora in attesa di risposta. Vorrei però sapere se ad altri è capitato il mio stesso problema...
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23/09/2009, ore 15:04
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23/09/2009, ore 16:43
La prassi è inoltrare querela per truffa a chi è stato inviato il bonifico, per poi scoprire che il malcapitato che ha ricevuto il bonifico ha trasmesso i denari con Western IUNION in Romania, quindi a sua volta truffato da una pseudo azienda americana che l'aveva assunto per trasmettere al nuovo dipendente i bonifici a suo favore dai suoi immaginari clienti, tutto questo per il modico guadagno di 250 euro a bonifico.Questa è la truffa del momento che ha subito un mio amico che cercava lavoro su internet.Saluti |
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23/09/2009, ore 18:52
Ma di che istituto bancario parliamo? |
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23/09/2009, ore 22:50
Infatti il "token" è uno strumento indispensabile! |
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24/09/2009, ore 09:51
Infatti mi è stato sconsigliato di sporgere querela verso il beneficiario dei bonifici: l' interlocutore deve rimanere l' Istituto Bancario alla cui custodia sono state sottratte le somme. Il fatto è che questi ti "rimpallano" da un ufficio all' altro dimostrando scarsissima attenzione al Cliente ed una presunta "ignoranza" in materia ( "...è la prima volta che capita"). Non solo; il loro call-center ha fornito risposte assurde del tipo "ma forse lei utilizza più terminali per le operazioni...?": vi renderte conto: su un conto "on-line", cioè concepito appositamente per essere utilizzato su un qualunque terminale con accesso ad Internet mi hanno chiesto se utilizzo più terminali...non ci sono parole!Come detto sono in attesa di una risposta ufficiale dalla banca ma rinnovo a voi tutti la domanda di partenza: ci sono altri casi del genere? |
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24/09/2009, ore 10:25
l'importante che gestisca il tutto attraverso raccomandate, meglio se non imbustate, "sostituendo la "classica" password con la chiavetta elettronica (token) che fornisce password sempre diverse per ogni operazione"la chiavetta va in aggiunta alla password, ossìa entro con ID e Password, e per operare necessito del codice della chiavetta che cambia ogni 60 secondi |
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