Buongiorno a tutti.Mi é successo di andare in una banca ( della città in cui sono nato) per cambiare un assegno, di cui non sono mai stato cliente e con cui non ho mai avuto rapporti.L'addetta allo sportello mi ha riferito di essere già in possesso dei miei dati ( codice fiscale, data di nascita, nome e cognome) poiché sostiene che ho effettuato un'operazione in una data precisa (febbraio 2008). Peraltro vivo in un paese differente rispetto a quello in cui é ubicata questa banca.Ho chiesto spiegazioni all'addetta la quale ha recuperato la documentazione della presunta operazione e nella consultazione, ad un certo punto, ha riposto il tutto ed é andata dal direttore di banca. Quest'ultimo, con aria di sufficienza, mi ha riferito che al momento i terminali non funzionavano e che non potevano eseguire l'operazione per cui mi ero recato presso di loro. Sono ritornato 3 volte consecutive per richiedere maggiori dettagli sulla presunta operazione compiuta e per cambiare l'assegno. L'assegno é stato cambiato ma il direttore mi ha sempre riferito che erano in corso delle verifiche per la presunta operazione effettuata in data antecedente. Al momento non sono a conoscenza della operazione che avrei compiuto in passato. I dubbi son tanti, dall'atteggiamento dell'addetta allo sportello, alla risposta del direttore. Peraltro quando sono ritornato nei giorni successivi, l'addetta alla cassa era assente ( poteva essere anche una coincidenza).Cosa posso fare e come agire? é possibile fare una denuncia e presso chi? o scrivere in Banca d'Italia?Grazie
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15/04/2009, ore 15:08
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15/04/2009, ore 15:40
Scarichi la modulistica dal sito del Garante della Privacy ed invii la richiesta, corredata di documento di identità per autentica di firma, alla Sede Legale della Banca.Richieda, oltre quanto le interessa, le generalità precise della persona fisica responsabile del trattamento dati.Naturalmente, in assenza di risposta, inoltri denuncia al garante * (per fatti a carattere omissivo) e una segnalazione all'Ufficio di Vigilanza della Banca d'Italia per palesi carenze del sistema informativo nonché per culpa in vigilando a carico della Banca oggetto delle Sue pesanti attenzioni.ShalomGufo(*) si ricordi nella (eventuale) denuncia, di richiedere espressamente che il costo del procedimento sia posto a carico della parte soccombente e la liquidazione in via forfettaria delle spese da Lei sostenute.ArrishalomGufo |
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15/04/2009, ore 15:42
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15/04/2009, ore 17:45
Lei è fortunato e non lo sa, le han cambiato un assegno in una banca dove non è conosciuto.Lei, deve sapere, che se si è stati cliente di una banca 20 anni fa, questa banca a sua volta si è fusa, è stat inglobata da altra, poi, si è scissa, in altre due, tutti idati dei clienti rimangono e suguono le evoluzioni della banche.Quando si viene censiti vi si rimane a vita. |
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15/04/2009, ore 18:45
Gentile Utente,se ho ben compreso, questa sarebbe la prima operazione che lei ha svolto allo sportello di questa banca.Ora, potrebbe cortesemente precisare l'importo dell'assegno e se si trattava di circolare/bancario/libero/non trasferibile.La domanda è mirata a stabilire se siano state attuate le procedure antiriclaggio, in tal caso, rivolgersi al garnte non servirebbe a nulla, in quanto la normativa vigente, libera dalle restrizioni della riservatezza.Cordialmente |
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15/04/2009, ore 22:45
STUDIO CONSULENZAil 15/04/2009 alle ore 18.45.39 wrote: > ... cut ........ rivolgersi al garnte non servirebbe a nulla, Dissento.La richiesta alla Banca è mirata a conoscere, entro e non oltre i termini di legge, quali dati relativi all'interrogante la banca abbia in archivio, la loro origine, le modalità di conservazione/protezione dei medesimi.In difetto è assolutamente legittimo il ricorso al Garante, se non altro per procurare alla Banca recalcitrante la sacrosanta sanzione.ShalomGufo |
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