Buona sera a tutti voi, sono preoccupata per la direttiva MIFID. Mi spiego: la direttiva la conosco bene e i suoi obbiettivi sono nobili, la mia preoccupazione è quello che stanno facendo alcune banche utilizzando l'alibi dell'adeguamento alla MIFID. In particolare la mia banca sul richiamo alla disciplina MIFID, nei fogli informativi che costituiscono parte integrante del contratto, prima mi dice che è obbligata a seguire le indicazioni e gli ordini del cliente, "anche se questo significa non adeguarsi alle misure previste dalla propria policy", al capoverso successivo dice: la banca "intende richiedere al cliente un consenso preventivo, espresso sotto forma di accordo generale, ad effettuare l'esecuzione di ordini al di fuori di un mercato regolamentato o di un sistema multilaterale di negoziazione". Con queste frasi la banca mi chiede un'autorizzazione preventiva e generalizzata a fare dei miei quattrini ciò che vuole, di decidere le spese di commissione volta per volta e di comunicarmi soltanto (e dopo che il danno si è già verificato) eventuali e variazioni significative!!!!!!!!!!! Se non autorizzo la banca sotto forma di accordo preventivo e genralizzato non posso più operare in borsa o disinvestire le mie azioni. Viceversa se concedo l'autorizzazione conferisco alla banca di decidere dove vendere, con chi, a che prezzo e soprattutto le concedo l'arma dei derivati..ho anche pensato di cambiare banca ma alcune di quelle che ho valutato fanno la stessa cosa!!!!!HELP ME!! Posso secondo voi chiedere che il mio contratto non venga modificato e che sui resti con le condizioni contrattuali vigenti fino al 2.11.07? Posso fare causa? Se si come? Un processo alle intenzioni non è possibile, ma vorrei evitare di far causa quando i miei soldi saranno stati spazzati via dai derivati e dai mercati non regolamentati!!Grazie a tutti quelli che vorranno rispondere e buon anno
Rev.0 Segnala
02/01/2008, ore 17:49
|
||||
|
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta
Rev.0 Segnala
02/01/2008, ore 18:00
Per me la stai facendo troppo tragica.Intanto non sei obbligata a firmare il modulo MIFID,se non ti sta bene, e quindi loro ti assegnano un profilo prefissato in base a quello che gestiscono. Detto profilo lo puoi contestare se non lo trovi adatto.Nessuna operazione di vendita può essere effettuata senza la Tua autorizzazione dettagliata.Se però sei una Trader on line sui derivati, hanno ragione a volersi coprire, per autorizzarti aed operazioni di rischio. |
||||
|
Rev.0 Segnala
02/01/2008, ore 18:06
tu sei longoleo o cos'altro? il mifid se lo compili puoi continuare ad operare altrimenti si chiude il conto e buonanotte al secchio. casomai essendo stato approvato la class action si dovrebbe fare ricorso all'ue e poi questo strumento è a totale vantaggio delle banche finanziarie ecc. ecc. abbiamo voluto la bicicletta? e adesso pedaliamo. |
||||
|
Rev.0 Segnala
02/01/2008, ore 18:17
Ahimè forse mi sono spiegata male. Se io ho un pacchetto di azioni tipo generali e lo voglio vendere devo dare l'autorizzazione preventiva e generalizzata alla banca con la quale questa può fare ciò che vuole e non soltanto per azioni generali. Non solo può decidere di addebitarmi le spese di commissione secondo il suo interesse. Ahimè la class action consente un risarcimento a posteriori ma l'autorizzazione preventiva è un modo per dire alla banca "fai dei miei soldi ciò che vuoi". Ho tempo fino a luglio per decidere se autorizzarla e nel frattempo il mio pacchetto di azioni è bloccato. La MIFId si occupa della trasparenza dei mercati e della tutela degli investitori, le banche la sfruttano per "nascondare" tra le clausole di informazione le fregature per noi investitori. Se non autorizzo smetto di disporre dei miei soldi e se davvero la Banca fa i miei interessi perchè mi chiede di autorizzarla ad agire su mercati non regolamentati? Grazie ancora e scusate lo sfogo ma è dal 2 novembre che mi lambicco il cervello per trovare una soluzione. Se chiudo il conto perdo una marea di soldi. |
||||
|
Rev.0 Segnala
02/01/2008, ore 19:21
Se per caso la banca è Unicredit o Intesasanpaolofuggi a gambe levate,con qualche "cautela". Mi spiegomeglio. Oltre ad essere "vittima dei derivati" come sociodi un'azienda, a titolo personale ho sperimentato leporcherie sia di unicredit che di banca intesa. Lasoluzione?Io ho trasferito l'intero "pacchetto" in un'altra bancadi cui mi fido (se vuoi,scrivimi personalmente,non vogliofare pubblicità "occulta"!) così com'era e senza rimetterci un centesimo. La gestrice (che mi segue inpratica ogni giorno) concorda con me quando il titoloha raggiunto il valore negoziabile senza perdere capitale.E' chiaro che devi trovare le persone giuste,poi a partequelle due che ti ho indicato prima e tutto il loroentourage credo che le piccole banche locali siano ingrado di darti il servizio che ti ho descritto, tra l'altroa costi "trattabili" de vis a vis con il direttore di filialeed il gestore della sim di riferimento.Un'ultima raccomandazione : fai scrivere e sottoscrivereogni cosa dalle persone con le quali tratti. Con i tempiche corrono,fidarsi è bene ma non farlo è meglio!Per il resto,spero di esserti stata d'aiuto.P.s. : il "trasferimento" DEVE essere gratuito. Se così non fosse,reclama e pretendi l'applicazione del decretoBersani. Altrimenti l'Adusbef che ci stà a fare?Le lotte del nostro Elio Lannutti e dei suoi tantissimi e validissimi collaboratori servono a questo ma siamo noi cittadini che dobbiamo imporci con le banche affinchè i decreti siano applicatio e,se così non è, denunciare ebatterci affinchè ciò avvenga.legge trovino applicazione |
||||
|
Rev.0 Segnala
02/01/2008, ore 20:14
|
||||
|