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Nel 2010 ricevo questionario da parte dell'agenzia delle entrate dove mi viene richiesto di elencare i miei beni per gli anni 2007 2008 e di specificare chi sostiene le spese di mantenimento.

Premetto che i beni di mia proprietà sono un suv di cilindrata cc 2498 con 128 kW (non certo un suv tipo x5 da oltre 200 kw) acquistato nel 2006 e la prima abitazione al 50% acquistata nel luglio 2007. L'acquisto dell'auto che è un regalo dei miei genitori è stato fatto dimostrandolo con i soldi dei miei genitori, la casa è stata acquistata con mutuo più soldi anche questi dimostrando che provenivano dai risparmi dei miei genitori e dai genitori di mia moglie.

Ad agosto 2007 mi sono sposato e sono andato a vivere nella casa nuova prendendo chiaramente la residenza. Siccome non avevo più la residenza coi miei genitori secondo l'agenzia delle entrate non ero più in grado di mantenere i suddetti beni...... Cosa assurda perchè se avessi mantenuto la residenza dai miei non ci sarebbero stati problemi!!!

Nel questionario compilato dichiaravo che per il mantenimento dei beni venivo aiutato dai miei genitori.

Per il 2007 mi sono stati estorti € 7663 Dovuto dal fatto che di fronte ad una dichiarazione dei redditi di 2300 € (ho iniziato un'attività in prpoprio a settembre 2007) contro i loro presunti 23000 €?... gli aiuti in contante fatti dai miei genitori non possono essere presi in considerazione e quindi non vengono considerati....... E alla fine il commercialista ha sconsigliato di fare ricorso in commissione tributaria e di pagare ottenendo così la riduzione ad 1/3 di sanzione ed interessi.

Adesso considerando che nel 2008 ho una dichiarazione dei redditi di € 23000 ma secondo il redditometro avrei dovuto dichiararne almeno 56000 . Ora io sono in grado di dimostrare che i costi del muto circa 4800 € e i costi dell'auto tra bollo e assicurazione 1000 € sono stati coperti da 6800 € ricevuti dai miei genitori con assegni ma non arriverebbero mai a 56000 euro.

E' possibile che pretendano il pagamento dell'irpef per i 25000 € di differenza? Potendo dimostrare qunato dichiarato cioè che mutuo e costi mantenimento auto sono sostenuti dai miei genitori..... Non si può fare nulla? Solo subire questa estorsione legalizzata?

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Va ben Jos,

"Resto pertanto convinto che un eventuale ricorso debba trovare sicuro accoglimento, laddove l'istanza di annullamento in Autotutela venisse respinto."

è su questo che non sono del tuo parere, temo che con l'attuale situazione politica il ricorso sarà respinto senza neppur fingere di esaminare la documetnazione addotta.

Continuo a sperare di essere contraddetto dai fatti.



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Avvocato del Diavolo

----------------------------- Avvocato del Diavolo

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@StePass

secondo me sei vittima del fatto che il Fisco è "cieco" ed anche comodo, cioè non tiene conto di circostanza alcuna e nemmeno del valore dell'auto, ma guarda solo la potenza, vale a dire i cavalli fiscali, che nel caso della tua auto sono 23, e per auto con più di 21 cavalli fiscali il Fisco presume un reddito di almeno 40.000 Euro/anno. Il fatto che qualcun altro l'abbia pagata, che qualcun altro paghi le spese come RCA, bollo, manutenzione ecc., che uno non mangi per permettersi la macchina dei suoi sogni, che la macchina sia sempre in garage e non consumi nemmeno carburante, NON CONTA NULLA!!! Conta solo ed esclusivamente che uno sia l'intestatario di una macchina con più di 2200 cc / 21 cavalli fiscali! Ti suggerisco vendere la macchina e prenderne una meno potente, e vedrai che sarai congruo,. tanto un SUV da 2500 cc non serve a nessuno!



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@ThePractise

***in parole povere "il contribuente ha sempre torto"*****

Piumeno è così, anche perché le formule del Fisco sono troppo semplici. La soluzione è quella di non aver intestato nulla e di non acquistare più niente che possa essere ricondotto al proprio codice fiscale, così nulla possono presumere, pretendere e pignorare. Se questa è anche la soluzione per avere una congiuntura positiva, dubito.

In parole povere: quella "lotta all'evasione" potrebbe risultare autogol - e purtroppo: Berlusconi e suo staff sono già pronti per tornare...





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Non penso proprio, anzi spero proprio di no. Berlusconi e il suo staff sanno di dover attendere ancora un po'... diciamo almeno un annetto....elezioni permettendo..

StePass andrà avanti a farsi pagare le tasse dai suoi genitori, e imparerà a non fare il passo più lungo della gamba. Ciò anche se, in tutta onestà, io penso che un suv di quella potenza è uno strumento di lavoro per un piccolo imprenditore edile che viaggia per cantieri, in sostanza è un camioncino più che un auto di lusso: il fisco potrebbe tenere conto di questo e dell'ormai avanzata età dello stesso.... perchè le formule del Fisco sono semplici anche per poter essere interpretate, almeno in questi casi "umani"....

E poi, siamo franchi, se il suv se lo fsse intestato papà, probabilmente ci avrebbe pagato le tasse lui, con un'aliquota maggiore... L'alternativa

Tranquillo, ThinkPositive, quando si tratta di spendere meno tasse, l'italiano medio sa bene come fare, mentre gli industriali dell'evasione non si fanno fregare per poche migliaia di euro.... perchè a tanto ammonterebbe "l'irpef su 25000 euro di differenza....

Piuttosto, qualcuno ha recepito che è possibile, dall'anno prossimo, addirittura una riduzione delle aliquote Irpef? E chi avrà fatto il passo giusto, FINALMENTE sarà ricompensato...


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Ottima riflessione, Thinkpositive. In effetti, nella foga di una pur giusta lotta all'evasione, ricorrendo a grossolani strappi rispetto non solo al diritto ma alla comune logica del quotidiano, c'è il serio rischio di terrorizzare indisciminatamente il consumatore, inducendolo a barriccarsi in difesa. Ottenendo con ciò l'effetto contario

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@ ThePractice.

Indubbiamente spira oggi un'aria politicamente poco favorevole alla difesa del contribuente. Nondimeno mi pare vi sia una sorta di accettazione acritica del meccanismo applicativo della norma, trascurando invece - nell'ambito della discussione - la possibilità di contestarne l'automatismo non in dettaglio ma alla radice, ovvero la manifesta illogicità di parametri meramente teorici anche laddove vengano a confliggere con una realtà de facto supportata da documentale prova contraria.

L'applicazione pratica del Redditometro è relativamente recente e dunque non vè, al momento, ampia casistica guirisprudenziale a cui attingere. E' tuttavia palese come la scaturigine legislativa sia concettualmente assimilabile agli Studi di Settore. E' dunque ai pronunciamenti relativi a questi ultimi che possiamo rifarci per la fattispecie in esame. Orbene, sul punto la Cassazione si è sempre pronunciata in maniera univoca, precisando che i parametri standardizzati non vanno intesi come assiomatici ma rapportati di volta in volta alla condizione specifica del contribuente, mediante contraddittorio col medesimo e valutando le eventuali prove contrarie.

Al seguenti link si possono leggere approfondimenti sul tema:

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2010-09-01/rischio-contenzioso-studi-080131.shtml?uuid=AYFwrcLC

http://www.altalex.com/index.php?idnot=50500

Relativamente a quest'ultimo, riporto a seguire un breve passaggio contenente gli estremi di alcune sentenza in tal senso:

"Sul punto, difatti, le Sezioni Unite della Suprema Corte (Cass., S.U., del 18 dicembre 2009, sentenze nn. 26635, 26636, 26637 e 26638 e, da ultimo, Sez. trib., del 6 luglio 2010, ordinanza n. 15905) hanno statuito che <>."

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