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Non so se è giusto postarlo qua, ma avrei bisogno di capire come intervenire. Mia madre, 73enne con pensione minima, si è vista recapitare una cartellaSoget per conto dell'Aca (acqua) per una srl dove lei era amministratrice principale. La società era stata costituita per un'attività che poi è stata ceduta a terzi. In effetti parte di quelle fatture riguardano il periodo della srl ma l'aca, per motivi propri, non inviava letture e quindi pagamenti quindi la srl di mia madre, non si è mai vista recapitare pagamenti inerenti quel periodo. A distanza di 2 anni e dopo la cessazione della società, poichè risulta essere lei l'amministratrice, cosa rischia dal momento che ha, come dicevo prima, una pensione minima? Lei attualmente vive con mia sorella, convivente da 20 anni con un vedovo e 2 figli. Lei ha paura che possano rifarsi su queste persone dal momento che risulta sul loro stato di famiglia. Che fare in questi casi? Grazie

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Dilettante ti consiglio di rileggere per bene quello che hai scritto.

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Signor BancarioNonno, se si riferisce al lessico impreciso, sono d'accordo. Stamattina avevo molta fretta e l'ho buttata lì, senza neanche rileggere. Quindi, tutto il discorso fatto, rileggendolo, è un pò confuso. In sostanza intendevo dire che la società ormai cessata, quando era attiva, non ha pagato l'erogazione dell'acqua perchè l'ACA non effettuava la lettura e quindi non arrivavano i pagamenti (era una storia vecchia perchè l'ente aveva un contenzioso con il comune poi risolto). Quindi ha provveduto, evidentemente, alla richiesta di pagamento successivamente alla chiusura della nostra attività.Allo stato attuale mia madre, che era l'amministratore principale della srl, non è in grado di pagare questi arretrati primo perchè la società non c'è più, secondo perchè con la sua pensione da 600 euro, non potrebbe. La domanda che sorge spontanea è: quali rischi corre dal momento che vive in una famiglia che non è la sua? Se poi non ho ancora capito a cosa alludeva, mi dica cosa non è chiaro.

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Allora. In una società di capitale NOn esiste un Amministratore secondario. La società è stata ceduta, lo scrivi come per indicarci che la mamma ne è uscita fuori. Poi scrivi dicendo che al momento della cessazione tua madre era l'amministratore. Già qua bisogna chiarire. Invece non scrivi:

La cartella di pagamento a chi è intestata? Alla srl? Alla persona fisica?

I crediti vantati dall società dell'acqua quanto sono vecchi?

Mamma era anche socia?

Come si è conclusa la liquidazione volontaria?

Precisazioni. Un amministratore di una società di capitale è un DIPENDENTE, dipendente importante ma sempre dipendente. I soci anno la responsabilità solo delle quote sociali versate. In una situazione normale, tua madre non deve pagare niente, ma siccome vedo che ti preoccupi, vi è dell'altro che devi (se vuoi) raccontare?

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mah, poi e' chi scrive ad essere un dilettante. La societa' di capitale puo avere piu di un amministratore e magari solo uno con potere di firma, magari impropriamente chiamato amministratore principale. Poi andrebbe letto bene il post. Si tratta di una societa' srl che ha gestito una attivita', poi questa attivita' e' stata ceduta (bar o esercizio commerciale) e quindi la srl e' stata liquidata. Non essendo pervenute le bollette dell'acqua prima della chiusura della liquidazione la srl ha chiuso. Per chiudere occorre presentare un bilancio in pari, senza debiti o crediti. Anni dopo la liquidazione arriva un creditore che presenta il conto per la bolletta dell'acqua. Trova la societa' chiusa e manda il conto o motte a ruolo inviando al liquidatore o all'ultimo amministratore delegato con potere di firma. C'e' da vedere a chi era intestata la cartella, se e' intestata alla srl probabilmente si possono attaccare alla canna del gas. se intestata al liquidatore in teoria potrebbero chiedere la riapertura della liquidazione, quindi pretendere il recupero delle somme versate ai soci ecc. A mio avviso se l'importo non e' rilevante trovando la società chiusa potrebbero non insistere. L'amministratore liquidatore ha la responsabilità di atti illeciti o di frode fiscale, i soci hanno la responsabilita' solidale non solo per le quote versate ma anche quando si supponga che abbiano percepito utili ricavati da frode fiscale. Ha provato ad interpellare il commercialista che ha seguito la liquidazione ? saluti



Hannibal
www.palombarimotociclisti.it


Hannibal www.palombarimotociclisti.it

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Buongiorno. Per rispondere al Sig BancarioNonno mi spiace non essere tecnica nella spiegazione, ma purtroppo sono un pò ignorante in materia.

La cartella è intestata alla Società, ma sull'indirizzo è stato apportato un talloncino adesivo con il nome di mia madre e l'indirizzo presso cui abita. Suppongo perchè lei è, nella società, amministratore unico (come riportato su certicato camera di commercio).

I crediti vantati dall'ente sono vecchi perchè, come spiegavo, non erano mai stati richiesti.

L'attività è stata ceduta, dietro corrispettivo, ad altra società (tra l'altro già sostituita, è un'attività di ristorazione) con atto notarile.

"In una situazione normale, tua madre non deve pagare niente, ma siccome vedo che ti preoccupi, vi è dell'altro che devi (se vuoi) raccontare?" Come dicevo, la preoccupazione è che mia madre ,essendo socia principale, si veda decurtata la pensione già ridicola, o peggio ancora, essendo lei convivente con mia sorella, che possa rispondere lei con la sua famiglia nonostante l'estraneità alla società.

Signor Hannibal, la spiegazione riportata da Lei è quella più veritiera, è esattamente quello che cercavo di spiegare.

Come dicevo, la cartella è intestata alla società ma ritengo sia arrivata a mia madre perchè socia principale. E adesso arriva il problema: Purtroppo l'attività è stata ceduta perchè non era in grado di continuare e l'importo realizzato non è stato sufficiente per estinguere tutti i sospesi. Pare che la società non sia mai stata messa in liquidazione per mancanza di fondi (anche il commercialista nn ha preso il suo onorario) e per questo non sono state effettuate tutte le chiusure. Ho scoperto che neanche le varie volture sono state fatte, non c'era liquidità... Insomma, una situazione drammatica. Considerato che l'importo sia intorno ai 2500 euro, come possono rivalersi su di lei? Qui non ci sono soldi, lei è sullo stato di famiglia di mia sorella che convive da venti anni con un vedovo che ha due figli ormai maggiorenni e che sono proprietari della casa nella quale vivono... Come posso consigliarla a risolvere questo pasticcio? Grazie comunque

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