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16/02/2012, ore 13:47
Salve a tutti, ho subito un furto in casa e la seconda grave sofferenza è cercare ora di ottenere il magro risarcimento dall'assicurazione. Riepilogo brevemente i fatti: denuncia fatta nei termini previsti, sopralluogo da parte del perito effettuato dopo 13 gg dalla denuncia (Punto 1 - termine dovrebbe essere max 10 gg?); miei ripetuti solleciti all'agenzia assicurativa che, dopo oltre un mese di silenzio sia da parte del perito sia della loro Dir. Gen. mi comunica che, a mia totale insaputa e senza il mio accordo, hanno provveduto a liquidarmi tramite assegno al mio indirizzo un importo ben inferiore a quanto io ritengo mi spetti.Punto 2) sulla polizza è scritto che l'ammontare del risarcimento deve essere concordato con il contraente; Punto 3) sulla busta contenente l'assegno il timbro postale è di 31 gg successivo al sopralluogo (anche qui il termine max non dovrebbe essere 30 gg?); mi rendo conto che i vari Punti sembrano più un appiglio che un'arma, ma nei confronti dell'assicurato i termini vengono sempre fatti valere e sono perentori (3 gg per la denuncia ecc...).Ho mandato una mail con la mia richiesta di indennizzo e le mie ragioni e sono, a distanza di 2 mesi dal sinistro, in attesa di essere di nuovo ricontattato. In caso di mancato accordo, quali sono i passi successivi che si possono intraprendere e quali i termini di tempo se esistono imposti all'assicurazione per liquidare il danno? quali sono gli eventuali organismi di mediazione e/o conciliazione. Grazie mille
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16/02/2012, ore 15:51
"quanto lei ritiene le spetti" non significa che sia quanto le spetta... in questo caso si prenda le condizioni di polizza che le rilasciarono al momento della stipula e guardi cosa dice in merito a reclami e fori competenti; potrebbe recarsi presso la camera di commercio di competenza di dove risiede e farsi consigliare per un'eventuale iter di concigliazione; per il consumatore è gratuita. Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare le banche diventa più certo del probabile... Fa presto il bue a dare del cornuto all'asino... ma se si guardasse allo specchio... mika_80x Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare le banche diventa più certo del probabile... Fa presto il bue a dare del cornuto all'asino... ma se si guardasse allo specchio... mika_80x |
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16/02/2012, ore 20:12
Se prima non ci dice cosa gli hanno rubato,per quanto era assicurato,la forma tecnica della copertura c'è poco da conciliare. |
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17/02/2012, ore 10:51
Oggetto della contestazione non è il 'contenuto' sottratto, in quanto il limite max risarcibile in polizza è chiaro, ma i danni subiti, da me peraltro fotografati dopo l'effrazione e supportati, per la messa in ripristino, da preventivi. Sia chiaro che si tratta di cifre contenute e ben dettagliate a fronte di danni evidenti, che non sono stati presi in debita considerazione dal perito se non in misura molto marginale anticipando quella che sembrerebbe essere diventata una prassi più o meno ricorrente di liquidare direttamente il risarcimento senza contattare prima l'assicurato e concordarne con lui i termini, come previsto in polizza al fine di ottenere in assenza di controversia il max risparmio possibile. Non è d'altronde una novità. La mia contestazione nasce, oltrechè naturalmente a difesa di un sacrosanto diritto economico, ormai dall'insopportabilità delle malversazioni e piccoli / grandi soprusi perpetrati sistematicamente dalle compagnie di assicurazione che, fra l'altro, non essendo in grado, a causa del loro inefficiente sistema organizzativo interno, di contrastare efficacemente il fenomeno delle truffe, lo assumono spesso come scusa per scaricarne i costi sulla generalità degli assicurati, aumentando indiscriminatamente i premi anno dopo anno (non parlo solo di polizze auto), e senza riguardo all'assenza di sinistri. Grazie dei suggerimenti e spero di non essere stato, nello sfogo, troppo noioso. |
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17/02/2012, ore 14:04
I danni provocati dai ladri per commettere il furto hanno un limite massimo di risarcibilità,questo limite è precisato in polizza,facci sapere. |
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