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Un caloroso saluto a tutti i membri del forum Adusbef. Sono mesi che giro su internet senza ahimé trovare una risposta al mio problema. Il mio datore di lavoro ha fatto sottoscrivere a noi dipendenti un Fondo TFR Alleata Garantita dove effettuare i versamenti del nostro TFR mensile. Abbiamo scoperto con circa 14 mesi di ritardo che tale forma di previdenza complementare non è confacente alle nostre esigenze di lavoratori, relativamente alle clausole di liquidazione dei premi finora versati, che avviene solo se verificano una delle tre seguenti condizioni:

1) essere disoccupati per 49 mesi consecutivi;

2) restare invalidi;

3) raggiungfere l'età pesionabile;

3) morire.

Le domande che vi pongo sono le seguenti:

1) si può tornare indietro e far rientrare il TFR in azienda?

2) l'obbligo per i dipendenti di aderire ad un qualsiasi fondo resta anche se cambiamo datore di lavoro (oppure se ci licenziamo e la stessa società ci riassume)?

Ringrazio di vero cuore chi volesse dare riscontro.

Giovanni Montanaro - 37 anni - Napoli.

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Ciao,

fino all'anno scorso era attivo il sito sul TFR creato dal precedente governo. Ora, inspiegabilmente, il sito www.tfr.gov.it non è più attivo.

Ecco le risposte alle tue domande.

No. Il meccanismo è stato concepito nel seguente modo: ogni lavoratore che non abbia ancora aderito alla previdenza complementare può farlo in qualunque momento, ma non può tornare indietro in caso di ripensamento. Il lavoratore che non voglia più mandare il suo TFR maturando al fondo già scelto, oppure il lavoratore che abbia perso/lasciato il lavoro e successivamente si ricolloca in un altro settore (dove quindi è presente un altro fondo) può "girare" il malloppo ad un altro fondo ma, di nuovo, non può tornare indietro al regime del TFR al termine della vita lavorativa.

Permettimi di fare un appunto: dubito che il tuo datore "via abbia fatto" sottoscrivere (nel senso di "costretto") un fondo particolare. La scelta è pienamente autonoma da parte dei lavoratori; credo che il tuo datore sia stato contattato da questa Alleata Garantita, lui avrà contattato voi lavoratori e voi, forse pensando di essere obbligati, avete accettato.

Il mio suggerimento è che voi lavoratori vi registriate sul sito (mi auguro che un sito esista) del gestore del fondo, che verifichiate la vostra posizione contributiva, che poi scegliate IN AUTONOMIA il prodotto e la linea d'investimento più confacente al vostro profilo di rischio.

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Ciao Poldo,

innanzitutto grazie.

Continuo però a non capire una cosa che tu affermi: se nel caso cambiassi lavoro e fossi assunto in una società dove TUTTI i dipendenti (meno di 50 in questo caso) abbiano scelto di far restare il TFR in azienda, sarei costretto comunque a continuare a versare il TFR all'Alleanza Garantita (oppure ad un altro fondo)??? Mi sembra un'assurdità...

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Concordo con te e aggiungo che, secondo me, la prigionìa del TFR è assurda indipendentemente dal numero di lavoratori dell'azienda.

Insomma, uno può cambiare lavoro, casa, città, moglie... ma non può "divorziare" dal sistema della previdenza integrativa? Eppura è così. Il sito a cui facevo riferiemento spiegava molto bene queste cose perché aveva un'amplissima sezione di FAQ, poi è sparito. Così c'è sempre meno trasparenza.

Hai provato a chiedere ad un sindacato della tua città?

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A conferma di quanto da me detto, il sito dell'INPS (www.inps.it) riporta qualche informazione sulla previdenza complementare.

Seguendo il percorso Home > Informazioni > La pensione > Previdenza complementare e TFR > Da ricordare, si legge che l'adesione alla previdenza complementare (testuale) "non può essere revocata, mentre la scelta di mantenere il Tfr futuro presso il datore di lavoro può in ogni momento essere revocata per aderire ad una forma pensionistica complementare".

A questo punto è inutile dannarsi. Sappi che, quando andrai in pensione, avrai zero TFR ma almeno avrai una vecchiaia dignitosa con due pensioni.

Saluti.

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Se il fondo sottoscritto non è negoziale,ossia sottoscritto dalle parti e previsto dall'accordo del ccnl,ossia si configura come libera scelta fra le parti si può benissimo tornare indietro,ripristinando il tfr e bloccando le contribuzioni la dove sono arrivate,singolarmente o collettivamente,specie se il datore non contribuisce come nei negoziali.

Quello che mi preoccupa,invece è la scarsa consapevolezza sull'ammontare delle pensioni future sia in ragione del calcolo con il contributivo,sia per la rivalutazione della prestazione legata al pil chr non cresce,anzi....

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