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Li ho letti e riletti. Sono punti che posso essere tirati da ogni parte. Dovunque li metti, prendono la forma che vuoi. Come l'acqua nella bottiglia, nel barattolo, nella tazza appunto.

Non ci trovo alcuna misura che possa fermare l'emorragia delle nostre risorse. Esempio ne sia l'idea di pagare i debiti con altri debiti. Ma come si fa a dire che rimborseranno i crediti vantati dalle aziende nei confronti dello stato con i titoli di stato (per lo Stato, sono due debiti)? Secondo una persona di media intelligenza, un'azienda in questa congiuntura economica che ne fa di un titolo se non venderlo? E ve la immaginate una vagonata di titoli sul mercato che effetto fa?

Trovo solo un aumento delle spese, compresi quelli da "stato sociale" e da convenienza (figuriamoci se al momento attuale si puo' ragionevolmente dibattere con l'attenzione che merita l'unione delle coppie gay - con il dovuto rispetto, mi pare cosa che si possa rimandare a momenti di minor concitazione).

Vorrei sfatare un luogocomune: il disastro economico non e' stato creato da chi viene incolpato quotidianamente (vale a dire il binomio imprenditore = evasore) ma da chi ha speso quello che non aveva per accaparrarsi voti, favori e vantaggi.....e questo pare essere ignorato.

Continuare sul binario del clientelismo ( e gli 8 punti del Bersoni pensiero sono la perfetta esemplificazione di cio') signfica andare diritti diritti al baratro.

Se io ha una azienda e mi servono soldi. Vado in banca e la banca mi fa le pulci sulle mie entrate e sul valore dei miei asset.

Bene, cerco cerco e cerco, anche con la lente, ma una piccola valutazione sugli asssets o sulle entrate negli 8 punti di Bersani non trovo neanche l'ombra.

Si deve cominciare da tutt'altra parte: dalle risorse da dare alle aziende. Le aziende creano lavoro, il lavoro crea ricchezza, la ricchezza paga le spese. Cominciassero a prendere subito le risorse dai loro stipendi e privilegi pensionistici e li dessero in pagamento alle aziende che vantano crediti, come hanno fatto con l'IMU da dare in pasto allo spread. Cosi si comincerebbe a cambiare....invece? Invece, niente, tutto il contrario: debito e ancora debito. Che tristezza!



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Olim, Hortacius, dedisti filii nam ignotam.

------------------------------------------------------- Olim, Hortacius, dedisti filii nam ignotam. Per quanto riguarda me: So cosi de legno che si me rifa' Geppetto, ce tira fora Pinocchio.

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pimander, mi sembrava che fino a ieri, pur dicendo cose discutibili, fossi un momentino più consapevole! sei sicuro di aver bevuto acqua e non acquavite, a pranzo?

il tuo post non vale la corrente che alimentava il tuo pc mentre lo scrivevi... a partire dal primo punto.

..... l’idea di pagare i debiti con altri debiti. Ma come si fa a dire che rimborseranno i crediti vantati dalle aziende nei confronti dello stato con i titoli di stato (per lo Stato, sono due debiti)? Secondo una persona di media intelligenza, un’azienda in questa congiuntura economica che ne fa di un titolo se non venderlo? E ve la immaginate una vagonata di titoli sul mercato che effetto fa?

E' un'idea che portò avanti anche il ministro Tremonti, a suo tempo. E i due debiti, per lo stato, non sono che uno solo che ne sostituisce un'altro, allungandone la scadenza e riducendone l'interesse annuo dall'interesse legale a uno inferiore a quello di mercato (per i titoli di stato di quella durata). Ovvero, mantenendolo, sulla carta, invariato. E l'azienda che lo riceve, non lo vende necessariamente, almeno non subito, anzi il piccolo imprenditore potrebbe immettere pari liquidità nell'azienda, e inserire il titolo di stato tra i suoi risparmi, e venderlo a prezzo migliore tra un anno o due anni quando i tassi dovrebbero tornare a salire, insieme all'economia.... E la "vagonata" di titoli di stato non fa nulla sul mercato, in quanto sempre di debito pubblico si tratta, in termini contabili si parla solo di una "riclassificazione" e non già di un "aggiustamento" come dici tu... Ovvero i titoli di stato emessi in questa sede sostituirebbero e non si aggiungerebbero a quelli immessi sul mercato con la consueta asta, al massimo riducendo la massa complessiva degli interessi da pagare ai cittadini risparmiatori. E il resto di conseguenza. Non penso che valga la pena di tediare ulteriormente il forum su questo argomento.



Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile...

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E invece Pimander ha più di una ragione, ma come sempre si preferisce vederla come una battaglia politica invece di concentrarsi sul merito dell'intervento, troppo legati ai vecchi schemi in ogni intervento! Purtroppo è vero, non c'è nulla che serva alle famiglie ed alle imprese nell'immediato. Saranno cose da realizzarsi, ma non sono la priorità.

Comunque l'interesse legale è più basso degli interessi di mercato!! E se si emettono nuovi titoli che presumibilmente poi verranno subito rivenduti si fa un doppio danno, soprattutto in questo momento in cui alle imprese serve liquidità, non un titoli da inserire nel proprio dossier.

e venderlo a prezzo migliore tra un anno o due anni quando i tassi dovrebbero tornare a salire,

Sarebbe una boiata, se i tassi salgono il titolo di stato perde valore, tanto più quanto è maggiore la sua durata finanziaria.

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l'interesse legale è più basso degli interessi di mercato!!

certo, difatti io dico

riducendone l'interesse annuo dall'interesse legale a uno inferiore a quello di mercato (per i titoli di stato di quella durata).

ovvero quei titoli verrebbero emessi ex novo con un tasso nominale non imposto dal mercato ma da altre valutazioni. chi ha detto che quei titoli devono essere venduti al prezzo di mercato?

in cui alle imprese serve liquidità, non un titoli da inserire nel proprio dossier

appunto, il piccolo imprenditore mette nel suo dossier i titoli, e immette liquidità (eventualmente sotto forma di maggior fido, che le banche concederanno solo e proprio perchè ci sono quei tioli a garanzia.

se i tassi salgono il titolo di stato perde valore, tanto più quanto è maggiore la sua durata finanziaria

appunto, la durata non dovrebbe certo essere molto lunga....

e poi

Saranno cose da realizzarsi, ma non sono la priorità.

chi l'ha detto? le priorità sono tante, non è il solo reddito delle imprese che conta, ma anche quello delle famiglie, composte necessariamente sia da lavoratori autonomi che da dipendenti....

come vedi, ribelliamoci, la mia non è politica, è microeconomia, solo che io sono un dipendente e non un autonomo,



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ma come sempre si preferisce vederla come una battaglia politica invece di concentrarsi sul merito dell'intervento, troppo legati ai vecchi non c'è nulla che serva alle famiglie ed alle imprese nell'immediato. Saranno cose da realizzarsi, ma non sono la priorità.

Mica vero. Cose che servono ci sono eccome. A cominciare dal pagamento alle imprese dei crediti accumulati: si può discutere sulle modalità, ovvero sul fatto che questi pagamenti aumentino o meno il debito; ma che si tratti di cosa giusta, urgente e che potrebbe far rimettere in moto gli investimenti non ci piove.

Nell'altro thread, avevo inserito anche un link che riporta a un articolo sulle ricadute dei provvedimenti in edilizia. E l'edilizia, è bene ricordarlo, è il principale volano di sviluppo economico del Paese.

Poi c'è l'anticorruzione, che vale 60 miliardi annui (quante cose si fanno con 60 miliardi)?

Poi ci sono altre cose che, se anche non servono immediatamente a famiglie e imprese, mettono in condizioni i governi di promulgare in futuro proprio quei provvedimenti urgenti. Perché, è bene ricordarlo, per fare progredire un Paese serve governabilità. E con questa porcata di legge elettorale la governabilità non ci sarà mai. Tanto per stare ai fatti, nei 20 anni precedenti non si è fatto neppure un ottavo di quegli 8 punti famosi.

Semmai, se critica dev'essere, condivido quelle avanzate da Renzi ieri e Ricolfi oggi su "La Stampa". Ovvero, come dice Renzi, invece di ridurli i rimborsi elettorali si dovrebbero eliminare (c'è stato un Referendum, in quel senso). E, come dice Ricolfi, quegli 8 punti lì hanno troppi sottopunti che li alargano a dismisura. Così è pure difficile comunicarli. Era meglio lasciar perdere i matrimoni gay et similia (l'avevo scritto prima ancora che presentassero i punti) e concentrasi su alcuni aspetti secchi, chiari e limitati.

Ciò detto, come specificato da Bersani, l'offerta è aperta a tutte le forze politiche e si può discutere di modifiche.

...basta che qualcuno si prende il disturbo di far sapere cosa esattamente vuole, tutto lì

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Citaz da Jos:

...basta che qualcuno si prende il disturbo di far sapere cosa esattamente vuole, tutto lì

Alle volte, mi sembra veramente di parlare al vento:

Citaz da Pimander:

Si deve cominciare da tutt’altra parte: dalle risorse da dare alle aziende. Le aziende creano lavoro, il lavoro crea ricchezza, la ricchezza paga le spese. Cominciassero a prendere subito le risorse dai loro stipendi e privilegi pensionistici e li dessero in pagamento alle aziende che vantano crediti, come hanno fatto con l’IMU da dare in pasto allo spread. Cosi si comincerebbe a cambiare

Poi c'è sempre l'utopia;

Poi c'è l'anticorruzione, che vale 60 miliardi annui (quante cose si fanno con 60 miliardi)?

Vale....in termini ipotetici. Si continua a ragionare con le ipotesi, come sostenevo sopra:

il disastro economico non e’ stato creato da chi viene incolpato quotidianamente (vale a dire il binomio imprenditore = evasore) ma da chi ha speso quello che non aveva per accaparrarsi voti, favori e vantaggi.....e questo pare essere ignorato.

Sottolineo: il danno proviene da chi ha speso quello che non aveva. Gli ipotetici 60 miliardi derivanti da un'ipotetica EFFICACISSIMA legge anticorruzione....Perche non hanno finanziato lo spread con la legge anticorruzione invece che con l'IMU? Non sarebbe stato meglio per tutti noi che pagassero per una volta i colpevoli? COn 60 miliardi, cazzo, avrebbero riportato il deficit sotto controllo in un attimo!!!!

.NON SE NE PUO' PIU'. Dovete tirare fuori la testa dall'antro oscuro dove l'avete infilata. Per voi, non per me.



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