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Voli di Stato, in campagna elettorale La Russa superstar di Toni Fontana Noi non sappiamo chi sono. Auto blu, vetri scuri. Arrivano fin sotto la pancia dell’aereo e spariscono all’interno..». Il soldatino che incontriamo a Ciampino, non sa di più e non può sapere. Qui, al 31° stormo, si fanno poche domande. I Vip sono di casa: capi di stato, presidenti, generali ed emissari che partono per missioni riservate. Da qualche tempo il via vai è diventato frenetico. Il ministro della Difesa La Russa parte quasi tutti i giorni: il 15 maggio è a La Spezia, il 19 si reca in visita al 6° stormo, il 22 va alla festa degli Alpini a Pinerolo, il 25 a Pisa e Grosseto, il 26 a Cameri e così via. Gli impegni del ministro, guardacaso, gli impegni del ministro sono tutti concentrati nell’Italia nord-occidentale dove La Russa, unico ministro candidato alle europee nel Pdl, figura al secondo posto nella lista subito dopo Berlusconi. La Russa è infatti un ministro «double face». Nelle basi dell’Aeronautica militare che ha recentemente visitato (Grosseto, Cameri, Ghedi) si trattiene «mezz’ora», stringe una decina di mani e poi, messi da parte i panni di responsabile della Difesa, si trasforma nel candidato Pdl e si immerge in vorticosi tour elettorali. Quando ad esempio è andato a Pinerolo ha poi raggiunto Alessandria (120 chilometri) per sostenere la candidatura di un esponente locale del Pdl alle provinciali. I voli di stato insomma servono per trasportare il ministro-candidato nel suo collegio elettorale. Ma La Russa non ha il monopolio. Anzi, da quando, nell’agosto del 2008, il governo ha posto fine alle restrizioni imposte dal governo Prodi (che avevano ridotto le spese) e deciso il «tutti a bordo», è iniziata la caccia al posto negli aerei di Stato. Nel primo quadrimestre del 2009 i voli degli aerei di stato sono triplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si è così passati dalle 150 ore dei primi quattro mesi del 2008 alle quasi 500 ore di volo del 2009. «Il centrodestra batte il centrosinistra 3-1» scherza un addetto ai lavori. Nei suoi suoi uffici di piazza San Silvestro, a due passi da palazzo Chigi, un ufficiale dell’Aeronautica in congedo, il colonnello Di Cometo, smista le sempre più frequenti richieste di ministri e non solo. È lui che compila le liste che il comandante dell’aereo conosce solo all’ultimo minuto. «Arriva un fax con la lista dei nomi, ma - dicono gli addetti ai lavori - noi sappiamo solo che c’è, per fare un esempio, “Schifani più dieci”, non si specifica la qualifica e la ragione della presenza di quelle persone». Se la magistratura tenterà di accertare se sulla flotta di stato sono salite anche le partecipanti alle feste di villa Certosa non sarà difficile scoprire la verità. Ogni volo «lascia tre tracce», tutto è registrato sul libretto dell’aereo e nella torri controllo. La flotta di stato comprende cinque aerei Falcon 900, due Falcon 50, due elicotteri Sh3D e 3 Airbus A319J, che possono portare tra i 30 e i 50 passeggeri.02 giugno 2009

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Via vai sull'aereo di Stato: tutti «gli ospiti» del premierPotrebbero essere trasmessi alla procura di Tempio Pausania già a partire da mercoledì prossimo gli atti e le foto sequestrate dalla procura di Roma al fotografo Antonello Zappadu che ritraggono ospiti del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Villa Certosa.Ma intanto una denuncia è stata presentata dal Codacons alla procura di Roma, che come atto dovuto aprirà un fascicolo relativo alla vicenda dei voli di Stato utilizzati per accompagnare gli ospiti del premier alla residenza sarda. Le uniche foto visionate dal procuratore Giovanni Ferrara sono quelle consegnate dall'avvocato Niccolò Ghedini la scorsa settimana allegate alla denuncia presentata dal legale del premier. Le altre centinaia di foto sequestrate dai carabinieri, saranno inviate a partire da dopodomani perché le stesse foto giungeranno solo oggi a piazzale Clodio. Zappadu è indagato per violazione della privacy e tentata truffa.Intanto non si placano le polemiche sui voli di Stato utilizzati da persone prive di incarichi pubblici. Il Pd ha presentato un'interrogazione parlamentare. «Voli di Stato utilizzati per "trasportare persone prive di incarichi pubblici e invitati a partecipare ad eventi privati"? Quali sono i criteri e le regole che la Presidenza del Consiglio ha adottato per determinare le modalità e i limiti nell'uso dei suddetti voli?» è scritto nell'interrogazione firmata dai vicepresidenti Marina Sereni e Gianclaudio Bressa e dai deputati Ettore Rosato, Emanuele Fiano, Federica Mogherini, Roberto Zaccaria e Sesa Amici, chiede anche alla Camera, come al Senato, chiarimenti sull'utilizzo dei voli di Stato. I democratici «interrogano il governo per sapere se corrisponde al vero che i voli di Stato della Presidenza del Consiglio sarebbero stati utilizzati per trasportare persone prive di incarichi pubblici invitate a partecipare ad eventi privati; quali siano i criteri e le regole che la Presidenza del Consiglio ha adottato per determinare modalità e limiti nell'uso dei suddetti voli di Stato».I voli di Stato sono garantiti dalla Cai (servizi segreti), dallo stormo dell’aeronautica e da aerei di compagnie private. E sono regolati da precise ordinanze della Presidenza del Consiglio. Tra il 2002 e il 2005, il precedente governo Berlusconi, la voce di spesa per i voli di Stato era lievitata da 23 milioni nel 2002 a 65,5 milioni nel 2005, quasi 180 mila euro al giorno. Prodi e il sottosegretario Enrico Micheli misero regole ferree e la spesa scese a 43 milioni nel 2006 e a 35 nel 2007. Lo scandalo Mastella-Rutelli, pizzicati in arrivo con volo «ufficiale» al gran premio di Monza, provocò altre limitazioni. Ma da Palazzo Chigi già arriva l'autoassoluzione del premier: «Il presidente del Consiglio ha agito in piena legittimità, anche con riferimento alla facoltà che a persone estranee alla delegazione possa essere offerta la possibilità di un passaggio sull'aereo di Stato assegnato al suo servizio», si legge in una nota ufficiale diramata in serata. 01 giugno 2009

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