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Berlusconi: «Per quanto mi riguarda sarà un anno terribile quello che ho davanti per il governo del Paese: dovremo fare le riforme a cominciare da quelle delle intercettazioni e della giustizia che ci occuperanno molto».Qualche berluscologo (con dottorato in psichiatria infantile se possibile) di buona volontà mi spiega, gentilmente, il nesso logico tra crisi economica da affrontare e l'urgenza di bloccare le intercettazioni e le indagini sulla corruzione (corruzione che peraltro pesa sul debito pubblico per il 15%)?

Michele
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altra piccola (insomma ...) cosa per affrontare la crisi e diminuire la spesa per affronate la crisi: eliminare le province (*era* nel programma elettorale di Berlusconi).Riporto di seguito un eloquente brano tratto da un'articolo di G.A. Stella sul Corsera."C'erano le elezioni alle porte, il Cavaliere voleva stravincere e quando la signora Ines di Forte dei Marmi, durante la chat-line organizzata dal nostro giornale, gli chiese cosa avesse in mente per «abbassare finalmente i costi folli della politica italiana», rispose: «La prima cosa da fare è dimezzare il numero dei parlamentari, dei consiglieri regionali, dei consiglieri comunali». E le Province? «Non parlo delle Province, perché bisogna eliminarle». Otto settimane dopo, già sventolava trionfante il primo successo, riassunto dai tg amici con titoli che dicevano: «Abolite nove Province». Sì, ciao. La notizia era un'altra: nove Province dovevano cambiare nome. D'ora in avanti si sarebbero chiamate «aree metropolitane ». Fine. Un ritocco non solo semantico, si capisce. Ma un ritocco. Presto smascherato da un anziano gentiluomo di destra come Mario Cervi che sullo stesso «Giornale» berlusconiano, dopo aver letto la bozza della riforma federalista di Roberto Calderoli, scrisse: «Alcune norme del disegno di legge hanno l'obiettivo di "riconoscere un'adeguata autonomia impositiva alle Province". Ma allora, dopo tanti annunci di abolizione, le Province ce le teniamo, e anzi ne avremo di nuove perché l'alacre fantasia dei notabili locali è sempre all'opera nel varare enti inutili? A occhio e croce si direbbe che questa sia una vittoria non del nuovo ma della vecchissima politica distributrice di poltrone». Parole d'oro. Che Francesco Storace, con brutalità gajarda, traduce così: «Bravi! Ci avevano promesso di abolire le Province e il bollo auto ed è finita che fanno gestire il bollo auto alle Province».".Così vanno le cose: di idee per affrontare la crisi ce ne sono tante, in Italia le "ricchezze" non mancherebbero (o meglio ci sono ricchezze che mancano, ingiustificate, all'appello) ma non una viene messa in agenda dal governo e neppure sollecitata dall'opposizione.

Michele
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Però io sono sempre quì che aspetto i rimedi anticrisi da apportare ,secondo Il Pd,perchè sarà pure vero quello che dice migg ma dalla sinistra non ho sentito un'idea che sia una ,solo insulti!Riguardo alle province ,chi si oppone è la lega,ma è comprensibile,perchè le loro province funzionano,e sopratutto non fanno spreco di danaro pubblico!

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La riduzione dei parlamentari era già prevista dalla precedente riforma costituzionale, poi bocciata dal referendum. Ma non credo basti ridurre i parlamentari; vero che si risparmia qualcosa, ma non sono 200 parlamentari in meno a migliorare il bilancio dello stato; piuttosto bisogna superare il bicameralismo perfetto che fa perdere tempo e risorse e spesso fa affossare le proposte di legge in parlamento perchè bisogna continuare a rivotare le stesse leggi per via di una piccola modifica avvenuta nell'altra camera.Bisogna semplificare il decentramento amministrativo perchè gli eccessi come sempre costano; forse l'abolizione delle province può essere la linea giusta. Ma aggiugerei anche (e soprattutto) l'accorpamento dei tanti, troppi piccoli comuni. Ci sono comuni con solamente qualche centinaio di abitanti.Anche consorziando i comuni per la gestione dei servizi (cosa che già avviene) porta a razionalizzazione della spesa.

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Credo che tutto sommato il nesso intercettazioni telefonoche/crisi abbia una sua logica.Meno controlli,più tranquillita di rubare,estorcere tangenti,pubbliche e private, sicurezza d'inpunità e alla fine molta più possibilità di far girare moneta e spendere,Si riattiva il "consumismo" e ritorna l'ottimismo .Scusate se sono un ....malpensante ,nell'individuare questo nesso..P.S. a proposito di sprechi e ruberie,non so se avete ascoltato la notizia di un povero .....ammalato operato 4 volte al giorno per un anno intrero,totale 1600 operazioni alle cateratte .

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Beh fr_e_an in effetti dubito che Berlusconi pensasse al costo delle bollette telefoniche che aumentano un bel po', dovendo usare lunghissimi giri di parole invece di pronunciarne una sola, "tangente", per timore dell'intercettazione :-) . Che poi le tangenti ci costino (a noi contribuenti) una bella fetta della spesa pubblica, peggio ancora considerata la crisi e la conseguente necessità di "tagli", parrebbe un dettaglio irrisorio.Quello che sostiene Berlusconi sarebbe, in parte, accettabile solo se in parallelo ci si movesse sul fronte della corruzione. Ad esempio equiparando a tutti gli effetti di legge l'associazione a delinquere per reati contro la Pubblica Amministrazione con l'associazione mafiosa (di solito, peraltro, si tratta di personaggi contigui ed attività coordinate)

Michele
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