i rimpatri si possono fare secondo regole internazionali. prima vanno identificati e ci vuole la collaborazione del paese di partenza, inoltre tanti hanno richiesto asilo e quindi bisogna seguirne l'iter.scusa ma il link dell'ansa che hai riportato non dice quello che hai detto tu, ma che l'ue ancora deve valutare il contenuto di tale permesso. potrebbe già essere corretto, oppure richiedere correzioni, non si parla di bocciatura.chiaro che ragionare senza mettere mano alle soluzioni è troppo facile. le critiche è facile farle, ma che soluzione si propone? ci siamo trovati qui 25.000 persone che la tunisia non vuole riprendere indietro, per ora. facciamo come la francia e partiamo coi raid?ed intanto comunque vanno in qualche modo accolte. per poi procedere ai rimpatri, ovviamente.

Premesso che sta proprio nella mancanza di soluzioni, ovvero nell'incapacità del Governo di ottenere quanto si prefiggeva (erano andati a Tunisi proprio per ottenere collaborazione) il fallimento dell'attuale politica estera, relativamente al link Ansa, questo riporta sic et simpliciter il dar ragione alla Francia da parte della UE.Infatti, testualmente, e in sintesi, recita:"Ue, permesso non da' diritto a viaggiareDipende da tipo di permesso rilasciato e alcune condizioni"Ora, le condizioni poste sono le seguenti (riporto da un articolo):""La circolare inviata questa mattina da Gueant spiega che gli immigrati provenienti da un paese Schengen “possono effettuare in Francia soggiorni che non superino i tre mesi” ma devono rispettare diverse condizioni: essere in possesso “o di un documento di soggiorno valido emesso da uno stato membro dello spazio Schengen e del proprio passaporto”, “o di un’autorizzazione provvisoria di soggiorno valida, emessa da uno stato membro, accompagnata da un documento di viaggio emesso dallo stesso stato membro”. “In ognuna di queste ipotesi, questi titoli di soggiorno e autorizzazioni provvisorie di soggiorno – viene spiegato ai prefetti – sono accettabili soltanto se notificate alla Commissione europea dallo stato che li ha emessi”. Oltre a “un documento di soggiorno valido” e “un documento di viaggio valido riconosciuto dalla Francia”, gli stranieri interessati devono “giustificare di avere risorse sufficienti” e di “non rappresentare con la loro presenza in Francia una minaccia per l’ordine pubblico”. I prefetti sono invitati a “verificare se le cinque condizioni sono tutte soddisfatte. In ogni altro caso, gli stranieri vengono riconsegnati allo stato membro di provenienza”.Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha definito l’atteggiamento francese “non particolarmente amichevole”. Ma a Gueant dà ragione la Commissione Ue: “Dare un permesso temporaneo agli immigrati non implica che queste persone abbiano un permesso automatico di viaggiare. Queste persone devono rispettare alcune condizioni”, ha detto il portavoce Marcin Grabiec.""...in altre parole, il Permesso non solo non serve allo scopo ma dà titolo legale al permanere dei clandestini (solo) sul nostro territorio e, laddove trasmigrassero alla chetichella, se li acchiappano ce li riconsegnano. E noi non possiamo rifiutarci perché il Permesso è italiano.Se consideriamo che questo è il governo del "fora di ball" e dell'introduzione del reato di clandestinità, il fallimento appare talmente evidente che non vale neppure la pena discuterne.

il "titolo" è dato da un giornalista, non è mica legge. e inoltre il portavoce dice che il permesso non da automaticamente il diritto di spostarsi (e devono essere appunto valide altre condizioni), ma nemmeno che lo spostamento è precluso.la maggior parte dei tunisini che va in francia lo fa per raggiungere parenti/familiari, in quel caso come si fa a dire che non hanno risorse? vedremo comunque come verrà definita la situazione, mi pare presto per dare giudizi definitivi.che non vale la pena discuterne... è sempre una opinione. il "fora di ball" vale dal 5 aprile, quelli arrivati precedentemente hanno ottenuto questo permesso temporaneo (anche perchè ripeto, l'alternativa quale sarebbe?). di fronte al possibile arrivo di centinaia di migliaia di persone, era necessario dare uno stop. almeno questo è stato fatto.tutte le critiche vanno bene, ma qualche volta mi piacerebbe sentire qualcosa di costruttivo, e magari qualcosa detto prima, non col senno del poi.

Il titolo "dato da un giornalista" riporta semplicemente le posizioni della Francia, già note; nonché quelle della UE, che appunto dà pienamente ragione ai transalpini....se hanno ragione loro, noi abbiamo torto.Quanto al resto, i fatti sono quelli... e testimoniano un fallimento totale. Non credo valga la pena spendere ulteriori parole a commento (non per sottrarsi al confronto eo contraddittorio, solo perché inutili in quanto non modificherebbero una virgola né dei fatti né delle rispettive posizioni).

il problema sta proprio nel fatto che il "titolo" dato dal giornalista non collima con quanto espresso dal portavoce ("Questa possibilita', spiega, dipende dal tipo di permesso che sara' rilasciato e che ancora non conosciamo.", cosa ben diversa dall'affermare in maniera decisa che "il permesso non da diritto a viaggiare"); nulla vieta che le "altre condizioni" non siano rispettate.le trattative comunque sono in corso e oggi è già stato raggiunto un accordo per il pattugliamento comune.secondo me non ci si sta muovendo male in un'europa che, ricordiamolo ancora una volta, non c'è!