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sacconi ritorna all'attacco dell'articolo 18! l'articolo tra l'altro, difende il lavoratora dal licenziamento senza giusta causa. il governo ci vuole far tornare a quando i padroni licenziavano senza giusta causa! ovvero a 40 anni fa quando non c'era lo statuto dei lavoratori e così, se l'attacco riesce, perderemo un diritto fondamentale del lavoratore.zorroART. 18. (REINTEGRAZIONE NEL POSTO DI LAVORO)Ferma restando l'esperibilità delle procedure previste dall'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, il giudice, con la sentenza con cui dichiara inefficace il licenziamento ai sensi dell'articolo 2 della legge predetta o annulla il licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato stessa, ordina al datore di lavoro di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro.Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno subito per il licenziamento di cui sia stata accertata la inefficacia o l'invalidità a norma del comma precedente. In ogni caso, la misura del risarcimento non potrà essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione, determinata secondo i criteri di cui all'articolo 2121 del codice civile. Il datore di lavoro che non ottempera alla sentenza di cui al comma precedente è o l'invalidità a norma del comma precedente. In ogni caso, la misura del risarcimento non potrà essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione, determinata secondo i criteri di cui all'articolo 2121 del codice civile. Il datore di lavoro che non ottempera alla sentenza di cui al comma precedente è tenuto inoltre a corrispondere al lavoratore le retribuzioni dovutegli in virtù del rapporto di lavoro dalla data della sentenza stessa fino a quella della reintegrazione se il lavoratore entro trenta giorni dal ricevimento dell'invito del datore di lavoro non abbia ripreso servizio, il rapporto si intende risolto.La sentenza pronunciata nel giudizio di cui al primo comma è provvisoriamente esecutiva.Nell'ipotesi del licenziamento dei lavoratori di cui all'articolo 22, su istanza congiunta del lavoratore e del sindacato cui questi aderisce o conferisca mandato, il giudice, in ogni stato e grado del giudizio di merito, può disporre con ordinanza, quando ritenga irrilevanti o insufficienti gli elementi di prova forniti dal datore di lavoro, la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro.L'ordinanza di cui al comma precedente può essere impugnata con reclamo immediato al giudice medesimo che l'ha pronunciata. Si applicano le disposizioni dell'art. 178, terzo, quarto, quinto e sesto comma del codice di procedura civile.L'ordinanza può essere revocata con la sentenza che decide la causa.Nell'ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all'articolo 22, il datore di lavoro che non ottempera alla sentenza di cui al primo comma ovvero all'ordinanza di cui al quarto comma, non impugnata o confermata dal giudice che l'ha pronunciata, è tenuto anche, per ogni giorno di ritardo, al pagamento a favore del fondo adeguamento pensioni di una somma pari all'importo della retribuzione dovuta al lavoratore.

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mi chiedo come mai non ci sia tanta mobilitazione per chi di questo articolo non può usufruire in quanto dipendente di ditte che non sono industrie ma ancora artigiane.loro contano meno, sapete com'è lì dentro non ci sono i sindacati...

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che nelle aziende con meno di 15 dipendenti non vi sia rappresentanza sindacale o sia scarsa, è una lacuna che va senz'altro colmata. ma, c'è una ragione di questo stato di cose. la ragione è dovuta al fatto che è più difficile nelle aziende di piccole dimensioni per il sindacato organizzare i lavoratori anche perché la normativa che regola i rapporti tra lavoratori e "padroni" è "un pò" diversa o almeno lo era, ora non lo sò. si deve tenere presente che nelle aziende con meno di 15 dipendenti il "padrone" ha un controllo più "stretto" sui lavoratori e quindi il lavoratore non è propenso a svolgere attività sindacale e tanto meno ad iscriversi al sindacato per non urtare il "padrone" e correre il rischio di essere licenziato.zorro

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rappresentanza sindacale o no basterebbe che la legge sancisse "se non vi è la giusta causa non puoi licenziare" stop... è così semplice...sia che ci sia o meno rappresentanza sindacale altrimenti è come dire, se contribuisci a mantenere il sindacato sei tutelato, se no NO!bello... sembra un pò come dire: se sei tesserato hai diritti altrimenti no...o come dire: se paghi il pizzo non succede nulla, altrimenti diamo fuoco al tuo negozio...c'è qualche similitudine...

Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare le banche diventa più certo del probabile...
mika_80x

Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare le banche diventa più certo del probabile... Fa presto il bue a dare del cornuto all'asino... ma se si guardasse allo specchio... mika_80x

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Dell'articolo 18 si parla "a ondate" e non molti anni fa è stato anche oggetto di referendum. E, per fortuna, non è stato abrogato.Estenderlo alle piccole imprese non sarebbe diifficile, come peraltro, pur semplificando, dice anche Mika_80x.Ma, proprio perchè i sindacati, che lo si voglia o no, sono una casta peggiore dei politici, o anche perchè se ne è parlato una volta e per un po' non se ne vuole parlare più, o ancora perchè in un momento di crisi come quello attuale è effettivamente pià giusto parlare degli ammortizzatori sociali nel caso delle aziende che chiudono o che mettono i lorro dipendenti in cassa integrazione o con un salatio che non sta dietro all'inflaziione reale, la discussione si è spostata su altri argomenti.Non mi sento di dare la colpa ai sindacati, quanto piuttosto a quegli autonomi, nel senso di lavoratori, non del Leoncavallo, che non vengono toccati dall'argomento e lo sollevano oggi, così, "per fare fumo".Ancora peggio se solleva il problema (chiaramente pensando di abrogarlo) un ministro del governo della Repubblica Italiana, non contento della emerita figuraccia recentemente fatta col caso Englaro.

C'è bancario e bancario. Anche in banca, val più la pratica che la grammatica.
Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo (Goethe)

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il sindacato non è il sistema sanitario nazionale che attraverso di esso viene garantita la salute a tutti persino ai clandestini e sono favorevole a ciò. il sindacato vive grazie al contributo degli iscritti! ogni sciopero, ogni difesa di un lavoratore avverso i soprusi di datori di lavoro ecc... ecc... costa!!! se i lavoratori si ricordano dei sindacati solo quando ci si deve opporre a licenziamenti ecc... ecc... e non si contribuisce a rendere forte il sindacato è chiaro! vi sono delle difficoltà oggettive di tipo economico ecc... non vi pare? il sindacato non è la sanità, non è la scuola statale che ricevono sovvenzioni dallo stato, queste sovvenzioni sono soldi del contribuente cittadino, cioè, tasse! il sindacato non riceve soldi dal contribuente ma dagli iscritti!!!zorro

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