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Oggi ho avuto il piacere, oltre al'onore, di leggere una notizia che rappresenta nellaa sua interezza , la molla per far ripartire il nostro Paese, oltre e soprattutto alla immensa considerazione di un Imprenditore nei confronti dei suoi collaboratori " dal facchino al Difrettore compresi".:

Tod's, bonus da 1400 euro e assicurazione ai dipendenti. L'azienda: così combattiamo la crisi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2012 alle ore 15:52.

Tod's combatte la crisi aiutando i dipendenti con un bonus da 1.400 euro, una copertura assicurativa per le spese sanitarie e una copertura delle spese per i libri di testo dei figli.

In una nota la società spiega che «in un momento particolarmente difficile per l'economia del nostro paese, che genera anche forti preoccupazioni nel mondo dei lavoratori in merito alle prospettive del loro futuro e alle loro crescenti difficoltà economiche quotidiane, il gruppo Tod's ha deciso di mettere a disposizione dei propri dipendenti della divisione industriale alcune iniziative, che vanno ad aggiungersi ad altre già attuate e che hanno lo scopo di migliorare le condizioni di vita delle famiglie dei propri dipendenti».

Le iniziative decise sono le seguenti: contributo economico di euro 1.400 lordi per ogni dipendente; assicurazione a copertura di tutti i costi sanitari per i dipendenti e i membri delle loro famiglie nei casi che necessitano di cure specialistiche o di interventi chirurgici rilevanti, con tutte le relative cure pre e post intervento; copertura dei costi sostenuti dai propri dipendenti per l'acquisto di tutti i testi scolastici necessari per i propri figli.

«Con queste iniziative, crediamo di poter aiutare i nostri dipendenti ad avere una condizione di vita meno difficile e a dare sicurezza e tranquillità alle loro famiglie su temi particolarmente importanti come la salute e l'istruzione», spiega il gruppo del lusso.

«Vogliamo in questo modo far sentire ai lavoratori del nostro gruppo il rispetto che abbiamo per loro e per il lavoro che svolgono nella nostra azienda, e confermare che con lo spirito di solidarietà e professionalità che contraddistingue il rapporto tra noi e i nostri dipendenti possiamo sicuramente garantirci un futuro di lavoro tranquillo e dignitoso», conclude la nota

Questo è quanto, e mi sembra " TANTISSIMO" , uno schiaffo a chi dovrebbe pensare a far ripartire il paese ed invece " Tergiversa" Cordialità



Paolo da Cassano
Paolo da Cassano

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non sono in gradi di dire se cio che vado a dire mi abbia favorito, certo non mi ha danneggiato, visto che (almeno sinora) non ho mai perso il posto di lavoro: non ho mai fatto conto sui sindacati, e, a quanto pare, ho trovato un giusto compromesso tra diritti e doveri (anche familiari, per lo meno sono stato corente con me stesso).

per questo, non mi pronuncio sugli obblighi del goverrno: gli interventi di chi mi precedono, non solo confermano che le colpe non sono solo di questo governo che ci quida da pochi mesi, ma anche che un imprenditore sa capire qual'è il momento di fermarsi con dignità. come peraltro molti dipendenti sono riusciti, da "esodati" s trovare un'attivtà tale da sbarcare dignitosamente il lunario in attesa della pensione.



Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile...

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Scusatemi,ma preferisco parlare per tesi,un imprenditore un'azienda una attivita nasce cresce si sviluppa o muore in un contesto socioeconomico che gli fa da supporto sia nel bene che nel male,e l'italia non ha saputo creare i presupposti le precondizioni per affrontare e vincere il cambiamento.

Per di più quel 50% di debito pubblico in mano a n/s compatrioti crea una rendita finanziaria parassitaria tassata meno dell'IRES,non continuiamo a farci le seghe mentali,qui è l'andazzo che va capovolto.

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ecco, se mi parli di Italia in generale, trovo molti spunti per essere d'accordo con te. se mi parli di governo, come molti hanno fatto, no.

l'imprenditore è vincente o perdente, indipendentemente dal governo, men che meno ha bisogno di diventare presidente del consiglio per salvare le sue imprese e incutere speranze a milioni di altri, che imprenditori, e men che meno scaltri, proprio non sono. magari solo imprenditori onesti.



Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile...

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Parzialmente può essere condiviso il parere di patos che rimarca il non cambiamento di una classe politica fortemente impegnata per diversi anni a senso unico, per salvaguardare gli interessi di unica persona. Ora come si può gridare all'immobilismo generale??? certo, và detto per oonore di verità, che ii centro sinistra ha conegnato su di un piatto d'argento il paese in mano a questo " Immobilismo"!! Ora il paese non si può più permettere errori, per cui basta con le beghe di basso profilo, dobbiamo mettere in condizioni gli imprenditori di fare impresa, i dipendenti di fare la loro parte senza chiedere " la Luna nel pozzo", e con il coinvolgimento generale far ripatire questo nostro bel Paese.. Ha ragione Patos quando dice l'Italia non ha saputo gestire il cambiamento, è vero grazie ad un Imprenditore, "PRENDITORE" che per oltre un decennio ha convogliato tutto a "senso unico", e grazie ad un'opposizione che non ha saputo fare niente, o meglio " LITIGARE" ed affossare ancora di più il nostro bel Paese!! Ora serve un cambiamento radicale, basta con pasta e pastette di vecchio stampo, e spazio al nuovo VERO!!! Cordialità



Paolo da Cassano
Paolo da Cassano

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la domanda mi sorge spontanea: nel dopoguerra, fino a metà degli anni 70, si diceva che la nazione campava nonostante i politici, poi "ai tempi dlelle crisi" molti hanno comnciato a sentire il bisogno di un aiutino sempre più consistente da parte di costoro. i quali hanno assunto sempre maggior peso ed importanza,

la odmanda è: siamo sicuri di non esserci tirati la zappa sui piedi? non sarebbe stato megli lascirali nel loro borodo, anzi impedire che gli imprenditoti provassero a fare poitica?

ovviamente le reazioni saranno moltteplici e dsicordi.



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