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- Discussione off-topic

Findomestic: “Scelte sbagliate dannose per lavoratori e clienti”Secondo i sindacati l’azienda ha presentato un pian di “licenziamenti indotti mascherati da trasferimenti”Con un massiccio piano di mobilità territoriale dei propri dipendenti che coinvolge le sedi di tutta Italia, Findomestic sta di fatto attuando una subdola strategia di licenziamenti indotti; una strategia tanto più odiosa perché a vedersi costrette alle dimissioni saranno soprattutto le donne con figli o con l'intenzione di averne; che sono numerose, anche perché l'età media dei dipendenti è bassa, attorno ai 35 anni.E' l'accusa lanciata dai sindacati Fabi, Fiba-Cisl e Fisac-Cgil in una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Firenze per spiegare la contrarietà al nuovo piano industriale dell'azienda.Findomestic Banca S.p.A., società leader in Italia del credito al consumo, con una quota di mercato pari all'11% circa, con 2.149 dipendenti la metà dei quali a Firenze, e un utile netto nel 2006 di 106 milioni di euro, ha presentato alle parti sociali il 10 settembre scorso un piano industriale che prevede la chiusura di 55 agenzie delle 138 presenti su tutto il territorio nazionale e l'abbandono di sei regioni. Per quanto riguarda il personale si parla di 93 esuberi, di mobilità territoriale per circa 400 dipendenti e di riconversione professionalmente per altri 330.“Come si concilia un simile atteggiamento - chiedono i sindacati - con le belle parole contenute nel ‘Bilancio di sostenibilità’ presentato a settembre 2006 dal presidente Speranza e in cui si indica ‘l'obbiettivo di coniugare la cultura del risultato con la cultura delle relazioni, favorendo la coesione sociale, il miglioramento della qualità della vita individuale, la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione di valori etici che pongono l’uomo al centro’?”. Parole – sottolineano i sindacati - che, di fronte a un simile pesantissimo piano industriale, suonano come una beffa.I sindacati denunciano poi “una strumentalizzazione della situazione”, perché dietro le proclamate esigenze di “maggiore penetrazione nel mercato” con cui l’azienda giustifica il piano “si nasconde il licenziamento indotto. Un'operazione subdola, in quanto specialmente le donne con figli difficilmente accetterebbero di spostarsi a 500 chilometri di distanza”.“Findomestic Gruppo, inoltre - hanno spiegato ancora i sindacati -, ha tra le sue controllate anche Findomestic Network, creata di recente nel 2006, ovvero una rete di Agenti e di Agenzie che applicano altre tipologie di contratto, ma non quello bancario: è un modo per smarcarsi dai vincoli del contratto bancario e probabilmente in prospettiva agire su questa leva per diminuire il costo del lavoro”.L'azienda giustifica il piano con la riduzione degli utili: dai 49 milioni di euro del primo semestre 2006 si è passati nei primi sei mesi del 2007 a 42 milioni, mentre il ROE è sceso da 15,8 a 12,2. “Ma questi risultati - spiegano Fabi, Fiba e Fisac - sono dovuti ad una serie di disfunzioni operative e organizzative ed a scelte strategiche sbagliate. E all'incertezza sull'assetto della proprietà”. Il CdA di Findomestic infatti è composto al 50% da Cetelem (gruppo BNP Paribas) e al 50% dalla Cassa di Risparmio di Firenze, in un equilibrio instabile che certo non ha aiutato i buoni risultati di Findomestic. “Senza contare il fatto - aggiungono i sindacati - che, qualora la diatriba sull'assetto societario venga risolta, probabilmente ci troveremo di fronte a un piano industriale che attaccherà anche la sede ed i grandi centri dove operano la stragrande maggioranza dei dipendenti”.“Un simile piano industriale non solo è dirompente per le ricadute sociali ed inadeguato rispetto alle reali disfunzioni organizzative e agli sprechi economici, ma allontana anche l'impresa dai clienti, con evidenti ricadute in termini di peggioramento del servizio alla clientela e di concorrenza ai maggiori competitors del settore. Crediamo che Findomestic dovrebbe invece essere più vicina al suo bacino di riferimento – conclude la nota sindacale -, con prodotti attinenti al mercato, meno speculativi e più snelli; ciò consentirebbe di essere più aggressiva sottraendosi anche alle critiche avanzate dalle associazioni dei consumatori, che intendiamo consultare e coinvolgere in questa vertenza”.

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eggio Calabria. Il 2 novembre, per i lavoratori Findomestic, in Calabria e in tutt’Italia, sarà sciopero. Localmente, la direzione imboccata era già palpabile nella recente riunione all’Hotel Excelsior che state vedendo, presenti il consigliere regionale di Rifondazione comunista Nino De Gaetano (fino a poche ore prima assessore al Lavoro) e i sindacalisti Annunziata Ascanelli e Rocco Iannò per Fiba-Cisl, Diego Quattrone per Fabi, Giuseppe De Stefano per Fisac-Cgil. La materia del contendere è presto esposta: Findomestic Banca (utile nel primo semestre 2007 da 42,2 milioni di euro) ha appena presentato le modifiche al Piano industriale approvato il 7 settembre. Al centro, l’esigenza di tagliare le spese per il personale, che oggi rappresentano metà delle spese generali. Quasi 1.500 dipendenti, quelli Findomestic, 117 uffici in 48 città: che, col nuovo Piano, diventerebbero 84 uffici in sole 6 città. Questa razionalizzazione coinvolgerà 40 addetti su 55 e, a Reggio, 28 unità su 35. In particolare, su 3 uffici, in riva allo Stretto rimarrebbe in piedi solo il Centro clienti, mentre chiuderebbero Centro operatori commerciali e un Centro gestione recupero. Gli interessati sarebbero costretti a trasferirsi. Dopo l’allarmata riunione, l’azienda aveva scelto di decentrare le attività di back-office dove ci sono più dipendenti (come a Reggio). Purtroppo, rilevano dalla Fiba-Cisl, malgrado 45 giorni d’intense trattative, non s’è trovato un accordo . E il passo avanti dei vertici Findomestic (peraltro considerato discutibile per la tempistica) non risolverebbe nulla, perché si limiterebbe a rinviare i problemi; e soprattutto non esaurirebbe i crucci principali delle maestranze, dal demansionamento alla futura esternalizzazione a un incremento del già elevatissimo tasso di precari. il web-log di Mario Meliadò: http://calabria.blogosfere.it

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Dircredito Findomestic Banca S.p.A. FALCRI Findomestic Banca S.p.A. Silcea Findomestic Banca S.p.A.Domenico Maglione Alessandro Poggi 335.1440698 Massimo Santopietro [email protected]@dircredito.org [email protected] [email protected] il CIA ? Secondo noi no,mancano troppe risposte per i lavoratori.Nonostante le assemblee sembra stiano riportando esiti positivi circa la bozza di CIA, questi Sindacati, sollecitati dadiversi colleghi che, pur accettando i contenuti dell’accordo presentato, ci invitano a proseguire nell’azione di trattativa perchèsono convinti che manchino ancora diverse risposte su temi importanti per la quotidianità lavorativa. A seguito di ciò questiSindacati hanno consegnato una raccomandata a Findomestic di cui vi riportiamo il testo integrale. Crediamo che le risposteottenute dall’accordo che hanno firmato alcuni Sindacati siano valide dal punto di vista economico e sociale, ma anchesecondo noi mancano certezze su di alcuni argomenti importanti e fondamentali per la tutela dei lavoratori soprattutto secambierà la proprietà aziendale (per esempio inquadramenti, percorsi professionali, sistema incentivante, borsini alloggio ecc).Purtroppo, la sensazione che abbiamo avuto (pure i colleghi ce lo hanno confermato) è quella che nelle assembleesembra si cerchi di spiegare fin troppo bene che cosa abbiamo ottenuto in termini economici e sembra si sorvoli molto suirimandi degli argomenti lavorativi mancanti, quasi non si dovesse far pensare le persone...Le Segreterie AziendaliDIRCREDITO - FALCRI - SILCEAFirenze22 maggio 2007Oggetto: Contratto Integrativo Aziendale - Procedura di rinnovo ex art. 23 CCNLIn relazione ai recenti sviluppi che il confronto per il rinnovo del CIA ha segnato, le scriventi Organizzazioni Sindacali nonpossono che registrare come il documento di sintesi elaborato da codesta Azienda, in molteplici punti, si limiti ad affrontare gli istituticontrattuali trattati con “enunciazioni” di principio a cui non segue, però, alcuna previsione di contenuto. Pertanto, la mancataindividuazione di soluzioni che si possano rivelare idonee a garantire la dovuta concreta esigibilità delle garantire la dovuta e concretaesigibilità delle norme collettive, ci impone di ritenere la procedura di cui in oggetto tuttora aperta ad ogni effetto e conseguenza.Nel rivendicare, pertanto, l’attualità e condivisione da parte delle scriventi Sigle Sindacali delle richieste contenute nellapiattaforma di rinnovo, presentata a firma congiunta da alcune OO.SS. aziendali nell’autunno 2006 , siamo a richiederVi di fissare unprossimo incontro, al fine di adottare soluzioni più complete, idonee ed efficaci di quelle sinora prospettate ed in particolare, in coerenzaal mandato ricevuto dai lavoratori/lavoratrici, osserviamo che persiste l’esigenza di definire modalità oggettive e di tempistiche per:�� polizza sanitaria: estendere le condizioni previste per i QD al personale delle AP, prevedendo tuttavia l’adeguamento delcontributo agli aumentati costi della sanità privata;�� prestiti ai dipendenti: rimodulare l’attuale regolamentazione dei contratti di finanziamento con tasso agevolato;�� sicurezza sul lavoro: rendere efficaci i circuiti di comunicazione interna nonché aumentare la formazione e l’attività degliRLS;�� trasferimenti: applicare anche al personale ricompreso tra le A.P. il meccanismo della fornitura alloggio in mancanza di ciòindividuare “Borsini alloggi” pertinenti al reale mercato di locazione, individuare metodo per garantire l’evasione dellerichieste individuali volontarie;�� missioni: regolamentare l’uso autorizzato dell’auto propria e garantire l’adeguamento del rimborso chilometrico nei numerosicasi di necessario utilizzo di auto propria;�� quadri direttivi: individuare misure organizzative per rendere effettiva l’autogestione della prestazione lavorativa, adeguandoil contesto inquadramentale delle nuove figure professionali e rivedendo i ruoli chiave contrattualmente in essere e relativiassegni di ruolo;�� sistema incentivante: trovare una sintesi normativa per allargare la base di riferimento per il Premio come fra l’altro giàprevede il CCNL art. 44 ;�� accordo di clima aziendale: addivenire all’accordo in questione e renderlo esigibile;�� percorsi professionali ed inquadramento del personale: individuare in maniera precisa gli inquadramenti minimi previsti perlo svolgimento di ogni mansione e ruolo aziendale determinando poi specifici e precisi percorsi di crescita professione per ilconseguimento di ruoli e/o incarichi superiori, come fra l’altro già avvenuto nei precedenti CIA (ad esempio art. 6 CIA2.04.2002), con particolare riferimento a figure come Coordinatori ed Incaricati Commerciali che possano finalmente entrarenell’area Quadri Direttivi in maniera certa.Considerata l’evidente ed incontestabile peculiarità, nonché l’importanza che i diversi argomenti richiamati rivestono nelcontesto più generale di rinnovo della normativa collettiva aziendale in cui ci troviamo, restiamo a disposizione per fissare la datadell’incontro già nei prossimi giorni.Distinti saluti.

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Findomestic Banca S.p.A e i tempi che cambiano…Tempora mutantur, et nos in illis: Cambiano i tempi e noi con loro.Riflessioni degli incaricati (di tutta Italia) sul Piano di ristrutturazione aziendale. La centralità della persona Mentre cresce la consapevolezza che l’era del valore assoluto e inviolabile, del risultato ad ogni costo e della competizione tra individui come nuovo e imperante stile di vita, genera un crescente e preoccupante disagio sociale e individuale, Findomestic Banca S.p.A presenta il nuovo piano industriale - chiusura di 40 agenzie e di 15 centri gestione recuperi, con correlativa concentrazione della rete su pochi grandi punti operativi nazionali, e ricadute dirompenti sul personale-.Mentre molti filosofi e sociologi, ma anche manager ed economisti, stanno riconsiderando il valore e la centralità della persona , degli uomini, delle donne, dei cittadini, dei consumatori, dei singoli individui con le loro storie, le loro complessità e le loro differenze, Carifirenze spiega che il piano di ristrutturazione di Findomestic Banca S.p.A - in parole povere esuberi, chiusura sedi, mobilita' territoriale in tutta Italia - mira ad adeguare alle mutate condizioni di mercato la struttura della prima società di credito al consumo in Italia (con oltre l'11% del mercato italiano, che nel 2006 ha fatto registrare un utile di 106 milioni di euro ), creando le premesse per una ulteriore fase di sviluppo delle attività di credito . Tutto ciò pienamente condiviso con Cetelem, la società che come l'istituto toscano controlla il 50% del capitale. In tempi recenti ,alle fredde logiche dei numeri e dei risultati, più lontani dalla vita reale, si è provato a dare il giusto peso ai valori e all’umanità, anche con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza nell’essere artefici del mercato, rafforzando la convinzione, che non è possibile subirne passivamente i meccanismi .Aver assegnato il premio Nobel per la pace 2006 al “banchiere dei poveri” Muhammad Yunus, non ha solo il valore di un alto riconoscimento simbolico ad un’incredibile storia di solidarietà e di lotta contro la povertà, ma è pure la dimostrazione di come iniziative finanziarie ritenute utopiche e incompatibili con l’attuale sistema economico, siano invece non solo possibili, ma foriere di successo, crescita e sviluppo.Il piano industrialeIl piano industriale deliberato all’unanimità dal C.D.A. di Findomestic il 7 u.s. è in assoluta controtendenza rispetto alle recenti operazioni di concentrazione (Intesa – San Paolo; BPVN-BPI; Banca Lombarda – B.P.U.; Unicredit – Capitalia) - impostate su un equilibrio tra risultato economico-reddituale e compatibilità sociali che ne hanno consentito la complessiva condivisione delle parti aziendali e sindacali, regolando, attraverso accordi importanti e positivi, le prime ricadute sui lavoratori.Ma è anche in aperto contrasto rispetto al Protocollo sulla responsabilità sociale del 16 giugno 2004 che ribadisce “il ruolo centrale delle risorse umane e l’obiettivo comune della loro valorizzazione quale elemento indispensabile e strategico per lo sviluppo ed il successo dell’impresa”; e presuppone “l’effettiva parità delle opportunità di sviluppo professionale, un’offerta formativa continua, la mobilità sulle diverse posizioni di lavoro, l’adeguatezza dei criteri di valutazione professionale, la qualità delle prestazioni, degli ambienti di lavoro, l’efficacia della prevenzione e degli interventi in materia di salute e sicurezza”. In pratica, la ricerca di un sostenibile equilibrio e di una coniugazione virtuosa tra l’indiscussa necessità di crescita della capacità competitiva dell’azienda e l’effettiva valorizzazione ed il rispetto di coloro i quali, nei differenti ruoli, questa crescita sono chiamati a realizzarla e a sostenerla. Il tutto in un contesto di grande attenzione al ruolo sociale dell’impresa bancaria.Pur in presenza di una ledership di mercato ribadita e di risultati reddituali semestrali rilevanti, che hanno consentito nel maggio u.s. la stipula di un contratto integrativo aziendale soddisfacente, il piano industriale di Findomestic Banca S.p.A prevede una ristrutturazione tipica delle aziende in condizioni di crisi profonda.“Il sistema bancario italiano – precisa il Segretario Generale della FIBA-CISL Giuseppe Gallo - ha superato la crisi tendenziale della prima metà degli anni ’90, ha recuperato rilevanti margini competitivi, ha raggiunto standard produttivi, reddituali e patrimoniali di eccellenza europea”.C’è quindi bisogno di un’inversione di tendenza nella gestione delle grandi ristrutturazioni: c’è bisogno di meno enfasi sui costi, soprattutto di quelli del personale, di coinvolgimento vero dei lavoratori, di un’attenzione equilibrata a tutte le criticità e problematiche derivanti dai processi di trasformazione e crescita , di un confronto a tutto campo con il sindacato che non può avvenire solo sui temi relativi alla gestione delle ricadute.Non è più tempo di progetti che tengono conto solo delle economie di scala, dei tagli, delle riduzioni, ma di coinvolgimento e meritati riconoscimenti per i dipendenti, motore centrale e ricchezza in azienda.Un’azienda socialmente responsabile Un’azienda socialmente responsabile è quella che si misura, anche se in ambienti in costante evoluzione, con la creazione durevole di valore;un’azienda socialmente responsabile è quella che si rende conto di essere fatta dalle persone che ci lavorano e quindi in una fase di “grande trasformazione”parla con i dipendenti, li informa,li aggiorna tutti e il più spesso possibile,al fine di diminuire incomprensioni e contrasti in un ottica di miglioramento del clima aziendale.Il dipendente ha bisogno di fiducia, di sentire che non è considerato solo una pedina;Invece ci accorgiamo che in Findomestic Banca S.p.A esiste ad alti livelli la convinzione, o meglio la presunzione, che in questa delicata fase il dipendente stia facendo ”il furbo” cercando di non lavorare …quasi per ripicca! E gli incontri e contatti col dirigente di turno nelle agenzie di rete non hanno la finalità di ascoltare dubbi e fornire risposte leali e rassicuranti cercando di comprendere e limitare preoccupazioni più che legittime, ma rappresentano un modo attraverso il quale la Sede ribadisce la necessità del raggiungimento del budget a qualsiasi costo, per non deludere e contraddire le prioritarie esigenze tecnico-organizzative e di profitto dell’azienda.Riteniamo fondamentali e strategicamente irrinunciabili per lo sviluppo di Findomestic Banca S.p.A l’investimento sul capitale umano,il rispetto verso la professionalità e serietà dei suoi dipendenti, l’attenzione alla clientela, la cura delle specificità territoriali. E’ a nostro avviso innegabile che in questi anni di grande trasformazione l’attenzione a questi importanti soggetti sia stata sottovalutata e trascurata nonostante le continue dichiarazioni sulla centralità delle risorse umane e del ruolo della clientela. (Inter dictum et factum multum differt: Tra il dire e il fare la differenza è enorme) Ha prevalso l’attenzione ai costi e ai risultati immediatamente visibili con una tendenza a gestire in maniera quasi tecnicistica i cambiamenti dando priorità assoluta al fattore del soddisfacimento degli azionisti. (Da uno studio sui bilanci delle aziende italiane dal 1996 ad oggi, la ricchezza ovvero il valore aggiunto destinato ai salari, è scesa dal 70 al 48%, mentre quella riservata agli azionisti è salita dal 2 al 16%. In questi ultimi anni la remunerazione degli azionisti ha avuto ed ha un peso spropositato ed ha contribuito ad alimentare quelle distorsioni, sia a livello internazionale che nazionale, che hanno fatto ammalare il mercato da quella che viene definita la sindrome degli obiettivi trimestrali, l’ansia da “short-term” che viene indicata come il male dei mercati finanziari.) il trend occupazionaleCompletiamo la nostra riflessione considerando interessante la rilevazione dei dati statistici anche nell’ambito occupazionale;ci renderemo conto anche sotto questo aspetto di quanto il Piano Industriale di Findomestic Banca S.p.A sia ingiusto ed inaccettabile.Il trend occupazionale dei lavoratori bancari a partire dal 1998 è decrescente, con un‘incidenza ancora più penalizzante per il Sud d’Italia. Il livello di benessere del Sud resta assai inferiore alla media europea, è aumentato il divario con le regioni del Centro-nord ed il tasso di disoccupazione resta doppio rispetto alla media nazionale.L’Ocse evidenzia come “le disparità regionali non siano un aspetto nuovo del mercato del lavoro italiano, ma è sorprendente il fatto che continuino ad aumentare”. Peggio di noi fanno solo Corea, Messico e Turchia a fronte di un netto miglioramento di Irlanda e Spagna che erano anch’esse in posizioni critiche.Quello odierno è un Paese in cui negli ultimi 12 mesi un’assunzione su due è avvenuta con contratti a tempo determinato e in cui il tasso di occupazione femminile è in discesa, in controtendenza con l’andamento del mercato europeo.Chiudere gran parte delle agenzie del sud Italia risulta evidente, rende ancora più drammatico il divario tra nord e sud e aumenta attraverso la mobilita territoriale selvaggia lo stato di disoccupazione. Siamo in presenza di un’ulteriore disimpegno di una importante realtà del sistema creditizio, che ritiene di abbandonare i nostri territori dopo averli a lungo percorsi ed utilizzati con l’erogazione, di crediti al consumo “succedanei” ad una endemica crisi a cui sempre più spesso “sono costrette a ricorrere” le nostre famiglie aumentando il loro debito nei riguardi del sistema.Valeria Musini David Bellaccini Umberto Alaimo Alessandro Marziali Luigi Russo

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