diciamoci la verità, se c'è una conseguenza di questa tragedia giapponese è la fine del nucleare per l'impatto che ha la "paura" sulla popolazione, per via dell'invisibilità del "nemico".probabilmente (anzi certamente) ci sono più morti per gli inquinanti prodotti da petrolio e carbone.. ma almeno quell'inquinamento si vede, lo si controlla di più, fa meno "paura".possiamo discutere quanto ci pare su sicurezza, costi, opportunità, scorie, alternative, ecc.. fatto sta che nessuno più vorrà una centrale vicina. perciò anche il dibattito scientifico viene meno, a prescindere dalla bontà o meno del nucleare non se ne farà più niente.
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30/03/2011, ore 20:36
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30/03/2011, ore 23:19
http://www.italiaparallela.it/index.php?option=com_content&view=article&id=664:la-catastrofe-nucleare-del-giappone-prevista-in-un-articolo-del-2004-ben-7-anni-fa-&catid=37:misteri&Itemid=56 |
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31/03/2011, ore 13:26
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31/03/2011, ore 14:09
non sono così tecnico nè così a conoscenza di quello che è davvero successo per dare un giudizio "completo".mi pare però che i sistemi di sicurezza siano correttamente entrati in funzione con l'arrivo del terremoto, purtroppo l'ondata ha distrutto completamente i sistemi ausiliari di raffreddamento e questo non ha consentito di mettere completamente a sicurezza l'impianto. il fatto che anche queste ipotesi si sarebbero potute e dovute prevedere certo non si può nascondere.tutto questo in realtà cambia poco, ok questo si poteva prevedere... ma un eventuale attacco terroristico? un altro evento catastrofico? un errore umano? le scorie da smaltire? purtroppo il nemico che non si vede è quello che fa più paura, anche se magari ha fatto meno danni di quello che subiamo giornalmente dalle fonti esauribili o per le dighe delle centrali elettriche che sono crollate.speriamo che almeno si vada nella direzione giusta e non si aspetti di vedere la fine delle scorte per cominciare ad inventarsi qualcosa. |
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31/03/2011, ore 14:31
...anche se magari ha fatto meno danni di quello che subiamo giornalmente dalle fonti esauribili o per le dighe delle centrali elettriche che sono crollate.beh, mi sembra il discorso di chi viaggia in automobile perchè ha paura di usare l'aereo.....nel senso che una diga che crolla fa un danno circoscritto nel tempo e nello spazio, e che in proporzione al numero di centrali esistenti le dighe crollate sono infinitamente minori delle centrali nucleari danneggiate o potenzialmente danneggiabili da incidenti....con la ulteriore differenza che le centrali idroelettriche possono essere costruite senza dighe (vedi Adda) e le centrali fotovoltaiche ed eoliche non hanno praticamente rischio alcuno.,,diciamo che le centrali nucleari sono superate dal loro rischio intrinseco, mentre anche le pur vetuste centrali idroelettriche hanno ancora dei margini di miglioramento.....e proprio per questo, non avendo risorse per la ricerca e comunque risorse limitate, il mio suggerimento, in attesa che "gli altri" facciano la ricerca è sempre quello....niente di nuovo? meglio che niente... |
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31/03/2011, ore 15:31
le centrali idroelettriche rappresentano il 2% del fabbisogno, per moltiplicarlo dovremmo creare o aumentare gli invasi, con tutti i danni diretti e collaterali.i ventoloni non avranno controindicazioni ma non possiamo pensare di metterli ovunque, creano impatto ed occupano spazio.beh, mi sembra il discorso di chi viaggia in automobile perchè ha paura di usare l'aereo.....---infatti ho esattamente detto l'opposto. gli incidenti aerei fanno più notizia, ma se rapportiamo i morti per chilometro di mezzi come l'aereo e l'auto non c'è nemmeno da discutere.qui siamo allo stesso.secondo te ci sono stati più morti per le centrali nucleari o per l'inquinamento prodotto dai combustibili? (e lasciando perdere i danni collaterali ed i vari "incidenti" sempre possibili quando c'è del combustibile) |
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