Campania, il maxideficit non frena i benefit dei consiglieri: c'è anche l'iPad NAPOLI (14 novembre) - Frigobar, iPad, computer a scelta, ma sempre dei tipi più innovativi. E ancora telepass, viacard, due tesserini di riconoscimento e uffici di superlusso, con poltrone e arredi di prima scelta: nella Campania del deficit alle stelle, i sessanta consiglieri regionali possono contare su dotazioni di tutto rispetto, del costo di mezzo milione. L’elenco dei benefit è folto e a dire il vero si presenta anche alquanto bizzarro, ma è assicurato da una precisa delibera approvata il 28 settembre scorso, con la quale l’ufficio di presidenza della Regione Campania ha regolamentato all’unanimità l’assegnazione di arredi e attrezzature. E non manca neanche il disco auto «Regione Campania» da poter esibire per passare ovunque senza problemi. Il lusso è anche quello di poter scegliere: meglio il computer portatile, il notebook per la precisione, o l’iPad della Apple? È il dubbio che in queste ore vivacizza la vita dei consiglieri regionali. Gli uffici hanno lasciato un’ampia libertà di scelta. «I rispettivi costi sono abbastanza simili», precisa in una lettera datata 8 novembre il dirigente del settore. «Quisquilie e pinzillacchere», direbbe il grande Totò se potesse leggere l’elenco dei beni (o dei benefit) in dotazione ai sessanta consiglieri della Campania. L’elenco è contenuto della delibera numero 54 del 28 settembre 2010 con la quale l’Ufficio di presidenza (unico assente il questore Francesco Nappi) ha regolamentato all’unanimità l’assegnazione di arredi e attrezzature.I consiglieri che ricoprono incarichi istituzionali (i sette componenti dell’Ufficio di presidenza, i dodici presidenti di commissione, gli otto capigruppo) si fregano le mani perché possono avere di più dei consiglieri semplici. La bandiera, per esempio. Anzi, le bandiere: ai big spetta un trittico Italia-Regione-Unione europea.E vogliamo parlare del frigobar? Poiché è scomodo chiamare il bar al piano (peggio ancora alzarsi e scendere) per sorseggiare un drinkerino o mangiare uno yogurt meglio tenere tutto a portata di mano. Ma non finisce qui. Passi per il televisore e il fax e pure per due telefoni fissi digitali e passi pure per il computer fisso. E passi anche per il telefonino. Ma lo studio dirigenziale? Ne hanno diritto tutti i consiglieri. È così composto e la cosa ci ricorda l’esilarante Fantozzi ragionier Ugo che racconta dell’ufficio del megadirettore generale: scrivania, trittico di poltrone in pelle, divano a due posti in pelle, mobile basso a quattro ante, appendiabito, armadio libreria. Ci manca solo la pianta di ficus.Ovviamente questo studio dirigenziale va corredato di optional. Ecco allora un bel completo da scrittoio. In pelle ovviamente. Sì, l’oggetto in pelle è uno status symbol, forse fa sentire più importanti: in pelle è infatti anche il tesserino di riconoscimento. Uno dei due tesserini, in verità, perché per farsi riconoscere i consiglieri hanno in dotazione pure il più proletario badge.
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13/11/2010, ore 15:05
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13/11/2010, ore 19:40
Per fortuna nella Regione Campania c'è la città di Salerno ed il suo Sindaco che ne sono un fiore all'occhiello ! |
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13/11/2010, ore 22:00
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14/11/2010, ore 07:36
Quanto al fatto che Salerno sia un esempio non solo per il meridione, ma per tutta Italia e forse oltre, per quanto conosco io, concordo....Sul fatto che tutti quei "gadget" che cita rinviato siano privilegi e non solo fringe benefit comuni anche nel privato, non concordo assolutamente: se non hai almeno un blackberry sei proprio nulla, un ufficio personale e una scrivania con accessori in pelle ce l'ha pure il commissario Montalbano...insomma, se vogliamo continuare con la mentalità che un funzionario pubblico debba essere trattato come un barbone..... non ci lamentiamo se poi vanno a elemosinare tangenti di qua e di là!!! |
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14/11/2010, ore 12:05
qui non si tratta di benefit ma che, come qualcuno ha scritto se non hai questo o quello non sei nessuno, i consiglieri se lo possono comprare con il proprio stipendio circa €90000,00 annui a seconda delle Regioni. La struttura serve per legiferare e non per "status simbol". |
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