A proposito del manifesto del scienziati razzisti, pubblicato su "la difesa della razza" il 6 agosto 1938, leggo che non solo Giorgio Bocca non fu tra i sottoscrittori (che peraltro erano solo 10, e di "un certo tipo" che non avrebbero mai accettato tra loro un 18enne, per più che ovvie ragioni di credibilità),
ma anche che lo stesso Giorgio Bocca, in proposito, si limitò ad una VAGA citazione di due righe.su "La provincia granda" il 6 agosto 1942, dicendo "questo odio per gli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari, infatti,sarebbe solo in apparenza una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere, in un tempo non lontano, essere schiavo degli ebrei?
ciò significa che, a 22 anni, un giovane giornalista piemontese, scrisse su un giornale locale della provincia di cuneo, redatto in poche centinaia di copie, affermando qualcosa che oggi potrebbe suonare come e non certo più o meno grave di molte affermazioni leghiste contro i "terroni" prima e contro gli extracomunitari poi.
onestamente, ricordando le condizioni di povertà, la vitadura dei ragazzi dell'epoca in quella regione e in quegli anni, descritte anche da Enzo Biagi, grande giornalista dell'epoca, anch'egli scomparso da poco, per motivi anagrafici, ritengo che un'affermazione del genere sia solo uno slalom semantico per dire e non dire niente, e riuscire a "vendere" un articolo ad un giornale, valido come punteggio per il tirocinio.
talvolta penso che sarebbe necessaria una macchina del tempo per riportare a quelle situazioni certa gente che non ricorda o cbe non vuole ammettere che queste erano le condizioni di vita di chi aveva vent'anni all'epoca della seconda guerra mondiale: indipendentemente dall'età, comunque, al nord, si viveva da sfollati in casa, in città sotto la minaccia continua dei bombardamenti, o ringraziando di vivere in campagna dove era più facile trovare un uovo, un frutto, un po' di insalata per far tacere lo stomaco.
chi tra l'altro non conosce le difficoltà di chi anche oggi voglia intraprendere una carriera intellettuale o letteraria in questo periodo di recessione, che comunque non ha nulla a che vedere con gli anni a cavallo del 40.... beh, forse sarebbe megiio che si informasse un tantino...
onestamente, non insisto più di tanto, perchè, come dice qualcuno, a lavare il maiale si perde tempo e si sprecano acqua e sapone.