«Sono venuti a prendermi a casa: il 25 maggio 1977. Mi hanno lasciato guidare la mia macchina, una Simca 1000 verde.Un'auto dei carabinieri stava davanti, una dietro. Ho pensato: è un errore.Invece sono entrato in carcere a Terni, poi a Orvieto e a San Gimignano. Il processo è cominciato il 2 dicembre 1978 e si è concluso il 2 marzo dell'anno dopo con l'assoluzione per insufficienza di prove.Sono uscito». Ancora non sapeva, Melchiorre Contena, che avrebbe scontato 30 anni.È un signore sardo di 69 anni mite e malinconico. Dice: «Ero innocente, prima o poi se ne sarebbero accorti». Se ne sono accorti adesso, a fine pena per il sequestro e l'omicidio di Marzio Ostini, l'imprenditore milanese prelevato da tre banditi dalla villa di San Casciano Bagni il 31 gennaio 1977 e mai più restituito ai familiari. La Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila, che si è occupata della revisione del processo, ha assolto Contena da ogni accusa «per non aver commesso il fatto».(Corsera, 16/12/2008)Purtroppo è inevitabile, ma è bene esserne consapevoli: questo caso è sui giornali, ma succede più frequentemente di quanto si preferisca credere.
Michele
Michele
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16/12/2008, ore 10:35
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17/12/2008, ore 15:13
Sulla prima parte, potresti avere ragione, ma, secondo me, forse ed eventualmente, solo se stessimo parlando di una persona ancora da giudicare e non già condannata con sentenza passata in giudicato (è il caso della Franzoni, è il caso di chi è stato scagionato dopo aver scontato una pena di trent'anni (e quindi è stato ritenuto colpevole per trenta e forse più anni): non sono noccioline!Sulla seconda parte, ancora meno: i dubbi emersi (sia a favore dell'assoluzione che della condanna) li hanno sollevati i media, che non sono per definizione attendibili.Quando in Italia non vorremo più fare i giudici, i ct della nazionale, e quant'altro, insomma impareremo a farci gli affari nostri senza accusare qualcuno della "Tipica forma mentale di certa parte politica" che caso strano è sempre quella avversaria, avremo risolto tutti i nostri problemi. |
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17/12/2008, ore 19:50
Come dicevo non c'é riparo. Purtroppo non c'è nessuna riforma che possa sollevarci dal peso di sapere che certamente tra i carcerati alcuni sono innocenti. Ovviamente possono migliorare le tecniche investigative e in questo anche la tecnologia aiuta.Il poveraccio di questa discussione è stato condannato, a quanto leggo, in base alla sola testimonianza di un plurupregiudicato che già al tempo del processo aveva collezionato diverse condanne per calunnia. Se davvero fosse così, forse, si poteva evitare o correggere con maggiore tempestività. |
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18/12/2008, ore 01:32
perché, appunto, LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI - la legge è uguale per tutti è scritta a caratteri cubitalia in ogni aula di tribunale è noto a tutti che è un gigantesco falso!la legge non è uguale per tutti vedi recentemente leggi ad personam in ultimo il lodo alfano per il potente di turno, SB.è come il liberismo in economia le regole le stabilisce il più forte e così per le leggi, le fa il più forte!tanto più le leggi le fa il più forte, tanto più non vi è democrazia, tanto più non vi è democrazia, tanto più le leggi le fa il più forte.perché, fin dall'apparie dell'uomo sulla terra la legge l'ha fatta e la fa ancora oggi, come affermo nel mio precedente post copiato qui sopra per comodità dei lettori, dico: la legge la fa il più forte.le tavole della legge che dio da a mosè cioè le tavole dei dieci comandamenti! addirittura con i dieci comandamenti la legge la fa dio! poi ricordiamo il codice di hammurabi. hammurabi che è stato chiamato dagli dei "a distruggere le forze del malee a far prevalere la giustizia sulla terra". il codice di hammurabi non era equo perché la gravità della colpa e della pena comminata dipendono dalla classe sociale a cui appartengono il colpevole e la vittima. nella civiltà greca l'dea della giustizia appare come obbligo di vndetta spettante soprattutto ai figli della vittima. nella civiltà romana dell'epoca regia era il re che amministrava la giustizia e nell'epoca repubblicana i magistrati. con la repubblica le leggi vennero scritte in dodici tavole. queste sono il più antico codice del diritto romano. ecc ecc ecc ed eccoci ai giorni nostri. il nostro sistema giudiziario discende dalla costituzione entrata in vigore nel 1948 ma, si deve tener presente che il coddice rocco, codice fascista, ha resistito fino ai nostri giorni. oggi il governo SB vuole intervenire "sull'ammodernamento" del nostro sistema anche senza la collaborazione del'opposizione! è questo un chiaro ricatto di SB all'opposizione o, fai come diciamo noi oppure facciamo senza di voi.spero che questa brevissima carrellata storica sull'amministrazione del diritto, chiarifichi, per cosi dire, la mia posizione e sia un utile riferimento dal punto di vista delle origini del diritto.zorro |
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18/12/2008, ore 02:02
Ma ancora berlusconi? Adoveri qui si sta parlando di cose serie, di una persona innocente lasciata in carcere a marcire per 30 anni... e tu ne approfitti per tirare in ballo berlusconi?Almeno un po' di rispetto, non dico per l'argomento, ma per la persona di cui stiamo parlando.E se non hai capito qui non è un problema di leggi, costituzione o di codice penale. |
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18/12/2008, ore 10:45
Beh, l'errore giudiziario opposto potrebbe anche essere che Berlusconi non abbia trascorso in carcere condannato neppure 30 minuti della sua vita e che si sia "parato il posteriore" per sempre o quasi con il lodo Alfano...Credo che anche la persona di cui stiamo parlando potrebbe anche concordare su questo. In questo senso sono d'accordo con Mig66: "Purtroppo non c'è nessuna riforma che possa sollevarci dal peso di sapere che certamente tra i carcerati alcuni sono innocenti".E viceversa, dico io.L'entità della pena comminata o non comminata ingiustamente è una variabile diversa ed indipendente dalla possibilità di errore di persona. |
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