Accedi con Google+
Registrati con LinkedIN

Accedi con ForumConsumatori


Recupero Password Chiudi
Accedi | Registrati


Iscritti a ForumConsumatori: 68200  Discussioni create: 40498  Messaggi inviati: 260678
Iniziata: oltre un anno fa   Ultimo aggiornamento: oltre un anno fa   Visite: 2629

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

In una economia in crescita, avere un sistema pensionistico dove il pensionato prende più di quel che versa è uno schema Ponzi: regge finche chi prende non supera chi versa.

Riformare il sistema e dire tanto hai versato, tanto prendi, non significa correggere le storture ereditate dal passato ma solo inventare l'acqua calda.

Quando al principio tanto metti tanto ti spetta si aggiunge un obbligo temporale ultra quarantennale si commette un massacro del principio appena stabilito. Ohibò, se volessi andare in pensione dopo il minimo ragionevole (diciamo come altri paesi una ventina d'anni) e ritirare pochi centesimi ma perchè non poterlo fare se il principio affermato è tanto-quanto (prima vado, meno prendo).

Se questo viene impedito - come in effetti lo impedisce la riforma Monti-Fornero - significa che la riforma non ha applicato principi di equità ma ha continuato a spremere alcuni per mantenere i privilegi ad altri.

Essere cittadino significa essere trattato con equità. Quando l'equità non c'è e tutti applaudono, la trasformazione in sudditi è completa.



-------------------------------------------------------
Una bussola non dispensa dal remare.
E come disse il tassinaro, non e' la ruota della fortuna che gira, bensi il tassametro.

------------------------------------------------------- Olim, Hortacius, dedisti filii nam ignotam. Per quanto riguarda me: So cosi de legno che si me rifa' Geppetto, ce tira fora Pinocchio.

aggiungi un commento
aggiungi un commento
Data
Votazione
Non hai ancora votato! Vota ogni singolo contributo che ritieni utile o interessante e che sia ben scritto per permettere ai contenuti di qualità di salire in alto.
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta
Pagina 1 di 2
Vai alla pagina [1 2]

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

purtroppo nessuno ha avuto il coraggio di intervenire sul pregresso, ad esempio toccare chi era andato in pensione a 35 anni con 16 anni di contributi. in tal caso è chiaro che il bilancio è completamente in rosso per lo stato, a carico degli altri (nuovi) contribuenti.

detto questo non c'era da fare altro se non quello che è stato fatto, con eventualmente alcuni accorgimenti, come giustamente dicevi, sul fatto che l'età dovrebbe essere più libera visto che si parla di "tanto versi, tanto prendi".

ormai i contribuiti di una generazione ce li siamo fumati ed oggi paghiamo quindi due volte, come dici tu per mantenere privilegi erogati fino anche a pochi anni fa.

aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

Il rimborsato in realtà deriva dalla realtà di vita di chi ha versato, più che dalle stime precedenti, per cui le erano le stime precedenti ad essere sbagliate. A malincuore, essendo tra quelli che dovranno lavorare un paio di anni in più, devo confermare quanto dice risparmio, ovvero che se le stime precedenti erano sbagliate, ne consegue che la riforma attuale è purtroppo giusta. ne hanno usufruito i nostri genitori, ma noi e i nostri figli purtroppo ne saremo panalizzati


aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

p.s.: intervenire sul pregresso, in parte, avrebbe significato intervenire su persone decedute, invalide, ecc.: purtroppo, e ripeto purtroppo, si è deciso per le vie più brevi.


aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

La riforma delle pensioni è sbagliata semplicemente perchè bisogna prima "riformare i datori di lavori" ed il "sociale". Sto pensando al mio datore di lavoro che il 6 dicembre quando ha saputo che quelli del 52 doveva "tenerseli" ancora 7 e passa anni, gli sarà venuto un mezzo infarto (nonostante il mio capo è vicino ai 70, ma chiaramente il suo cervello è "molto migliore" del mio). Poi, se fossere liberi di lincenziare MI PARE PIU' CHE CHIARO che i primi che il datore di lavoro si toglierebbe so' quelli che "prendono assai" visto i gradi che hanno e lo stipnedio annuo alto, cambiarlo con due giovani, "che figata!!!" Qualcuno mi sa dire come se la cavaremma i 60enni bancari buttati fuori dal datore di lavoro da un giorno all'altro, senza pensione, senza che nessuno e ripeto nessuno possa assumerli, con uno stato assente e non in grado di intervenire socialmente (tipo Svezia, Danimarca etc. etc.), perchè stiamo parlando dello "stato italiano". Insomma si vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca. Si possono fare tutti i ragionamente che si vuole, MA MAI A PRESCINDERE CHE SIAMO IN ITALIA E SIAMO ITALIANI, non so ancora quante generazioni serviranno per diventare veramente EUROPEI (mio pensiero, la Spagna sta avanti ma molto avanti a noi in questo campo, per essendo partita con notevolissimo ritardo, ma noi stiamo in italia....................purtroppo)

aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

se quelli che "prendono assai" verrebbero fatti fuori bisognerebbe riflettere sugli stipendi e sui "regali" fatti in passato; perchès e uno prende perchè vale nessuna azienda sana lo taglierebbe fuori.

ad ogni modo nessuno vuole far licenziare tutti, solo rendere uguali i lavoratori perchè c'è qualcuno di serie A con le massime tutele ed un popolo di serie B con poche o nessuna tutela. siccome queste regole valgono già per le aziende sotto i 15 dipendenti ti pare che queste non vedano l'ora di licenziare le persone? no, ma chi sta sopra i 15 non riesce a mandare via nemmeno i lavativi!

purtroppo i sindacati invece di preoccuparsi di quelli senza lavoro e di quelli che la pensione non l'avranno si preoccupano sempre e comunque di difendere chi già sta bene.

aggiungi un commento
aggiungi un commento
Pagina 1 di 2
Vai alla pagina [1 2]


Prendi parte alla discussione
Prima volta? Assicurati di aver compreso le linee guida di partecipazione

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK

Gentile visitatore,

l'accesso gratuito a questo sito è possibile grazie al presenza di alcuni inserti pubblicitari.

Ti chiediamo gentilmente di disattivare il blocco della pubblicità dal tuo browser e, possibilmente, di sostenerci visitando i siti degli sponsor.

Grazie per la comprensione.

Ok, ho disattivato il blocco su questo sito