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POLITICA Disposti accertamenti sul gruppo. L'ipotesi di reato potrebbe essere apologia del fascismoL'Udc al Senato: "Presenteremo un'interpellanza chiedendo al governo di vietarle"Ronde nere, indagine procura di MilanoMsi: "Nessun reato. Andiamo avanti"Il sottosegretario agli Interni Mantovano: "Con il ddl sicurezza saranno impossibili"Ribattono i funzionari di polizia: "Non si potranno sciogliere se non sarà previsto"L'uniforme della Guardia nazionale italiana, presentata ieri dal Msi a MilanoMILANO - La procura di Milano ha disposto accertamenti da parte degli agenti della Digos sulle cosiddette ronde nere, il gruppo che vorrebbe collaborare con le forze dell'ordine in tema di sicurezza e che è stato presentato ieri a Milano, durante un convegno del Nuovo movimento sociale italiano. "Noi andiamo avanti, a meno che i tribunali non dimostrino che abbiamo commesso dei reati", ribattono i diretti interessati. Il sottosegretario agli Interni Mantovano: "Una volta approvato il ddl sicurezza le 'ronde nere' saranno impossibili". L'associazione funzionari di polizia: "Non è vero". L'Udc annuncia una interpellanza al Senato. L'indagine di Milano. Allo stato, negli accertamenti stati disposti dal procuratore aggiunto Armando Spataro, capo del pool antiterrorismo, d'intesa con il procuratore Manlio Minale, non ci sono indagati. Non c'è nemmeno una ipotesi di reato che, comunque, potrebbe essere quella di una violazione delle legge Scelba che punisce la ricostituzione e l'apologia del fascismo. Le divise delle ronde nere, infatti, richiamano simboli di età fascista. "Da noi nessun reato". "La Guardia nazionale italiana è una onlus regolarmente registrata, come prescrive la legge e non crediamo ci possa essere alcun tipo di reato - ribatte vicepresidente della 'Guardia nazionale italiana', Maurizio Monti - Noi andiamo avanti, a meno che i tribunali ci dimostrano che abbiamo commesso dei reati. E' giusto che la magistratura indaghi, ma l'importante è che lo faccia con senso di giustizia", dice Monti che aggiunge: "Aspettiamo di vedere come si svolgeranno i fatti. Se dovessimo avere avvisi dalla procura i nostri legali prenderanno le dovute cautele del caso". Il ministero. Ieri il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, ha criticato "gli esponenti della sinistra che si stanno stracciando le vesti" e ha sottolineato che iniziative come le 'ronde nere' di Milano saranno impossibili una volta approvato il disegno di legge sulla sicurezza che regolamenterà il fenomeno. Il decreto attuativo, infatti, ha aggiunto il sottosegretario, "indicherà che le associazioni di volontari, non armati, non potranno essere espressione né di forze politiche, né di organizzazioni sindacali, né di tifoserie organizzate. Si prevede inoltre - ha detto - che eventuali divise e marchi dovranno essere conformi allo spirito della disposizione, che intende promuovere il contributo volontario di cittadini alla sicurezza e non richiamare realtà paramilitari". I funzionari di polizia. "Non siamo affatto d'accordo con quanto ha sostenuto il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano", ribatte il segretario nazionale dell'associazione Funzionari di Polizia, Enzo Letizia. "Il decreto attuativo delle ronde, che regolerà l'iscrizione delle associazioni nel registro prefettizio di cui i sindaci potranno avvalersi per il controllo del territorio - aggiunge - potrà prevedere sanzioni o lo scioglimento delle ronde già istituite?". Se il decreto non lo prevede, secondo Letizia, "nessuno potrà impedire le ronde 'fai da te' ed assisteremo ad un proliferare dello spontaneismo nella vigilanza sul territorio". L'Udc. "Il governo intervenga subito per vietare le ronde nere di militanti neofascisti pronti a farsi giustizia come fossimo nel 'ventennio'. Avevamo messo in guardia sui rischi di un provvedimento demagogico e pericoloso come le ronde: oggi abbiamo il primo esempio di una giustizia sommaria fai da te che porterà solo danni al Paese e nessuna sicurezza", afferma il presidente dei senatori del l'Udc, Giampiero D'Alia. "Presenteremo un'interpellanza chiedendo al governo di vietarle per motivi di pubblica sicurezza: che siamo nere, rosse o verdi, le ronde - avverte D'Alia - sono la resa dello Stato e un vero rischio per i cittadini". (14 giugno 2009) Tutti gli articoli di politica

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La destra xenofoba ha ottenuto consensi allarmanti. La Storia ci ha insegnato che alcuni fenomeni iniziano inosservati o sembrano umoristici. Ma poi persone di cui si rideva hanno creato situazioni in cui non si poteva mai più ridere. Jan Fischer, presidente Ue, 14 giugno

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Procura di Milano: indagine sulle 'ronde nere'La procura di Milano ha disposto accertamenti da parte degli agenti della Digos sulle cosiddette "ronde nere", il gruppo che vorrebbe collaborare con le forze dell'ordine in tema di sicurezza e che è stato presentato ieri a Milano composto per un terzo da ex membri delle forze dell'ordine legate al nuovo Msi di Gaetano Saya. Gli accertamenti, a quanto si è saputo, sono stati disposti dal procuratore aggiunto Armando Spataro, capo del pool antiterrorismo, d'intesa con il procuratore Manlio Minale. Allo stato non ci sono indagati e non vi è una ipotesi di reato che, comunque, potrebbe essere quella di una violazione delle legge Scelba che punisce la ricostituzione e l'apologia del fascismo. Le divise delle ronde nere, infatti, richiamano simboli di età fascista.Gli agenti della Digos analizzeranno filmati, notizie di stampa, sulla scorta delle quali è stato aperto un fascicolo, e redigeranno un rapporto da consegnare nei prossimi giorni alla Procura. Allora, a quanto si è saputo, sarà formulata una precisa ipotesi di reato. Il fondatore delle cosidette ronde nere, Gaetano Saya, era rimasto coinvolto in un'inchiesta della Procura di Genova su una sorta di polizia parallela, chiamata DSSA (Dipartimento studi strategici antiterrorismo). Ieri era stato il deputato del Pd Emanuele Fiano, membro del Copasir ed ex presidente della Comunità ebraica di Milano, ad auspicare che «la magistratura indaghi sulla natura di questa organizzazione per verificarne la sua costituzionalità e per evitare che l'Italia diventi il teatrino triste e pericoloso dei nostalgici di un tempo passato». Come per Fiano, anche secondo il capogruppo alla Camera dell'Idv, Massimo Donadi, queste ronde sono una conseguenza del ddl sulla sicurezza ed è per questo che «il governo - spiega - deve fare marcia indietro». Ma anche oggi la politica si sta mobilitando per fermare le "ronde nere": «Il governo intervenga subito per vietare le ronde nere di militanti neofascisti pronti a farsi giustizia come fossimo nel 'ventennio'» dice il capogruppo dell'Udc al Senato, Giampiero D'Alia. «Avevamo messo in guardia - aggiunge - sui rischi di un provvedimento demagogico e pericoloso come le ronde: oggi abbiamo il primo esempio di una giustizia sommaria fai da te che porterà solo danni al Paese e nessuna sicurezza». «Presenteremo - conclude - un'interpellanza chiedendo al governo di vietarle per motivi di pubblica sicurezza: che siamo nere, rosse o verdi, le ronde sono la resa dello Stato e un vero rischio per i cittadini».14 giugno 2009

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Sembra evidente che “alla gente” si può far credere ciò che si vuole, purché si abbia pieno controllo dei mezzi d’informazione. Per quanto tempo (anni, decenni) la gente ci creda e perché smetta di crederci, non è chiaro Luigi Meneghello, «Le Carte» (Rizzoli), 20 febbraio 1978

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QUESTO E' PROTONAZIFASCISMO!Berlusconi è il burlone che ha commissionato l'oscenamente servile “Meno male che Silvio c’è” e che tra un’applicazione di fondotinta e un botox, tra un lifting e un trapianto di capelli sembra Kim Jong Il, anche sotto il profilo del bavaglio alla stampa Frederika Randall, The Nation 16 giugno

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