Il 15/07/03 ho chiuso il mio conto bancoposta on line previo versamento di € 75,00 a copertura di eventuali spese, come richiestomi dalla Posta.Ho restituito in tale sede il postamat e la mia carta di credito scaduta ad aprile 2003 (Bancoposta Agost Itafinco) dichiarando che la nuova carta di credito non era mai arrivata e che comunque ormai non ne avevo più bisogno. Sia il postamat sia la carta di credito erano state richieste in sede di contratto tra me e Poste Italiane.Il 30/10/2003 mi è arrivato l'assegno di Poste Italiane di € 64,97 ad estinzione del mio conto che io ho regolarmente incassato.Successivamente mi è arrivata una lettera di Agos Itafinco (datata 26/10/03) in cui mi avvertiva che: le modalità di rimborso della sua carta di credito Master Card è variata da addebito automatico in conto corrente a bollettino postale e mi allegava i bollettini postali con importo prestampato. Dietro mie indagine telefoniche presso Poste Italiane e Agos sono riuscita ad entrare in contatto con una persona di Agos che seguiva la mia pratica, la quale dopo aver ascoltato la mia situazione mi ha suggerito di inviare un fax spiegando ciò che le avevo detto per telefono e che corrispondeva alla situazione sopra descritta.Non avendo ricevuto risposta credevo che la cosa fosse chiusa, viceversa un anno dopo ricevo un estratto conto di Bancoposta Agos (senza data) con l'addebito di spese amministrative di €18,58 dopo alcuni giorni è arrivata una lettera di Agos con la minaccia che se non avessi immediatamente pagato i 18,58 euro avrebbero passato la pratica ad una società di recupero crediti con segnalazione della mia posizione ad enti e banche dati aventi finalità di tutela di credito.A seguito di indagini telefoniche ho scoperto che la mia pratica era già presso il recupero crediti. La persona che ho contattato mi ha suggerito di inviare presso il loro recapito un altro fax riassumendo la mia situazione ed allegando la documentazione relativa pregressa.Il 14/09 ho fatto un fax riassumendo la situazione e allegando il fax precedente, con relativo riscontro di ricevimento, e copia del rimborso saldo attivo di chiusura del conto.Copia di quanto sopra, inclusa la lettera di Agos con le minacce, è stato consegnato al Direttore dell'Ufficio Postale presso il quale è stato acceso e chiuso il suddetto conto.Ad oggi malgrado ulteriori solleciti telefonici non ho avuto nessun cenno di riscontro.Che devo fare? La cosa mi sta anche costando tra faxes e telefonate (quasi tutte a Milano) però non ritengo giusto dover pagare anche perché non avrei la certezza che la cosa possa finire qui o continuino a chiedermi altri soldi a fronte di niente.
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28/09/2004, ore 18:28
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