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QUESTA LA MIA ODISSEA CON POSTE ITALIANE:

Mi chiamo Daniele Ferri, ho 29 anni, abito a Cesano Boscone (Mi) - laureato in economia e postino a tempo determinato.
Esplico brevemente la mia odissea nella speranza che qualcuno mi possa fornire dettagli maggiori su come comportarmi.
Come già annunciato dal 2 Luglio svolgo la mansione di portalettere presso centro smistamento di Abbiategrasso (Mi) con scadenza il 31 Ottobre 2012.
Il 15 novembre partirò per cercare migliori opportunità lavorative in Australia e la mia odissea è iniziata da quando ho dovuto aprire un bancoposta per l'accredito dei miei stipendi in modo da averne una tracciatura contabile online.
E' successo che in data 2 Ottobre (giorno in cui ho stipulato un contratto di apertura conto) il punto amministrativo di poste italiane ha riscontrato che risultavo già intestatario di un conto bancoposta aperto nel 2006 e chiuso qualche mese dopo con un contenzioso di circa 80€.

A questo punto ho fatto denuncia ai carabinieri per furto d'identità ma il fatto è che senza l'annullamento di questo conto non posso ricevere stipendio tramite bonifico, ma solo tramite bonifico domiciliato (ovvero ritiro contanti presso sportello fornendo codice fiscale - ps. guadagno 1200 € e mi pare strano mi possano dare più di 1000€ in contanti - dovrebbe o no esserci una legge che lo vieta ?

Il problema comunque è il seguente. Poste Italiane non mi dà nessuna alternativa di riscossione dei miei prossimi arretrati (Novembre e Dicembre dovrò corrispondere di circa 1700 € in 2 tranche) se non per mezzo di un banco posta
o riscossione a sportello. Io come già detto da metà novembre sarò in Australia e non posso nè delegare qualcuno al ritiro, nè farmi ricaricare una postepay -sono intestatario di una postepay ma anche qui qualcuno ha derubato di nuovo della mia identità e clonato la carta- nè accreditare questi soldi su un conto banco posta di un mio parente, nè accreditare questi soldi al mio conto corrente bancario Intesa SanPaolo (diciamo come ultima spiaggia).

Naturalmente la mia premura è avere una tracciabilità online di questi soldi (quindi la soluzione sarebbe accreditare i soldi sul mio conto Intesa) dato che restando per un pò di tempo in Australia i soldi dovuti da poste italiane dei mesi di Novembre e Dicembre sarebbero più che necessari.
Mi chiedo io come sia possibile che un'azienda come poste italiane possa complicare così le cose a un suo dipendente anche se per pochi mesi il quale è anche cliente.

PS Da contratto e da CCNL Poste Italiane (Capitolo V- TRATTAMENTO ECONOMICO) non c'è nessun vincolo sulle modalità di pagamento.

VORREI CAPIRE COME MAI INSISTETE COSI TANTO E NON RISPONDETEMI CHE DEVO ATTIVARE UN BANCO POSTA PERCHé DIPENDENTE POSTE ITALIANE (Sono un tempo determinato - non un fisso). Posso decidere cosa fare dei miei soldi o è anche questo impossibile ????

Attendo che qualcuno mi risponda

Daniele Ferri

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