fonte PressWebEmergono altri particolari nell'inchiesta che sta scuotendo 33 comuni del casertano compreso il capoluogo di provincia in merito allo scandalo degli autovelox truccati.La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sta scavando a fondo nei rapporti che legano gli amministratori comunali alle 3 ditte che gestivano "l'affare autovelox" provvedendo anche ad emettere in proprio i verbali con firme digitalizzate che sarebbero dovute essere apposte dai vigili urbani.Ai sindaci, ai comandanti dei vigili urbani e agli amministratori è stato inoltre contestato di aver posizionato i photored e gli autovelox senza adeguata segnalazione oppure subito dietro una curva e magari subito dopo un cartello di limitazione di velocità, e al lungo elenco di contestazioni si è aggiunta anche quella di non aver trasmesso al ministero l'elenco dei multati per la decurtazione dei punti della patente.Il casertano purtroppo non è nuovo a episodi analoghi, solo due mesi fa la Prefettura di Caserta aveva condizionato la ripresa dell'utilizzo degli autovelox al posizionamento in luoghi più visibili e previa apposizione di segnali luminosi che fossero visibili agli automobilisti in transito.Le associazioni consumatori, col Codacons in testa, chiedono a gran voce la restituzione delle multe pagate, e ci si attende una valanga di ricorsi, mentre il Presidente dell'ACI, Enrico Gelpi, ribadisce che autovelox e photored non debbono costituire una comoda entrata supplementare per i comuni ma devono rivestire il ruolo ben più importante di salvaguardare con la loro presenza le vite dei guidatori. Le nuove norme sulla sicurezza stradale in discussione attualmente al Parlamento potrebbero rappresentare una possibile soluzione al problema, in quanto dirottano i proventi delle contravvenzioni non più alle società che gestiscono il servizio ma ai proprietari delle strade, quindi Anas o Provincie, per il miglioramento delle strade stesse.E' dal 1991 che il casertano detiene il triste record in merito alle irregolarità sull'utilizzo degli apparecchi per il rilevamento delle infrazioni, all'epoca fu denunciato il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, nel 2004 invece ci fu la prima denuncia da parte di Giuseppe Raimondi, segretario nazionale per la Campania dell'Ugl Polizia, relativa all'utilizzo improprio di queste apparecchiature da parte di parecchi comuni del casertano.
Hannibal
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14/09/2009, ore 10:12
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