Ho utilizzato come pseudonimo "spugna" perché mi sento letteralmente spremuto sino all'ultima goccia, appunto, come una spugna. Faccio il mio esordio in un forum, a causa dell'ultima di una serie di vessazioni (manovra Monti a parte) alle quali, per mia connotazione, non riesco minimamente ad abituarmi. Stamattina ho ritirato una raccomandata contenente una ingiunzione di pagamento (pari ad euro 66,46) inviatami dal Prefetto della Provincia di Palermo in risposta alla mia contestazione per i fatti che adesso vi racconto. Poco dopo le ore 10 del 20 luglio dello scorso anno posteggiavo l'auto in una trasversa della centralissima via Libertà, a Palermo, zona dove le strisce blu la fanno da padrone. A pochi metri di distanza raggiungo il casotto dell'AMAT (la municipalizzata palermitana che gestisce i parcheggi a pagamento) dove l'operatore mi avverte di aver terminato le schede e che le stesse gli sarebbero state recapitate non prima di un paio d'ore. Ritorno in macchina e provvedo a scrivere in un foglio "Sono alla ricerca della scheda parcheggio". M'incammino verso l'edicola posta nella vicina via Mazzini (all'incirca 500 metri tra andata e ritorno) dove acquisto la scheda da 1 euro e ritorno verso l'auto. Ma gli ausiliari del traffico avevano già colpito (ore 10,15). Ignorando la mia segnalazione scritta, avevano, infatti, già emesso contravvenzione per mancata esposizione della scheda parcheggio. Su tutte le furie torno al botteghino che aveva esaurito le schede per fargli notare la solerzia dei due "agenti". L'addetto, rammaricato per l'accaduto, si rende subito disponibile a testimoniare dandomi nome e cognome per un eventuale ricorso. Ricorso che ho immediatamente trasmesso all'ufficio depenalizzazioni del Comando dei Vigili Urbani di Palermo. La conclusione la sapete già. Quello che mi fa alquanto andare in bestia è il fatto che nelle motivazioni del rigetto al ricorso non si fa minimamente riferimento alle mie motivazioni e neppure alla eventuale testimonianza (il Prefetto avrebbe potuto convocarmi). Inoltre, controllando in un analogo forum, ho notato che le parole utilizzate nell’ingiunzione sono le stesse (copia/incolla) usate in altre occasioni per multe di diversa natura. Adesso vorrei andare avanti (se non altro per questione di principio) presentando un nuovo ricorso ma, stavolta, al Giudice di Pace. Stavolta, infatti, ho intenzione di farlo tramite una mia nipote avvocato. Ma è mai possibile, ribadisco, che dobbiamo sempre soccombere noi cittadini plurivessati e automobilisti plurimultati? Voi che ne pensate? Qualcuno ha da suggerirmi qualcosa? Attendo consigli e proposte. Grazie. Spugna53
Iniziata: oltre un anno fa Ultimo aggiornamento: oltre un anno fa Visite: 5467
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12/01/2012, ore 17:19
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13/01/2012, ore 08:35
faccia ricorso al gdp perche' l'articolo 7 comma sei del cds proibisce la realizzazione di parcheggi nella carreggiata stradale nei centri urbani. quindi quelle strisce blu ed il parcheggio a pagamento sono illegali. auguri Hannibal www.palombarimotociclisti.it Hannibal www.palombarimotociclisti.it |
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