Buongiorno a tutti,grazie alla legge 108/96 la mia impresa ha potuto ottenere un finanziamento quinquennale garantito all'80% da un consorzio di fidi senza la mia fidejussione (come stabilisce la legge), ma il direttore di tale istituto ha preteso che uno dei miei soci aprisse un cc personale e vi versasse in contanti la differenza del 20% a titolo di "pegno" vincolato per 5 anni in modo da garantirsi la copertura totale del finanziamento da noi richiesto (quasto non è previsto dalla legge).Al momento della stipula non avevamo alternative...oggi però ci chiediamo se quel comportamento era corretto e soprattutto in linea coi contenuti etici e sociali della 108/96... Credo sia utile sottolineare inoltre che tale c.c. non ha alcuna resa, anzi, dal versamento del "pegno" la cifra è già stata decurtata di 70,00 euro x spese...C'è qualcuno che ha un'opinione in merito o può consigliarmi a chi rivolgermi?Grazie Dado
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17/11/2010, ore 15:48
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17/11/2010, ore 18:17
Al posto tuo farei:- Denuncia in Prefettura- Denuncia alla banca e al direttore- segnalazione alla Banca d'ItaliaFammi sapere. |
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18/11/2010, ore 11:10
Innanzi tutto Grazie per avermi risposto.Credo che sia utile aggiungere alcune informazioni circa la situazione attuale dellla mia azienda.Dal momento dell'erogazione del finanziamento con la benedetta 108/96 abbiamo lavorato assiduamente con questo istituto bancario mantenendo sempre il conto in attivo (non avendo 1 euro di fido di cassa). Dopo circa un anno l'addetto alle imprese ci chiede tutta la documentazione relativa all'andamento economico reddituale dell'azienda ventilandoci la possibilità di aprire un piccolo fido di cassa...e dopo averci contato tutti i cosiddetti peli sulla schiena e rivoltato me, in qualità di amministratore unico, come un calzino, ci dice che NO!, la direzione centrale non vuole sentirci nemmeno nominare, c'è chiusura totale... come, mi chiedo io, voi mi proponete l'operazione e poi me la negate...e così, da quel momento, riduciamo le operazioni al minimo indispensabile. Nel frattempo il vecchio direttore viene sostituito, ma scottati dall'ultima esperienza, non creiamo alcun tipo di rapporto di confidenza con quello nuovo.Recentemente però, parlando del più e del meno, il nuovo direttore mi ha fatto capire di essere all'oscuro dell'esistenza del conto corrente col "pegno" vincolato e si è detto disposto a rivalutare la nostra posizione. Siamo curiosi di sentire cosa ci dirà! L'incontro sarà a breve, poi vi aggiornerò. |
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19/11/2010, ore 18:37
Il nuovo direttore ha detto che non se la sente di giudicare il comportamento del suo predecessore e che, se abbiamo delle richieste, è disposto a valutarle senza pregiudizi, con la possibilità di convertire il "pegno" in garanzia per eventuali nuove linee di credito. Io ho esposto le mie richieste (fido e finanziamento) e sono proprio curiosa di sentire cosa mi dirà...Se dovesse rifiutare credo che prenderò in seria considerazione i consigli di Ziodavidino...anche se la cosa mi spaventa un pò perchè lavoro con altri istituti di credito e, si sa, anche se all'apparenza si discreditano l'uno con l'altro, si alleano e fanno il muro con chi si ribella al sistema.Sono in confusione, per esperienza personale non ho molta fiducia nel mondo bancario, nei banchieri e nei bancari. Ogni commento è graditissimo. |
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21/11/2010, ore 12:44
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