Buongiorno, ho stipulato un contratto per un mutuo ipotecario ad ottobre 2002 con la formula tasso variabile e rata costante basato sull'Euribor a tre mesi + 1.25 punti di spread con rateizzazione mensile.Ad ottobre 2008, con decorrenza novembre 2008, ho rinegoziato lo spread portandolo allo 1%.La rata saldata il 31/12/2008 riportava sulla quietanza un valore di tasso del 5,96% e il preavviso della scadenza di gennaio riporta un tasso del 5,74%.Come mai questa forbice così ampia tra l'Euribor corrente ed il tasso applicato? Devo fare qualcosa o ci sono delle latenze tecniche prima che gli effetti giungano nelle mie tasche? E la legge che limita al 4% il tasso è applicabile nel mio caso?Grazie per le risposte che mi darete,Corrado
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22/01/2009, ore 12:12
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22/01/2009, ore 15:48
E' sicuramente la rilevazione del tasso, che da contratto può dirci, che influenza ancora il suo tasso, però sarà compensato quando risalirà, nel sensoche allora pagherà la più bassa rilevata tre mesi prima.Per quanto riguarda l'inutile legge del decreto crisi, guardi il tasso della prima rata del mutuo, nel 2002, se era sotto il 4%, se ne avvantaggerà quando da marzo, a regime le banche faranno i conguagli anche per gennaio e febbraio.Lo scrivo anche per altri utenti, che non hanno capito che le banche hanno tempo fino a febbraio, per mettere a posto le rate non adeguate al D.L., che dovrebbe diventare legge tra oggi o domani, comunque entro il 28/1/09. |
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22/01/2009, ore 16:38
Grazie mille, attenderò fiducioso una riduzione importante della quota interessi.Buona giornata,Corrado |
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