Buongiorno a tutti. Gia' tempo fa esposi il mio problema, che a tuttoggi fatico a risolvere.Come posso fare per avere la cancellazione dai protesti dal momento che ho pagato gli assegni? Ho richiesto le liberatorie alla ditta per mezzo del mio legale ma questi richiedono una somma altissima che andrebbero a coprire le spese e gli oneri annessi(10 per cento ed altro).Sempre il mio legale ha ricalcolato gli interessi e sono decisamente inferiori. Alla sua richiesta di motivare l'importo da loro richiesto son spariti da 2 mesi senza rispondere piu'.Considerato che son passati diversi anni e non riesco a risolvere il problema, c'è un modo per uscirne fuori?Premetto che i pagamenti sono avvenuti per mezzo di bonifici che concordai con loro e per fortuna in mio possesso. Grazie
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01/09/2009, ore 09:20
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01/09/2009, ore 11:12
Confusione, confusione e sempre di più confusione, aggravata dall'aiuto di un avvocato. Per cui:La liberatoria serve per evitare la iscrizione al CAI e deve essere rilasciata dal prenditore. Non serve per la cancellazione dei protesti presso la C.C.I.A.A. di competenza. La liberatoria deve attestare il pagamento dell'importo dell'assegno, delle spese di protesto, della penale del 10% del valore facciale del titolo e gli interessi a far data dalla giorno di emissione dell'assegno al pagamento, al tasso legale previsto al momento. Dopo aver racimolato la somma necessaria, una volta ricevuti i soldi il prenditore l'assegno ha l'obbligo di recapitare la liberatoira con firma autentica, se a priori già vi avvisa che non vuole perdere tempo per tale incombenza burocratica (obbligatoria, così come è obbligatorio per legge il pagamento del 10% etc.etc.da parte del debitore-sempre che non vuole la sua iscrizione in CAI), si puo procedere con un versamento in banca dello stesso importo come deposito cauzionale che poi la banca sentita l'altra e ricevuto il titolo, bonificherà al prenditore l'assegno, anche così si evita la iscrizione in CAI. Per la cancellazione del protesto vero e proprio vi è un ufficio apposito presso tutte le camere di commercio che darà indicazioni su come fare (naturalmente bisogna aver pagato i titoli ed averli un mano).Le due cose sono completamente scollegate tra di loro, si può essere iscritti in CAI e chiedere la cancellazione dei protesti, si può essere non iscritti in CAI ma iscritti nell'elenco dei protesti, si può essere iscritti in CAI senza essere iscritti nei protesti e così via.Un consiglio cercate di capire chi è esperto e chi no, altrimenti non concluderete mai niente di buono |
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01/09/2009, ore 11:51
Il Bancario,e nonno ha perfettamente ragione su tutto,e in particolare nell'affidare il caso ad un avvocato (che c'azzecca?)Sono passati diversi anni? Dopo 5 avviene la cancellazione in automatico. |
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01/09/2009, ore 13:50
Grazie per le delucidazioni, pero' vorrei precisare una cosa.Nonnobancario è stato chiaro ma, nel mio caso, resta sempre e solo un problema: che la ditta è stata saldata e non mi libera e questo a me arreca un danno notevole perche' dopo 4 anni non riesco a venirne fuori(il pagamento di questi importi è stato effettuato entro un anno dalla loro scadenza). Non sono ancora scaduti i 5 anni ( in automatico dovrebbe accadere a maggio 2010), ma perche' devo essere penalizzata nonostante io abbia pagato? Il motivo della mia continua richiesta a questi signori è perche' ho saldato e loro devono dimostrarlo riconsegnandomi gli assegni. E' sbagliato questo? La mia domanda era se con i bonifici versati a loro favore la richiesta di cancellazione puo' essere fatta. |
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01/09/2009, ore 18:39
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02/09/2009, ore 17:34
Quando ho parlato del 2007? Non mi sembra. Comunque la data di cancellazione è esatta come l'ho indicata: maggio 2010, informazione della Camera di Commercio |
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