Salve,nell'anno 2000 mio padre era titolare di una piccola ditta individuale e aveva acquista presso una ditta che vende utensili da lavoro materiale per un importo di circa € 10.000. Purtroppo dei pagamenti per lavori che aveva li sono stati effettuati in ritardo e mio padre non è riuscito a pagare subito la fornitura degli utensili. Il titolare di tale ditta dopo solo 2 mesi si è rivolto ad un agenzia di recupero crediti che pretendeva il pagamento dell'intero importo immediatamene che mio padre non si è potuto permettere di pagare, successivamente ha passato la pratica in mano ad altri due avvocati. Nell'agosto del 2000 mio padre era all'estero per lavoroe siccome avevo il titolare e l'agenzia di recupero crediti che mi chiamavano quotidianamente per un incomprensione telefonica con mio padre mandai un fax a tale ditta dove comunicavo che io sarei subentrata come titolare nell'azienda di mio padre e per questo avrei pensato io a estinguere il debito. Premetto che io non sono mai subentrata ma l'azienda di mio padre ha chiuso dopo circa un anno.Circa due settimane fa mi è arrivata una raccomandata da parte del centro dell'impiego dove mi veniva comunicato che l'avvocato Y (l'ultimo avvocato dell'azienda di utensili) aveva richiesto i dati del mio datore di lavoro per prendere il quinto sul mio stipendio. Spaventata da tale situazione ho contattato subito tale avvocato e ho fissato subito un appuntamento insieme a mio padre.In poche parole, io con il mio fax mi sono presa l'impegno di pagare l'intera somma anche se non sono mai entrata a far parte dell'azienda e addirittura non ha nemmeno intenzione di fare una rateizzazione ma vuole l'importo saldato in un unica soluzione comprensivo degli interessi.E' normale tutto ciò??
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18/02/2010, ore 14:37
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20/02/2010, ore 16:49
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20/02/2010, ore 19:12
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20/02/2010, ore 21:43
Chiarito che il giudice non ha visionato alcun documento e ha emesso un decreto ingiuntivo alla carlona .... purtroppo succede . Non opponendoti a tale decreto ti hanno noticicato l'atto di precetto di cui sopra , tale non ha piu' alcun valore essendo trascorso il termine , stiamo parlando del 2007 !Cosa e' accaduto successivamente ? Nuovo decreto , atto di precetto ecc.Quello che non riesco a capire e' come possano avere in mano una sentenza (che tu non hai ) in cui viene concesso il pignoramento del v°.A questo punto credo sia utile il consiglio di Blues atto a farti risparmiare sulla scelta del legale o consultare un legale di una qualche associazione , ti consiglio questo perche' un legale puo' arrivare dove una semplice raccomandata non puo' e psicologicamente la controparte non potra' infierire su un collega come farebbe con te . |
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21/02/2010, ore 20:40
Penso che l'avvocato abbia agito correttamente : avendo ricevuto mandato dal cliente, può chiedere il pignoramento del quinto dello stipendio. Questo perchè sei tu che hai affermato di essere subentrata quale titolare della ditta e qui ti accolli crediti e debiti relativi, salvo prova contraria : se non lo avessi fatto, ne saresti rimasta fuori. Un chiarimento : è una ditta individuale?Margie |
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21/02/2010, ore 23:50
scusa,ma forse t sei persa qualche post!io nn sono mai subentrata,ho mandato un fax dove dicevo al debitore che sarei subentrata io e avrei pensato io a pagare il debito!cosa mai avvenuta xke la ditta ha chiuso dopo pochi mesi senza che io sia mai subentrata!comunque si,era una ditta individuale. |
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