Salve,nell'anno 2000 mio padre era titolare di una piccola ditta individuale e aveva acquista presso una ditta che vende utensili da lavoro materiale per un importo di circa € 10.000. Purtroppo dei pagamenti per lavori che aveva li sono stati effettuati in ritardo e mio padre non è riuscito a pagare subito la fornitura degli utensili. Il titolare di tale ditta dopo solo 2 mesi si è rivolto ad un agenzia di recupero crediti che pretendeva il pagamento dell'intero importo immediatamene che mio padre non si è potuto permettere di pagare, successivamente ha passato la pratica in mano ad altri due avvocati. Nell'agosto del 2000 mio padre era all'estero per lavoroe siccome avevo il titolare e l'agenzia di recupero crediti che mi chiamavano quotidianamente per un incomprensione telefonica con mio padre mandai un fax a tale ditta dove comunicavo che io sarei subentrata come titolare nell'azienda di mio padre e per questo avrei pensato io a estinguere il debito. Premetto che io non sono mai subentrata ma l'azienda di mio padre ha chiuso dopo circa un anno.Circa due settimane fa mi è arrivata una raccomandata da parte del centro dell'impiego dove mi veniva comunicato che l'avvocato Y (l'ultimo avvocato dell'azienda di utensili) aveva richiesto i dati del mio datore di lavoro per prendere il quinto sul mio stipendio. Spaventata da tale situazione ho contattato subito tale avvocato e ho fissato subito un appuntamento insieme a mio padre.In poche parole, io con il mio fax mi sono presa l'impegno di pagare l'intera somma anche se non sono mai entrata a far parte dell'azienda e addirittura non ha nemmeno intenzione di fare una rateizzazione ma vuole l'importo saldato in un unica soluzione comprensivo degli interessi.E' normale tutto ciò??
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18/02/2010, ore 14:37
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24/02/2010, ore 21:24
Oggi ho contatto una mia amica che fa l'avvocato e gli ho spiegato il tutto...lei mi ha detto che io con quel fax mi sono presa la responsabilità di saldare il debito (quindi chiunque può mandare un fax e dire che pagherà i debiti di fiat, alitalia, parmalat...) anche se poi non sono subentrata nella ditta e soprattutto la ditta ha chiuso. Inoltre ha detto che sarà molto difficile riuscire a togliermi dalla situazione poichè c'è una sentenza del 2007 che non è stata impugnata per fare opposizione. Al massimo posso raggiungere un accordo tra avvocati per pagare il debito (sempre a nome mio) in modo dilazionato. A me sembra assurdo, però lunedi devo portargli tutti i documenti e si vedrà...speriamo bene. |
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24/02/2010, ore 21:45
Sblinda , ma sei sicura che questa amica sia un vero avvocato ?secondo me e' la praticante della Teresa Melillo .Fai come credi , |
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24/02/2010, ore 21:47
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28/02/2010, ore 14:40
C'è qualche avvocato nel forum che sa dirmi se ha ragione o meno l'avvocato a cui mi sono rivolta??E quindi se la sentenza del giudice oramai non è più impugnabile e quindi il debito oramai è a nome mio?? |
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11/03/2010, ore 20:57
Aggiornamento...Sono andata da un avvocato che conoscevo consegnandoli tutto il materiale e spiegandoli la situazione...allora, per quanto riguarda al decreto ingiuntivo approvato dal tribunale nel 2007 dove si indicava me come titolare della ditta non possiamo più farci niente poichè avevamo tempo 40 giorni per fare opposizione...Ad oggi abbiamo fatto opposizione al precetto dove richiede l'intera somma immediatamente per varie incongruenze, inoltre è arrivato l'atto di pignoramento presso il mio datore di lavoro dove si intima di accantonare fino all'udienza il quinto del mio stipendio!!Opposizione anche a questo poichè anche in queso atto ci sono molte cose sbagliate..Quindi ad oggi sto subento un accanimento da parte di quel "avvocato" per una cosa che sa benissimo che non ci incastro niente e preferisce prendere 80 euro al mese con il pignoramento del quinto piuttosto 250 euro al mese come gli avevamo proposto...speriamo bene... |
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