Salve,nell'anno 2000 mio padre era titolare di una piccola ditta individuale e aveva acquista presso una ditta che vende utensili da lavoro materiale per un importo di circa € 10.000. Purtroppo dei pagamenti per lavori che aveva li sono stati effettuati in ritardo e mio padre non è riuscito a pagare subito la fornitura degli utensili. Il titolare di tale ditta dopo solo 2 mesi si è rivolto ad un agenzia di recupero crediti che pretendeva il pagamento dell'intero importo immediatamene che mio padre non si è potuto permettere di pagare, successivamente ha passato la pratica in mano ad altri due avvocati. Nell'agosto del 2000 mio padre era all'estero per lavoroe siccome avevo il titolare e l'agenzia di recupero crediti che mi chiamavano quotidianamente per un incomprensione telefonica con mio padre mandai un fax a tale ditta dove comunicavo che io sarei subentrata come titolare nell'azienda di mio padre e per questo avrei pensato io a estinguere il debito. Premetto che io non sono mai subentrata ma l'azienda di mio padre ha chiuso dopo circa un anno.Circa due settimane fa mi è arrivata una raccomandata da parte del centro dell'impiego dove mi veniva comunicato che l'avvocato Y (l'ultimo avvocato dell'azienda di utensili) aveva richiesto i dati del mio datore di lavoro per prendere il quinto sul mio stipendio. Spaventata da tale situazione ho contattato subito tale avvocato e ho fissato subito un appuntamento insieme a mio padre.In poche parole, io con il mio fax mi sono presa l'impegno di pagare l'intera somma anche se non sono mai entrata a far parte dell'azienda e addirittura non ha nemmeno intenzione di fare una rateizzazione ma vuole l'importo saldato in un unica soluzione comprensivo degli interessi.E' normale tutto ciò??
Rev.0 Segnala
18/02/2010, ore 14:37
|
||||
|
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta
Rev.0 Segnala
12/03/2010, ore 21:15
Però sinceramente non capisco tutto questo accanimento su di me... l'avvocato poteva accettare il piano di rientro che gli avevo proposto con mio padre di una rata minima di 200 euro e quando potevamo gli avremmo dato di più, ovviamente con documenti firmati così nel caso in cui saltassi una o più rate poteva tranquillamente andare da un giudice e richiedere l'intera somma immediatamente come fa l'agenzia delle entrate??Invece no, ha preferito rifiutare, pignorandomi il quinto pur sapendo che a fine aprile mi scade il contratto di lavoro (e il datore ha detto che se non sistemo tutto molto probabilmente non lo rinnoverà!!!) |
||||
|
Rev.0 Segnala
17/03/2010, ore 22:53
Aggiornamento... mio padre non ha intenzione di trovare nessun accordo con l'avvocato del creditore e non ha intenzione di dargli nemmeno un euro, pretende che io ceda il mio quinto dello stipendio...addirittura è arrivato a buttarmi fuori di casa!!!E' normale??Visto che a questo punto non lo reputo più come figura paterna, posso fargli causa? Bene o male mi ha intestato debiti e mi butta fuori di casa quando ho uno stipendio di 400 euro al mese con contratto fino a fine aprile... |
||||
|