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Avendo colto l'ex amministratore unico con le mani nel sacco, i soci sono riusciti a revocarlo per giusta causa...tra cui la presenza di protesti dovuti non per mancanza di liquidità o crisi societarie varie, bensì per le "allegre" spese personali effettuate dall'amministratore revocato.

Il problema è sorto nel momento in cui, resosi conto della chiusura del conto corrente (protestato), il nuovo amministratore decideva di chiedere l'apertura di un conto corrente...ben chiarendo al funzionario che trattandosi di società protestata (e non il nuovo amministratore) di non aver bisogno di assegni, nè carte, nè altro.

Purtroppo, a tutt'oggi, non c'è verso di aprire questo maledetto conto, avendo peraltro in portafoglio un assegno bancario di euro 1600 da incassare entro il giorno 20 p.v. (ancora privo di indicazione del beneficiario).

A tal punto mi chiedo e chiedo a tutti voi (in special modo a BancarioNonno): come faccio a negoziare detto assegno se (come correttamente da farsi) lo intesto alla società?

So bene che a mali estremi ci sono gli estremi rimedi, ma non vorrei che intestando a me (che ho regolare conto corrente) il titolo in portafoglio, il socio (ex amministratore..."mariuolo" revocato) denunciasse una mia presunta "appropriazione indebita"!!!!

COSA MI CONSIGLIATE DI FARE????

Grazie.

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Emettere (e tenere in mano) un assegno n.t. senza l'indicazione del beneficiario è una mancanza gravissima (e sono buono), Si può provare a chiedere il cambio alla vecchia banca che vi (nel senso di srl) conosce bene (è solo un tentativo), ci si può recare con il traente (quello che ha frmato l'assegno) alle sua banca con 1/2 kg di carte (atto costitutivo, visura camerale, documento e c.f. dell'amministratore e copia del verbale di nomina di quest'ultimo) per vedere se la banca, con la firma del suo cliente lo cambia, o continuare a cercare una banca che vi apra un conto corrente, insomma le alternative non sono molte, visto la obbligatorietà della tracciabilità di un pagamento superiore ad euro 1.000,00

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