Gentilissimi,
Vi contatto per un quesito!
Nel mese di ottobre 2012 ricevo un assegno bancario francese del valore di € 2000,00 (duemila), successivamente lo porto in banca la quale mi dice che essendo un assegno europeo dovrò aspettare qualche giorno in più per l’accredito.
Dopo circa due settimane l’importo viene accreditato e mi vengono richiesti ulteriori 20 giorni prima di poter disporre dei soldi per effettuare ulteriori controlli, aspetto!
Trascorsi questi giorni utilizzo l’importo accreditato.
Dopo più di cinque mesi, e precisamente il 14 marzo mi chiama la banca, mi reco da loro e mi dicono che siccome l’assegno era privo di firma del traente devo rimborsare i 2.000,00 € anche se ad un importo di 50,00 € al mese, oppure devono farmi firmare dei fogli che non possono uscire dall’ufficio (cosicché io possa farli leggere ad un avvocato, o a chiunque io voglia) e che non vogliono nemmeno farli leggere a mia figlia. Dopo varie peripezie riesco ad evere i fogli! I fogli hanno l'intestazione della banca Italiana la quale dice che la richiesta è tardiva, che l'assegno non aveva il "bene fondi" e mi da una scelta, se voglio o meno rimborsare la somma. Ma non è la banca francese a chiedermelo!!! I moduli li faccio vedere ad un avvocato il quale mi dice cosa firmare (ovvero NO, che non voglio ritornare i soldi e un altra frase, dove specifico che il traente, mio figlio, è deceduto). Il direttore dell'agenzia vuole che io firmi obbligatoriamente sul SI che devo rimborsare i 2000, euro altrimenti mi toglieranno la casa!
Continuano a telefonarmi ogni giorno minacciandomi !
Chi vi parla è una donna anziana sempre più impaurita ad ogni chiamata, che ha perso un figlio da nemmeno un mese, che è colui che dovrebbe, ma non può più, ovviamente, firmare l’assegno; chi vi scrive è la nipote!!!
Ciò che vorremmo sapere è cosa rischio, se è corretto tale comportamento e a chi possiamo denunciarlo!
Nell’attesa di un vostro riscontro, Vi porgiamo cordiali saluti.
Marilena Tornello