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* il 18 maggio 2012, rientrato in Italia dopo 3 mesi di trasferta lavorativa in Brasile, presento all'incasso pressoil mio MPS un assegno emesso su un conto di un noto istituto bancario brasiliano (BRADESCO) a me intestato per un valore di 2000 Real, circa 800 euro. Mi viene immediatamente comunicato che, trattandosi di assegno estero extra CEE, potrebbero volerci diversi giorni (circa 1 mese). Il titolo viene trasferito per la procedura di incasso all'ufficio estero del MPS.
* Non avendo notizie e non trovando riscontro alcuno sul mio conto corrente, all'inizio di luglio 2012, chiedo aggiornamenti e scopro che non v'è stato ancora esito alcuno sulla procedura di incasso. Domando quindi se ci sia stato un esplicito rifiuto e, nel caso, quale sia la motivazione ufficiale. Mi viene risposto che BANCO BRADESCO non ha mai risposto, nonostante le numerose richieste. Chiedo allora che ci si adoperi perché vi sia una posizione ufficiale dell'istituto brasiliano in modo da capire come muovermi nei confronti di chi ha emesso l'assegno.
* Dopo alcune richieste di aggiornamento senza alcun esito, ovvero l'ufficio estero continua a sostenere che BRADESCO non prende una posizione ufficiale, si arriva al 4 ottobre quando, attraverso una mail, chiedo a MPS di farmi riavere fisicamente il titolo perchè intendo ritornare in Brasile e portarlo all'incasso presso la filiale di BANCO BRADESCO che lo ha emesso.
* Il 5 ottobre MPS mi comunica che l'assegno è stato affidato a DHL per la restituzione il quale non è riuscito a consegnarlo e che pare, addirittura, abbia smarrito/distrutto il plico. Mi vengono prospettate due soluzioni, chiedere il bonifico al mio cliente come sostitutivo dell'assegno, oppure procedere con una procedura di incasso bonario basata sulla fotocopia del titolo.
* Il 9 ottobre, dopo mia richiesta di documentazione ufficiale MPS/DHL attestante lo smarrimento del titolo, mi si risponde che l'ufficio estero suggerisce di tentare l'incasso bonario e che verrà inclusa nella richiesta anche la dichiarazione di smarrimento del titolo. Accetto il suggerimento e chiedo a MPS di procedere in tal senso.
* Il 10 ottobre mi si conferma l'avvio della procedura e mi si informa che riceverò la dichiarazione di smarrimento di MPS e i documenti dell'ufficio estero attestanti i vari tentativi di incasso che dimostrano l'impegno e l'assenza di feedback da parte di BANCO BRADESCO.
* Il 18 Ottobre sono in viaggio per Sao Paulo e ricevo da MPS la suddetta documentazione. Arrivato a destinazione, nei giorni seguenti, apro la mail e stampo i documenti. Con mia grande sorpresa mi accorgo che in uno dei documenti messi a disposizione da MPS si evince chiaramente la risposta data da BANCO BRADESCO sulla questione ossia che, in ragione delle leggi brasiliane, non è possibile pagare la valuta Brasilian Reais fuori dal territorio brasiliano.

A questo punto mi consenta di fare alcune riflessioni:


1. Possibile che dal 18 maggio 2012 al 23 ottobre 2012 un ufficio estero che tratta giornalmente valuta e titoli stranieri non sia stato in grado di scoprire che vige una regola (peraltro sulla falsa riga del nostro Anti Riciclaggio o Decreto Salva Italia) che mi impediva a priori di incassare il titolo?
2. Possibile che l'ufficio estero mi abbia taciuto la risposta dell'istituto brasiliano (una volta ricevuta) e abbia invece sempre sostenuto che BANCO BRADESCO si rifiutava di rispondere (non di pagare) trincerandosi dietro il silenzio?
3. Come dovrebbe contenersi un cliente che ha perso 5 mesi per avere una risposta che gli consentisse di agire in modo alternativo per il recupero di quanto dovuto e che ha perso altresì l'unico strumento (causa smarrimento del corriere convenzionato con MPS) per poter esigere un metodo di pagamento alternativo o l'incasso presso la filiale brasiliana che ha emesso il titolo?

Colui che ha emesso l'assegno, dopo 5 mesi di silenzio, si vede palesare un prestatore d'opera straniero che, con la fotocopia di un assegno e la dichiarazione di una banca per lui ignota, scritta peraltro in una lingua che nemmeno conosce (inglese), chiede di farsi pagare in modo alternativo. Se fossi al posto di questo signore/signori penserei innanzitutto che l'unica garanzia sarebbe rientrare in possesso del titolo originale e procedere successivamente col pagamento alternativo. Per quanto riguarda la dichiarazione potrei tranquillamente pensare che possa averla scritta in autonomia, copiando e incollando ad arte il logo e le credenziali di un istituto bancario straniero. Di fatto, volendo chiudere un occhio sulla negligenza di un ufficio estero che non conosceva la disciplina valutaria, che ha impiegato 5 mesi per scoprirla, che ne viene a conoscenza attraverso il cliente il quale (a quanto pare) legge con maggiore attenzione i documenti ufficiali scambiati tra i due istituti, lo smarrimento del titolo affidato al corriere (sicuramente coperto da garanzia assicurativa) rappresenta il limite invalicabile affinchè si possa escutere quanto dovuto o, in extremis, adire le vie legali o la procedura di protesto (esistente e punita severamente anche in Brasile).
Ad oggi MPS mi rimanda continuamente, nonostante abbia chiaramente detto che la questione verte non più sul fatto che Bradesco paghi o risponda (cosa che peraltro aveva già fatto aggiungendo la dicitura WE CONSIDER THIS CASE CLOSED), quanto sull'assuzione di resposnabilità da parte di MPS per lo smarrimento assegno. In altre parole non mi dicono che se intendano dichiararsi responsabili o meno. Cosa dovrei fare?

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