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Salve a tutti,

mi trovo mio malgrado a gestire una situazione complicata generata purtroppo a partire da una vera e propria tragedia familiare. Provo a descrivere lo scenario per darvi tutti gli elementi e chidere quindi una vostra opinione su come gestire la cosa:

Impresa familiare (fra due coniugi) titolare di conto corrente presso filiale Monte dei Paschi di Siena.
Tale conto corrente esiste nella filiale MPS da oltre 10 anni ed è affidato per euro 10.000.

2 Anni fa viene a mancare uno dei coniugi che era quello che sbrigava la maggior parte di lavoro, la situazione lavorativa quindi inizia ad andare male, l'attività viene trasformata in ditta individuale che va comunque in sofferenza ed arriva ad usare circa 8000 euro del fido. Ogni trimestre l'MPS nell'estratto conto evidenzia:

interessi a debito Euro 317,05
corrispettivo su accordato: Euro 50,00
Spese Euro 32,30

Quindi sbilancio competenze a vostro debito totale euro 399,35

* importo registrato a nuovo con valuta 30/09/2012

Non sono molto competente in materia ma credo che di trimestre in trimestre l'importo totale sia stato incrementato con gli interessi del trimestre precedente e, quindi, peggiornado la situazione di trimestre in trimestre fino allo sconfinamento che, credo, non sia ancora avvenuto..

In questi due anni di sofferenza non c'è mai stato un contatto della banca al titolare per far rientrare la situazione o evidenziare le criticità.
Il desiderio, a questo punto che l'attività verrà chiusa, è chiudere il conto corrente rimborsando eventualmente solo il dovuto o comunque il meno possibile anche eventualmente con un accordo a stralcio, da quì la domanda... come fare per iniziare questo discorso/trattativa con la banca?

Per il titolare non ha alcuna importanza ad esempio perdere la possibilità di operare nuovamente con la banca mps e/o in generale con altre banche, quindi ipotizzando ad esempio un accordo del tipo: vengono versati 4000 euro e stop perchè non c'è un ero di più può essere una strada percorribile?

Grazie anticipatamente per il supporto.

Saluti

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Un importo passato a "Sofferenza" non matura più interessi trimestrali, senza se e senza ma. Quindi o l'importo non è stato passato a sofferenza o la banca sta commettendo un reato, sono propenso per la prima ipotesi, per cui deve assolutamente approfondire la cosa. Tra parentesi un rapporto passato a sofferenza tecnicamente risulta (e deve essere) estinto, per aprirne uno nuovo appunto a "sofferenza"


ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO

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Ma infatti non credo che il rapporto sia in sofferenza, ma per poter gestirne la chiusura con una accordo a stralcio con la banca è necessario che passi in sofferenza? Come si fa a farlo passare in sofferenza? Oppure senza che vada in sofferenza che strada si può tentare con la banca per cercare di definire un accordo?

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l’attività viene trasformata in ditta individuale che va comunque in sofferenza ed arriva ad usare circa 8000 euro del

Quello sopra ho letto, Per il resto, una proposta transattiva si può fare in qualunque momento, anzi farla prima del passaggio a sofferenza è meglio, molto meglio, Mettere tutto per iscritto e mandare la proposta (Sua) per raccomandata, farsi seguire dal commercialista. Siano a quando non viene discusso e trovato accorda tra le parti per un piano di rientro UFFICIALE, la banca calcolerà SEMPRE gli interessi trimestrali, per cui deve assolutamente darsi da fare per interompere questo guadagno (teorico) della banca.


ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO

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e quale banca accetterà mai una proposta transattiva prima del passaggio a sofferenza, ovvero per una posizione "in bonis"? Un po' di logica almeno, dai....

confermo che la banca calcolerà sempre gli interessi di mora, salvo contabilizzarli solo per la parte incassata (da 0 a 100%). persino la legge è arrivata, e da anni, a constatarne la aleatorietà!



Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile...

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