Buongiorno,vorrei sapere quali regole deve rispettare una banca quando comunica ad un utente la revoca ad emettere assegni.Chiedo aiuto perchè sono vittima di un abuso.Grazie
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29/01/2010, ore 16:53
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29/01/2010, ore 17:08
La banca è un ente a se, di massima tutti hanno le regole dell'ABI a cui attenersi in più, ognuna se ne fa quante più le aggradono per convenienza loro.Legalmente, una persona può essere interdetta dall'emettere assegni, solo se è stato protestato per emissione a vuoto degli stessi.Se la sua banca le vieta di emettere assegni, perchè spesso ne paga qualcuno senza la sufficenza capienza,non ha diritto a farlo, anche se è comprensibile la richiesta. |
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29/01/2010, ore 17:20
Forse devo dare più particolari,cercherò di farlo schematicamente per essere più chiaro possibile:emetto assegno di 230 € con copertura.Al momento dell'incasso la banca anticipa di 2 gg l'addebito della carta di credito lasciando sul conto 180 €.L'assegno torna indietro e viene ripresentato e pagato.Ciò genera spese (10%) che la banca mi chiede telefonicamente ma senza dirmi quali conseguenze avrebbe portato il mio rifiuto (Segnalazione al Cai).La banca invia rrr al mio vecchio indirizzo la quale torna indietro per destinatario irreperibile.Tre mesi dopo emetto altro assegno di 125 € che torna protestato.Ero totalmente all'oscuro della mia situazione.Segnalo tra l'altro che la banca non ha fatto nulla per comunicarmi la situazione,nè attraverso il Family Banker,nè via mail sul suo sito di home banking,nè via sms.....Era sufficiente,legalmente parlando,spedire una raccomandata,peraltro tornata indietro per irreperibiità del destinatario o posso appellarmi?Aiutatemi Grazie |
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29/01/2010, ore 17:35
La banca ha agito correttamente, la raccomandata A/R rimane sempre il mezzo legalmente riconosciuto per le comunicazioni ufficiali.C'è stato da parte sua la leggerezza (e anche da parte mia oltre a chissà quante persone) di non comunicare alla banca la variazione di indirizzo.Ai tempi che furono, ma di cui ho memoria, in una situazione simile, un impiegato qualsiasi, mi avrebbe telefonato (a me, come a chiunque altro) avvisandomi dell'intoppo e agevolandomi in tutti i modi possibili.Ora dicono che è tutto computerizzato OK! Ma qualcuno ha imbustato la raccomandata. |
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29/01/2010, ore 17:56
Innanzitutto la ringrazio per l'attenzione.Vorrei precisare ancora alcuni punti.Premetto che effettivamente non ho mai comunicato per iscritto la variazione dell'indirizzo ma semplicemente perchè il Family Banker ha sempre sostenuto che avrebbe provveduto lui perchè l'iter burocratico normale sarebbe stato lungo.Ovviamente ora è la mia parola contro la sua e almeno legalmente io grazie a lui ho torto.Il punto importante per me è questo:Vero è che la banca ha inviato un A/R,la quale è però tornata indietro non per sopraggiunti termini di giacienza ma per irreperibilità del destinatario.Non era tenuta a fare altro visto e considerato che in quella A/R mi intimava di restituire assegni e carte,le quali peraltro hanno continuato a funzionare ancora per molto tempo?Ancora grazie |
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29/01/2010, ore 21:37
E sono furbi sa!Se lei non ha comunicato variazione di indirizzo, loro non si intromettono,legalmente sarebbe violazione della privacy, lei potrebbe essere un caso da " Chi l'ha visto" non sono ne familiari ne parenti, lei ha facoltà di eclissarsi.Vede, se andiamo tra gli aspetti legali, non ne verremo mai fuori.L'unica nota di rammarico, è quella già esposta, in altri tempi, vi era rapporto " amichevole" tra cliente e banca.Poi, fidarsi si, ma mai di un venditore di soldi, qualunque sia la sua qualifica in questo caso, Family Banker.Le pulci ce le dobbiamo togliere da soli. |
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