Prima di tutto ringrazio tutti pe la solidarietà ho risolto il problema della scorsa settimana ma stufo delle angherie mi sono rivolto ai giornale ed al prefetto poi se qualcuno mi risponderà bene altrimenti sarò con la mi coscienza tranquillo.testo integrale della lettera" Buon Giorno, le scrivo per poter ricevere un consiglio su come muovermi un periodo in cui la mia Banca sta cambiando la situazione della mia piccola azienda. Le faccio un breve resoconto della mia posizione, sono una piccola imprenditrice nel settore della commercializzazione di vini e grappe in tutto il Lazio e parte dell’Abruzzo, la mia piccola azienda nata circa 6 anni fa a sempre operato con lo stesso istituto di credito “Cassa di risparmio di Civitavecchia” in questi anni e sino al mese di febbraio il mio andamento è stato sempre regolare, la mia posizione debitoria consiste in 10.000 di fido di cassa – 20.000 di fido su anticipo fatture ed un finanziamento di 20.000 euro ormai arrivato a più della metà del saldo.Il tutto garantito da 20.000 euro di fido, e dalla mia piccola azienda che fattura circa 400.000 euro l’anno.Nel mese di gennaio impaurito dalla crisi e dai primi segnali chiesi in Banca un aumento di fido cosi da essere preventivamente premuroso su quello che poteva essere l’andamento del mercato, la risposta fu negativa non per la mia situazione all’epoca impeccabile ma per il fatto che lo stesso istituto era stato assorbito dal Gruppo Intesa San Paolo e che quindi tali operazione erano bloccate.A dirle la verità in questi mesi ho sempre continuato ad operare in maniere normale ho però sempre sconfinato dal conto pagando senza problemi tutti gli assegni che erano stati emessi.Ora con l’entrato ufficiale e a tutti gli effetti del gruppo San Paolo la banca mi ha prospettato il fatto che a fine mese riceverò la revoca di tutti i fidi e quindi dovrò rientrare con un piano di rientro.Ora è giusto dover saldare il debito con la banca, ma mi chiedo in dopo che mi verranno revocati i fidi è come sentenziare il mio fallimento in quanto nessuna banca poi darà più credito alla mia piccola azienda e non solo come mai un istituto di credito che conosce la situazione sino al giorno prima mi ha concesso di lavorare senza problemi pagando assegni ed altro decidere cosi di bloccare la mia operatività, siamo anche a metà del mese di luglio e sa benissimo che ora come ora non potrei muovermi sino a settembre.Insomma mi sono reso conto che è vero che quando si è piccoli si può essere schiacciati in un nulla ma non è giusto nei confronti di chi collabora con me dei miei fornitori ed in ultimo di tutti i sacrifici che una persona fa per lavorare onestamente.Certo di una sua risposta o di un consiglio su come tutelare la mia situazione.Cordialmente La Saluto "
finchè in italia ci saranno le banche a decidere la vita della piccole aziende nessuna piccola diventerà mai un FIAT!!!!!
finchè in italia ci saranno le banche a decidere la vita della piccole aziende nessuna piccola diventerà mai un FIAT!!!!!
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16/07/2009, ore 12:36
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16/07/2009, ore 12:46
ciao mi trovo nella stessa situazione,e ti capisco il nervosismo che ci creano questi signori delle banche tanto ho capito non importa niente dei ns probblemi tanto loro alle 16 chiudono arrivederci a domani. sono persone messe li e non hanno potere di niente. viva lera del finto buonismo |
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16/07/2009, ore 21:03
La situazione e' difficile , pero' un tentativo potrebbe farlo ( se non lo ha gia' fatto ) , prima che le chiudano i rubinetti faccia un giro presso altre banche ( non consociate con la sua ) , se le danno gli affidamenti giochi d'anticipo e chiuda con la sua attuale banca. |
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