Il 29 marzo verso in banca, tra gli altri, un assegno di € 5.890. Dopo tre giorni lavorativi mi accorgo che questi soldi mi vengono tolti con la simpatica causale 'storno generico', e il riferimento al n° assegno. Mi rivolgo ai cassieri, che cadono dalle nuvole. L'emittente è un mio buon cliente, e ha soldi sul conto, ma a me intanto i soldi me li hanno tolti. Faccio chiamare l'altra filiale, che sostiene di non saperne nulla! Alla fine, dopo 10 giorni di insistenze, ammettono candidamente di essersi persi l'assegno. Oggi i soldi mi servono sul conto, se vado sotto questi mi mandano dal notaio. Ma possibile che i problemi miei sono miei e i problemi loro sono sempre miei? Se mi perdo soldi io ci rimetto, se questi si perdono un assegno ci rimetto sempre io? Come posso tutelarmi? Devo andarli a denunciare? posso citarli per danni?
Rev.0 Segnala
11/04/2013, ore 09:07
|
||||
|
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta
Rev.0 Segnala
11/04/2013, ore 09:29
Riporto un poco di cose trovate scritte su di una distinta di versamento della banca XY (tanto è scritto uguale da tutte le banche): ...........La cessione degli assegni bancari, etc.etc..........si intende effettuata SALVO BUON FINE e.....; Il servizio di incasso di effetti, di documenti E DI ASSEGNI è effettuato per conto del cliente-cedente ed a SUO RISCHIO...................... e tanto altro. Il problema è che è stato sempre così e sempre così sarà, salvo un preciso intervento del legislatore che modichi i questi termini, solo che uno lo scopre solo quando gli capita personalmente. A dire il vero io mi sarei arrabbiato perchè mi dovevano comunicare IMMEDIATAMENTE lo smarrimento del titolo, però è anche vero che diversi giorni servino per le ricerche (che comunque la banca fa) e per accertarsi lo smarrifento EFFETTIVO. Ora, chiarita la sitazione, la banca le ha detto come muoversi? ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO |
||||
|