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Egregio Direttore,Le scrivo nella speranza che riesca a trovare due minuti almeno per poter leggere queste poche righe. Mi riferisce la Sig.ra _____, con la quale ho solitamente contatti, che essendo molto impegnato non ha possibilità di ricevermi, come richiedo da mesi, considerato che riceve solo su appuntamento.Risale a circa 6 mesi fa il nostro ultimo incontro, nella quale occasione, ed in previsione dei difficili tempi che si prospettavano, venivo a chiederle di pianificare la mia esposizione attraverso un prodotto finanziario che, azzerando fidi e quant’altro, mi avrebbe altresì concesso un minimo di liquidità per i mesi a venire. Le sue parole furono di assoluto favore, sostenendo che la banca predilige simili operazioni anziché avere situazioni di costante utilizzo dello scoperto di c.c., raccomandandosi, peraltro, di non tardare nella presentazione della relativa documentazione.Ebbene, nonostante la mia tempestiva presentazione di quanto richiestomi e l’assenza di motivi ostativi alla concessione di nuovo credito, venivo puntualmente rinviato dalla sig.ra _______, per Sue disposizioni, in quanto in tale periodo la Banca non istruiva nuove pratiche di finanziamento.Nel contempo si è addivenuti ad una situazione assolutamente prevedibile, ossia di incapacità a fronteggiare gli impegni, allo storno dei RID domiciliati sul mio conto e a tutte le conseguenze previste in termini di pregiudizio del mio merito creditizio.La difficile congiuntura economica che attraversiamo rende, purtroppo, la mia situazione comune a tanti operatori economici, così come è noto che le stesse banche hanno difficoltà in tale periodo a concedere credito. Ritengo, tuttavia, che la Banca abbia il dovere, quantomeno, di evitare che certe situazioni si aggravino a dismisura, nell’interesse della banca stessa, e che almeno si degni di ricevere e dare ascolto ai propri clienti, soprattutto a coloro che, in dieci anni circa di rapporto, hanno “alimentato” la Banca stessa attraverso i suoi diversi prodotti. (Mutui, leasing, assicurazioni, etc.).Alla luce di quanto detto, e della mia particolare situazione, chiedo, in ultima istanza, al V.s. spett.le Istituto Bancario, di volermi consentire la pianificazione delle somme a Vs. credito, ed unicamente le stesse, contabilizzando ad oggi il loro importo (conto corrente, carte di credito legate alla banca), attraverso un prodotto finanziario, che mi permetta:- di risanare la situazione, fermo restando anche il blocco del rapporto di conto corrente;- di evitare procedure di contenzioso pregiudicando ulteriormente il merito creditizio.Fiducioso in un benevole accoglimento, porgoCordiali salutiCOSA NE PENSATE AMICI MIEI???? GRAZIE

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IO dico: dipende dall'esposizione. In ogni caso la lettera è ben presentata. Ma pensi che il direttore ti ricevi?? Forse nemmeno lui è in grado di decidere sulla tua posizione.......In ogni caso, ti auguro che la banca accolga le tue richieste, e che tu possa far fronte ai tuoi impegni, nei limiti delle tue possibilità. Io, comunque, aspetterei il direttore all'uscita della banca.....ti garantisco che è molto efficace.......per esperienza....ciao ciao...

pupu
pupu

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la mia esposizione è di 20.000 € di cui 12.000 sconfinamento + 8.000 carte revolving della banca

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Gentile Utente,dalla lettura della sua lettera non si comprende esattamento cosa stia proponendo e cosa si intenda per - prodotto finanziario -. Si potrebbe ipotizzare una forma di finanziamento a coperture dell'esposizioni..A mio parere, sarebbe stato preferibile formulare un piano di rientro, precisando nel dettaglio, i modi ed i tempi, secondo le sue capacità di rimborso.Considerato il silenzio dell'Istituto di Credito, dovrebbe accertare quali segnalazioni siano state effetuate sulla sua posizione e se il credito sia stato eventualmente ceduto.Potrà verificar quanto premesso munendosi di una Centrale Rischi che potrà richiedere direttamente alla sua banca, oppure inoltrare richiesta a Banca d'italia.Cordialmente

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Grazie Studio di Consulenza per la sua risposta.Concordo nella idoneità di un piano di rientro a sistemazione della faccenda, ma... i piani di rientro non vanno in CRIF ??? Ossia, forse mi sbaglio.., ma non è meglio che risulti nelle centrali rischi l'erogazione di un finanziamento che un piano di rientro, il quale in qualche modo comunque evidenzia uno stato di sofferenza??

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Gentile Utente,la sua posizione è certamente già segnalata e, per questa ragione, le suggerivo di richiedere una Centrale Rischi a Banca d'Italia,e successivamente a Crif, auspicando che l'Istituto di Credito non abbia volturato l'esposizione a sofferenza.Certamente sarebbe preferibile un finanziamento per chiudere il debito incagliato, tuttavia dubito che la sua banca glielo conceda, visto il protrarsi dello stato di insolvenaza.Nulla vieta di effettuare un tentativo sul circuito creditizio, ma senza la dovuta conoscenza di quanto segnalato, rischia di perdere del tempo.Cordialmente

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