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Da ormai due anni circa ho gravi difficoltà sul lavoro occupandomi d'intermediazioni immobiliari, settore che ha attraversato una lunga crisi e che non accenna ad una svolta positiva.

Ho avuto quindi notevoli difficoltà economiche e, sono riuscito a tirare avanti soltanto grazie a due vecchi fidi, il primo di 10.000€ collegato al conto personale e l'altro di altrettanti 10.000€ collegato al conto della mia ditta idividuale, entrambi in essere presso la stessa filiale.

Sempre presso la medesima FIliale, cIrca sei anni fa ho anche sottoscritto un mutuo come cointestatario; ho cointestato soltanto il mutuo (fino ad oggi sempre regolarmente pagato) ma, al momento dell'acquisto, abbiamo intestato l'immobile esclusivamente a mia moglie che ne risulta l'unica proprietaria.

La banca adesso mi chiede di rientrare dei 20.000€; immediatamente o, in alternativa, con un piano di rientro che per me risulta comunque insostenibile; sostiene che se non riuscissi a rientrare, poiché io sono cointestatario del mutuo, la banca potrà rivalersi ed aggredire l'immobile, nonostante le rate siano sempre state pagate regolarmente e nonostante l'immobile sia intestato a mia moglie con la quale ho regime di separazione dei beni.

E' davvero così semplice per la banca avviare una procedura del genere contro quel bene, in quanto la mia posizione sofferente circa i fidi?

Puo' davvero la banca impedire che noi si continui a pagare quel mutuo, senza rientrare dei fidi?

Mia moglie non potebbe pagare autonomamente quel mutuo, magari per cassa, senza necessariamente passare dal mio conto corrente in sofferenza come abbiamo sempre fatto in tutti questi anni?

C'è una via d'uscita?

La banca sta "forzando" una posizione in qualche modo illegittima?

Grazie.

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Bisogna distinguere tra il mutuo e i fidi.

Il mutuo ha per garanzia l'immobile ma se viene pagato regolarmente l'immobile non viene aggredito.

I fidi sono garantiti da chi li ha ottenuti quindi se l'immobile è intestato alla moglie e si è in separazione dei beni è nuovamente non aggredibile.

Suggerirei di spostare il pagamento delle rate di mutuo su conto intestato esclusivamente alla moglie (da aprire presso la stessa banca ma non nella stessa agenzia)

Sempre che nel contratto di mutuo non esista qualche strana clausola che pone l'immobile anche a garanzia dei fidi .....



Zanzarone Malefico
Zanzarone Malefico

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Grazie Zanzara,

vorrei tuttavia approfondire:

da qualche parte ho letto che se la banca decide di farmi rientrare dei fidi (cosa che ha già richiesto sebbene solo verbalmente per adesso) e io non sono in grado ne di risanare il debito ne di sostenere un piano di rientro con rate di almeno 800€ al mese (che la banca ha già prospettato), il direttore mi costituirà in mora, che altro non è che il primo passo per il giro a contenzioso della pratica. Così la banca si spossessa della pratica che sarà gestita dagli uffici legali.

Il giro al legale della pratica presupporrebbe l'immediata segnalazione in centrale rischi della posizione in sofferenza; in sostanza viene diffuso a tutto il circuito bancario che la banca rischia di rimetterci dei soldi con me: è questa una delle cause di "decadenza del beneficio del termine" sul mutuo; cioè la banca che mi ha concesso il mutuo (che poi nel mio caso è sempre la stessa che mi ha successivamente concesso i fidi) puo' decidere di chiedermi il rimborso immediato di tutto il mutuo, nonostante questo sia sempre stato pagato con regolarità, nnostante io ne sia soltanto cointestatario e nonostante l'immobile non sia di mia proprietà.

E' possibile tutto questo a vostro avviso? O è una forzatura della banca, magari per intimorire, ma che poi trova scarsa o inesistente applicazione?

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Oggi ho mandato mia moglie in un'altra filiale della stessa banca a chiedere info riguardo quanto suggerito da Zanzara (apertura di un nuovo conto corrente intestato a mia moglie per pagare da li il mutuo).

Vedremo gli esiti.... ma possibile che tra due filiali della stessa Banca (situate in due provincie diverse) non ci sia una sorta di "solidarietà bancaria"; insomma possibile che questa seconda banca non facica una telefonata alla prima per consultarsi prima di aprire il conto?

Nel frattempo altri mi consigliano di chiedere un'analisi econometrica, dimostrare che sui fidi c'è e c'è stato anatocismo, e cosi via.... ciò significherebbe dichirare guerra aperta alla banca con tutto ciò che ne consegue.

Che ne pensate?

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L'anatocismo sicuramente c'è stato, più che altro si tratta di controllare il superamento del tasso soglia usura (molto probabile). Non si tratta, a mio modesto parere, di dichiarare guerra alla banca, ma piuttosto di procurarsi un'arma di difesa contro la banca che ti ha dichiarato guerra. In base alla mia esperienza presentandosi in banca con una buona perizia ed una conseguente minaccia di denuncia per usura, si aprono buone possibilità per un accordo.

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