Sono a chiedere una vostra opinione su un vecchio debito contratto con il Banco di Napoli. Sul debito era stato stabilito un piano di rientro, il quale risulta non essere stato chiuso. L'unica contestazione in merito è una lettera risalente al 1993 di un avvocato della banca che richiede l'estinzione. Sono passati 15 anni ed ora il Banco di Napoli non esiste più, però risulta una sofferenza iscritta alla Banca d'Italia per 22.000 €: vorrei sapere in primo luogo con chi andare a parlare per patteggiare un rientro ed inoltre se mi dovessi intestare una casa (prima casa) se potessero in qualche modo attaccarmela.Grazie!
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04/01/2009, ore 18:54
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04/01/2009, ore 18:59
Se vi è certezza che l'ultimo documento a data certa e del 1993 si dovrebbe supporre che il credito sia prescritto. |
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05/01/2009, ore 12:06
Grazie innanzitutto!Il fatto però è che nella banca dati della Banca d'Italia risulterebbe questa sofferenza (che peraltro è dubbia!). Quindi mi posso aspettare che non chiedendo alcun mutuo per l'acquisto di casa non possano aggredirmi l'immobile? |
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05/01/2009, ore 12:15
Gentile Utente,in presenza di una posizione a sofferenza, tutt'ora segnalata in Banca d'Italia, sarà molto improbabile che le venga concesso un affidamento a fronte di un'operazione di mutuo.Si rechi presso la filiale ove era in essere il rapporto e richieda la documentazione che la riguarda.Persistendo il suo nominativo in centrale dei rischi, si suppone che la banca non abbia ceduto il credito e che non lo abbia portato a perdite su crediti.Fatta tale verifica, ritorni sul forum per ulteriori approfondimenti.Cordialmente |
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05/01/2009, ore 14:42
Il credito ex Banco di Napoli se non ceduto a terzi (cosa improbabile data la segnalazione in CR) fino a poco tempo fa era gestito dalla SGA società di Napoli che si occupava delle sofferenze del Banco.Ora il Banco di Napoli fa parte del gruppo Intesa Sanpaolo, pertanto le sofferenze dovrebbero essere gestite dalla società Italfondiario con sede a Roma e Milano.La prescrizione del credito non comporta la cancellazione della segnalazione, infatti il credito per la banca esiste ma non è più esigibile (una recente Cassazione ha ribadico questo concetto e pertanto ribadisce la correttezza della segnalazione in CR) |
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05/01/2009, ore 16:44
Se fosse provato e certo, che il debito è prescritto, e che gli eventuali acquisitori del credito non hanno più diritti, La Banca d'Italia dovrebbe cancellare la sofferenza non oltre i 12 mesi dalla data della prescrizione.........dietro richiesta scritta e motivata, pena denuncia e condanna come da sentenze di Cassazione.Quindi se vuole liberarsi dal marchio,deve trovare il modo di opporsi, e far valere il diritto di prescrizione. |
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