Ho venduto prima dei cinque anni perche il mutuo e' passato da 1000 a 1500 euro e non potevo piu' permettermi di pagarlo e quindi ho dovuto vendere. Il notaio al momento della vendita per cautelare il nuovo proprietario mi ha fatto versare circa 20000 (ventimila euro) ma l'accertamento e' di 25 mila piu' di quanto ho versato dal notaio al momento della vendita. Cosa posso fare? Se pago entro 60 gg posso avere delle agevolazioni sulle multe erogate ma la cifra e' sempre piu' di quanto versato. Vi sarei davvero grato se potete darmi dei consigli in merito a questa questione che e' un'ulteriore mazzata ai miei gia' grossi problemi. E' tutto in mano al commercialista ma secondo voi c'e' un modo per venire a 'patti' con il fisco? C'e modo di contestare che la mia situazione finanziaria non mi consentiva di ricomprare?
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21/07/2011, ore 11:04
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21/07/2011, ore 12:25
Allo stato dei fatti, oggi la legge non consente nessuna scappatoia. Peraltro, questo tipo di accertamento non è neppure rateizzabile.Se le cose stanno come dici e puoi provare documentalmente la coazione dettata dallo stato di assoluta necessita, puoi forse provare a rivolgerti a un'Associazione di Consumatori e chieder loro se hanno voglia di assisterti con l'intento di sollevare un'eccezione di costituzionalità |
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21/07/2011, ore 13:15
Mi sa tanto che è saltata una clausola da inserire nel ctr di rinegoziaione (perchè è di questo che stiamo parlando?), con la clausola apposita si continua a detrarre gli interessi passivi come prima casa ed appunto di si paga lo 0,25% di imposta sostitutiva. Imposta sostitutiva che è al 2% solo per acquisto seconda casa, comunque, per liquidità e ristrutturazione sempre si paga lo 0,25%. per cui controllare ben bene cosa dice l'accertamento, che mi pare strano assai. |
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21/07/2011, ore 13:16
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