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Buongiorno, con raccomandata ho ricevuto un avviso o minaccia di pagamento di tassa di rifiuti del 2003.1

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Ciao.Forse ho capito male io (può darsi perché ho letto frettolosamente), ma mi sembra di capire che la tassa sia stata regolarmente pagata fino al periodo di possesso, salvo che l'intestazione del versamento era a nome del marito.Almeno, nella risposta a longoleo, la utente così scrive:"io ho sempre pagato la tassa dei rifiuti con l intestazione di mio marito e l indirizzo di quella casa, fino al giugno 2006".Se è così, a prescindere da inviate o omesse comunicazioni, al di là di prescrizioni intervenute o meno, alla utente sarà sufficiente chiedere l'annullamento in autotutela.Un saluto

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Quando si vende un immobile e si và ad abitare in un'altro, nello stesso comune o in un altro é uguale, bisogna mandare la disdetta all'ufficio tributi RSU, se il suddetto ufficio non riceve la disdetta , continuerà a chiedere il tributo..

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Per far capire in che modo lavorano ALCUNI COMUNI e EQUITALIA ai danni dei cittadini:Nel 1990 vendetti l'appartamento dove vivevo e acquistai casa in un'altro comune . Sapevo già che l'ufficio TARSU che allora si chiamava semplicemente "ufficio nettezza urbana", esigeva una DISDETTA del servizio in caso di vendita dell'immobile (loro sostenevano sempre la disdetta era obbligatoria per legge, oggi non sò se esattamente sia ancora così) e che se il contribuente si dimenticava di farla, l'ufficio emanava le cartelle di pagamento anche se uno aveva venduto ed era residente altrove. Naturalmente andai subito con l'acquirente agli uffici del comune per fare la "VOLTURA" dei servizi di fornitura acqua e raccolta rifiuti solidi urbani , dal mio al suo nome che firmammo in un apposito registro. Dopo tanti anni, da me interpellato, anche lui si ricordava che eravamo andati insieme a fare la suddetta voltura ed era disposto a testimoniare. L'ufficio "nettezza urbana" del comune, però, erroneamente, forsè perchè non trovò l'annotazione di voltura o il registro, continuò a mandarmi per ANNI (A MIA INSAPUTA) le richieste di pagamento del tributo al vecchio indirizzo, dove il nuovo proprietario a cui avevo venduto l'appartamento, gli rispondeva sicuramente : "non abita più quì". L'ufficio però, continuava regolarmente anche a percepire dal nuovo proprietario il tributo per lo stesso appartamento. I solerti impiegati non si presero mai la briga , (hanno sempre risposto che a loro NON COMPETE !) di controllare all'ufficio anagrafe, che magari stà lì a fianco al loro ufficio (magari qualche porta più avanti nel corridoio), dove io fossi residente, e cioè? in un ALTRO COMUNE !. Vedendo che non pagavo, e che le notifiche degli AVVISI di PAGAMENTO tornavano a loro indietro e sicuramente con la dicitura "non domiciliato a questo indirizzo" senza porsi interrogativi , incaricarono il CONCESSIONARIO ALLA RISCOSSIONE (oggi EQUITALIA) che aprì delle cartelle esattoriali "A RUOLO" a mio nome che NON MI NOTIFICO' MAI per altri vari ANNI, (forse perché me le spedivano all'indirizzo della vecchia residenza che gli diede il comune) e che col passare del tempo (quasi dieci anni) si erano enormemente gonfiate, infatti gli importi raddoppiavano, triplicavano rispetto a quello iniziale, per interessi di mora, sanzioni per omesso pagamento , spese di notifiche ( mai fatte al sottoscritto! ) etc, etc,,. Un bel giorno del 2002 vengo a sapere da un mio collega di lavoro che all'ufficio personale avevano ricevuto una richiesta di PIGNORAMENTO sul mio stipendio da parte dell' EQUITALIA, un'udienza in tribunale col mio datore di lavoro e l'EQUITALIA , citazione che non mi venne MAI NOTIFICATA , , nè dall'EQUITALIA, nè dal TRIBUNALE incredibile! Proprio non sapevo nulla! Lo seppi solo dal mio collega. Mi rivolsi a un avvocato che però non potè fermare il pignoramento richiesto dall'EQUITALIA. Infatti il giudice non volle sentire neppure le mie motivazioni. Bella giustizia di merda! Venni condannato a 5 anni di pignoramento di un 5° dello stipendio che mi mise molto in difficoltà , finchè dopo 2 anni , stanco, chiesi un prestito e saldai il conto con l'EQUITALIA. L' avvocato però contatto' l'ufficio del comune e dopo varie insistenze e averli minacciati di denunciarli per appropriazione indebita, riuscì a farli smettere di emanare cartelle a mio nome in quanto non ero più residente lì da dieci anni , in quanto anche l'acquirente era testimone che feci la disdetta del servizio, e perchè, inoltre, per tutti quei dieci anni avevo pagato il tributo al nuovo comune dove ero andato a risiedere . Feci chiedere l'annullamento delle cartelle alla commissione tributaria che dopo quattro anni , nel 2006 , condannò con sentenza il comune a rimborsarmi le somme che mi furono pignorate , rimborso che fece fare direttamente dall'EQUITALIA con gli interessi . Fu una bella soddisfazione. Ho incorniciato quella sentenza della commissione tributaria in cui c'è scritto " ...e si CONDANNA l'amministrazione comunale alla restituzione delle somme ....al sig....." etc, etc. ...Tutta un'odissea la mia causata dalla stupidità di alcuni impiegati e funzionari che non risponderanno in alcun modo dei loro errori . Questa é l'italia .

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Sicuramente la richiesta è illecita per via della prescrizione. Se l'utente ha la ricevuta di avvenuto pagamento pregresso ancora meglio.Quello che è certo è che deve muoversi in fretta e in modo molto deciso: le raccomandate non bastano. Se si reca all'ufficio comunale si accerti che loro comunichino immediatamente ad equitalia lo sgravio. Io consiglio, dopo avere avuto conferma che la pretesa di pagamento è illecita, di recarsi dai carabinieri e raccontare il fatto, in modo da ottenere considerazione, visto che Equitalia pignora e se ne frega. Poi a farsi ridare indietro il maltolto sono dolori.

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Rieccomi qui, vi faccio sapere come e andata a finire;Prima di pagare ero andata all Equitalia e mi hanno detto che avevano ,e ho visto la ricevuta con la firma di mio marito,un sollecito di quel pagamento del 30-07-04.Cmq prima di pagare mi sono rivolta al servizio consumatori della mia citta che mi ha consigliato di nn intraprendere nessuna azione legale xche l impresa nn valeva l impresa.Sconfortata di ciò,oggi sono andata a pagare ed è successo il Peggio.La somma nn e più di 189 ma di 215 xche hanno aggiunto la penale dal 2006 ke aveva la data della lettera a oggi 2009.Il motivo? Cito testuali parole del Direttore dell agenzia Equitalia."Lei doveva pagare e quindi e in torto noi facciamo quello che ci pare"Sono volate parole grosse da parte mia xche gli ho dato dei LADRI AUTORIZZATI ed altro.Alla fine e stato pagato e sono stata portata via di forza da mia sorella.

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