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Buongiorno a tutti, una banca ci ha chiesto un piano di rientro che intende farci firmare rateizzandolo in 12 rate mensili, per un importo scoperto di circa eur 120.000 Abbiamo chiesto di poterlo rateizzare in almeno 24 rate ma la risposta è stata negativa dichiarandoci l'impossibilità di poterlo accettare come da noi richiesto poichè la normativa vigente non lo permette.Un'altra banca invece, per un importo di circa eur 80.000 ci ha proposto il rientro in 18 mesi con n. 17 rate da 3.000 costanti e l'ultima di 29.000 a saldo (oltre gli interessi che matureranno). Quindi non rispetta la "normativa"?Pertanto, ho più domande da fare: esiste davvero una normativa "vigente" che stabilisce il rientro in 12 mesi e che le banche non possono derogare? Perchè non vogliono accettare la rateazione in 24 mesi, che sarebbe più onerosa come interessi, ma certamente più sopportabile? Come posso eventualmente convincerli ad accettare la nostra proposta? Tra l'altro, l'esposizione a Novembre era di circa 220.000 ed è stata pesantemente abbattuta mediante versamenti nel giro di soli 3 mesi dalla prima richiesta verbale di rientrare. Lo scoperto è derivato dall'elevata sommatoria di insoluti e ad oggi, poiché non ci è stato consentito più di presentare effetti al sbf, il conto risulta tutto sconfinato in CR. Ultima ciliegina, con la stessa banca abbiamo in corso anche un mutuo. Ci è stato rifiutato di poter pagare le rate anche con i contanti poichè a detta del funzionario "non è possibile pagare le rate di mutuo anche col contante (che avevamo ed abbiamo) poichè la società ha già un grosso debito verso la banca pertanto, prima va formulato il piano di rientro".Da notare che abbiamo immobili intestati alla società liberi da ipoteche e rilasciato fidejussioni personali. Il comportamento di questo istituto mi sembra un abuso; per oggi mi fermo qui, se qualcuno avesse gentilmente qualche consiglio o suggerimento da darmi, ringrazio con anticipo.Giuseppe