Ecco quanto dichiarato (testualmente) dal Presidente dell'Antitrust Catricalà. Il quale ogni tanto scende dal pero e fa il meravigliato...1- Dal punto di vista quantitativo, secondo quanto emerge dalle analisi condotte sui dati forniti dalle compagnie, risulta che il fenomeno delle frodi accertate ai danni delle compagnie, nel periodo 2007-2009, si sia attestato su valori piuttosto contenuti, nell’ordine del 2-3% del numero totale dei sinistri. Si osservi che nel Regno Unito il numero di frodi accertate è pari al quadruplo di quelle accertate in Italia e in Francia è il doppio. Ciò segnala un problema tipico del nostro sistema nel quale, è da ritenere, le compagnie non dedicano energie sufficienti all’individuazione delle frodi anche perché non hanno adeguati incentivi a controllare i propri costi, come sarà specificato in seguito”.2- “Il sistema dell’indennizzo diretto presenta rilevanti criticità applicative e inoltre persistono i limiti di fondo del nostro sistema nel quale la domanda è ancora poco mobile (risulta che solo il 10% degli assicurati cambia compagnia annualmente) e non c’è adeguata concorrenza tra le compagnie. L’assenza di questi fattori di contesto ha fatto sì che l’indennizzo diretto non riuscisse a suscitare nelle compagnie i corretti incentivi affinché tenessero sotto controllo i propri costi. Appare, in particolare, che esse sono restie a individuare efficaci meccanismi interni di controllo sulle frodi. Il problema, occorre sottolineare, non può essere semplicemente derubricato a fattore esogeno assolutamente imponderabile e ingovernabile. È sempre più evidente che, dato il contesto scarsamente concorrenziale, per le imprese è più agevole scaricare sui premi i maggiori oneri derivanti da inefficienze di gestione”.3-. “Sul versante dell’offerta da tempo l’Autorità ha rilevato che le imprese assicurative, come in genere gli operatori finanziari, risultano legati tra loro da cointeressenze che si risolvono in un numero rilevante di partecipazioni incrociate e nella moltiplicazione degli incarichi di direzione per le stesse persone fisiche che si trovano negli organi di direzione di imprese che dovrebbero essere tra loro concorrenti. Come già ricordato un anno fa innanzi a codesta Commissione, il complesso di questi fattori condiziona necessariamente lo sviluppodi un’efficace competizione anche nel settore della RCA
LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !
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16/10/2011, ore 21:08
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17/10/2011, ore 09:44
amen.cagliostro, che ci dobbiamo fare?le frodi non emergono perchè le prime a non fare nulla sono le compagnie , che anzi sono spesso conniventi a livello locale.l'offerta è comunque limitata, e gli italiani sono pigri, non vogliono cambiare e spesso nemmeno si informano. |
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17/10/2011, ore 16:33
RISPARMIOma che fa......s arruola anche lei tra gli erètici ? Come sarebbe che sono le compagnie le prime a non fare nulla ? Adesso la filippica dell'assicuratore,se la sciroppa lei............... |
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17/10/2011, ore 22:22
Egregio amico Cagliostro, Le dico ancora,sinceramente , che nel mondo assicurativo , si lavora male. Non siamo in condizione di dare risposte credibili ai ns assicurati . Con altrettanta sincerità,le dico, che è umiliante , per noi , questa situazione e lo è ,naturalmente,ancor di più per gli assicurati . La soluzione ,come qualcuno vuol fare credere, non è dietro l'angolo . Troppe sono le corresponsabilità ; Poichè le soluzioni latitano , questa incapacità viene mascherata con l'aumento del premi . Personalmente credo che vi è molto da fare per quanto riguarda la gestione dei danni , dalle dichiarazioni iniziali dei conducenti,dei testimoni,dei periti,carrozzieri,medici,avvocati e consulenti vari . Qualora venissero raggiunti importanti e positivi risultati , poi mi chiedo, a tutto questo ,corrisponderebbe, in seguito, una diminuizione della tariffa ? Avere questo dubbio , non è peccato.Io non difendo a spada tratta tutto l'operato delle compagnie, questo non significa sputare nel piatto dove si mangia , ma solo essere realisti , analizzare le cose nel modo più distaccato possibile ,imparziali e non ipocriti. Questa durezza,nel giudicare il mondo assicurativo, che è l'ambiente che mi permette di lavorare e di guadagnare,è dettata solo dalla pura convinzione che il ns lavoro si puo' fare comunque onestamente,anche quando gli strumenti a ns disposizione non sono dei più idonei, perche' tante volte si puo' anche "perdere"una polizza e nel contempo consigliare per il meglio l'utente .Quello non è un contratto perso,in cambio si acquisisce la stima di quel cliente.Purtroppo in questo mondo non si vive di sola stima.... |
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18/10/2011, ore 06:53
Le uniche "piazze" dove le Compagnie hanno ragione di lamentarsi sono Napoli e alcune province pugliesi. Per il resto il problema può considerarsi sotto controllo. |
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18/10/2011, ore 20:37
Giancarlo,il problema esiste in ogni provincia dove vi è un aumento rilevante,in assenza di sinistri , rispetto all'anno precedente . un pò lo spieghi con l'inflazione,un po' con il principio della mutualità , ma quando questo aumento della tariffa è continuo negli anni , gli argomenti di persuasione non possono essere sufficienti . Spero che anche tù condivida , attualmente, la difficoltà nel dare risposta ..ad ammettere che parecchie cose non vanno . |
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