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A rivelarlo e' stato il portavoce del Pentagono, Bryan Whitman, senza precisare tuttavia se gli obiettivi colpiti nel raid turco di ieri siano stati indicati dall'intelligence americana. "Gli Stati Uniti continuano ad assistere il governo turco con informazioni che li aiutano ad affrontare la questione degli insorti", ha detto Whitman, che, alla domanda specifica se il Pentagono abbia indicato anche gli obiettivi delle azioni militari turche, ha risposto di non voler "entrare in dettagli di questo tipo". La collaborazione dell'intelligence americana con Ankara era stata decisa nelle settimane scorse, durante la visita a Washington del 5 novembre del premier turco Recep Tayyip Erdogan, dopo il voto del Parlamento per autorizzare incursioni nel nord dell'Iraq contro i terroristi del Partito dei lavoratori curdi (Pkk). (Ses/Pn/Adnkronos)chiudiBERLUSCONI: :«CALCIOPOLI E' STATA TUTTA UNA MONTATURA»(Corriere.it)le tesi del leader di forza italia e presidente del milan espresse all'arrivo della squadraBerlusconi: «Qualche club aveva influenza e l'ha fatta valere, e noi abbiamo perso qualche scudetto»MILANO - Una tesi paradossale. «L'avete capito o no che è stata tutta una montatura?». Lo ha detto il leader di Forza Italia e presidente del Milan Silvio Berlusconi replicando alla domanda se fosse contento per la vittoria mondiale del Milan, dopo tutto ciò che era accaduto, come, per esempio, Calciopoli. «L'avete capito o no - ha affermato Berlusconi - che è stata tutta una montatura? Qualche club aveva influenza e l'ha fatta valere, e noi abbiamo perso qualche scudetto».chiudiUDC: , CN CENSURA LE MINORANZE, MA IL PARTITO SI SPACCA A META'(Velino)Roma, 17 dic (Velino) - Al Consiglio nazionale dell'Udc passa la mozione di maggioranza del segretario Lorenzo Cesa ma è scontro aperto tra i vertici e le minoranze del partito. Il documento presentato da Cesa e appoggiato dal presidente Rocco Buttiglione e da Pier Ferdinando Casini boccia il progetto del Popolo delle libertà, rivendica l'autonomia, l'indipendenza e la centralità del partito e condanna il comportamento delle minoranze interne: no insomma a qualsiasi iniziativa sviluppata al di fuori degli indirizzi congressuali e finalizzata a interferire con le prerogative del segretario, a screditare e depotenziare la proposta politica del partito e disorientare iscritti ed elettori dell'Udc. E no al nuovo partito lanciato da Silvio Berlusconi la cui nascita si legge nel testo appare ispirata, per metodologia seguita e per esplicite dichiarazioni, a intenti populisti e comunque tende a penalizzare gli altri partiti del centrodestra. L'approvazione del documento, però, rimarca ancora una volta la spaccatura interna al partito. La mozione Cesa ha ricevuto una larga maggioranza, 200 voti favorevoli e soli 39 contrari, ma la minoranza che fa capo a Carlo Giovanardi sottolinea l'assenza al Cn di 141 delegati insoddisfatti dalle decisioni dei vertici. Lo stesso Giovanardi lamenta metodi stalinisti: È avvilente leggere su una mozione la parola ‘condanna'. Solo la Santa Inquisizione o i partiti stalinisti usavano parole simili. Il centrista dissidente conferma l'interesse verso il Ppl (può essere benissimo la costola italiana del Ppe, quello di cui parliamo da anni) e non vuole sentir parlare di Cosa Bianca: Non è la nostra idea. Emerenzio Barbieri, della minoranza di Giovanardi, ricorda: In tutti le delibere degli organi collegiali dei partiti non contano quanti sottoscrivono le proposte ma quanti sono quelli che le votano: oggi su 380 delegati aventi diritto hanno votato la mozione del segretario in 200, il 52,6 per cento del partito. Per questo, aggiunge, quando Casini dice che il voto ha fatto giustizia sulle reali forze in campo ha ragione: la sua mozione è stata accolta dalla metà del partito.Cosa Bianca a cui guarda invece Bruno Tabacci. Nel suo intervento ribadisce la necessità di superare l'Udc: Così com'è il partito è finito: può durare uno o due anni, ma si consumerà giorno dopo giorno. Quindi replica a Cesa che ha parlato indistintamente di tutte le minoranze, quella di cui Tabacci fa parte e quella di Giovanardi: Vi chiedo di uscire da questa logica degli opposti estremismi. Contrapporre me a Giovanardi per dire che il grosso del partito è al centro è meglio evitarlo. Replicando, infine, a Casini, che ha commentato l'esito del Cn sostenendo che ha fatto giustizia di chi cerca di metterci sempre i bastoni tra le ruote, Tabacci ironizza: Ho controllato e ho ancora la testa attaccata al collo. In ogni caso con rammarico annoto che un leader che giustizia difficilmente può attrarre ed essere lievito per un pane più ricco e generoso. Critico anche il vicepresidente del Senato, Mario Baccini: La relazione di Cesa è insufficiente e non scioglie i nodi interni al partito. Quella di Casini aiuta a dare un contributo al dibattito interno. Apprezzo la coerenza di Giovanardi. Condivido l'intervento di Tabacci è la sua sintesi. Tutte critiche respinte da Cesa e Casini. Il segretario centrista è soddisfatto: Abbiamo avuto il merito di indicare a tutta la politica le nostre tesi alternative alla spallata berlusconiana: inflessibili con Prodi e dialoganti sulle riforme. Siamo riusciti a dettare l'agenda politica. Sulla legge elettorale si dice fiducioso che il confronto porterà a far prevalere il modello tedesco. Certamente ammette la tentazione dell'imbroglio frutto dell' accordo tra Berlusconi e Veltroni esiste, ma posso assicurarvi che non lo permetteremo. Passare da 30 partiti a due sarebbe inaccettabile e pericoloso per gli equilibri democratici. Piuttosto è possibile arrivare a sei-sette grandi forze politiche.Una grande aggregazione dei moderati, da fare nei tempi e nei modi più opportuni, dipende, spiega Cesa, da quale legge elettorale verrà approvata: In questa fase politica più che volare con la fantasia dobbiamo restare con i piedi per terra e concentrarci con tutte le forze su un risultato che è finalmente a portata di mano e che determinerebbe una profonda ridefinizione del bipolarismo italiano: la riforma elettorale, madre di tutti i cambiamenti. Cesa, quindi, ripete che sarebbe sbagliato immaginare la nuova casa dei moderati come uno strumento per traghettare l'Udc verso il centrosinistra. La nostra collocazione, fissata dal congresso è chiara: noi siamo alternativi alla sinistra. Netta la posizione di Casini: La linea chiara resta quella definita dal congresso, dobbiamo essere il seme di qualcosa di più ampio e non vogliamo essere cooptati in una casa che altri hanno costruito per noi. Poi un richiamo ai dissidenti, in particolare a Tabacci: Stai attento Bruno ai rischi di costruire una cosa con personalità del mondo esterno. Se non teniamo chiara la nostra alternatività al Pd legittimiamo il fatto che il Pd si prenda i voti nostri e legittimiamo gli elettori di centrodestra a votare per il Partito del popolo delle libertà.(udg) chiudiFRANCIA: : LE MONDE, VITTORIA ITALIANA CONTRO MUSEI AMERICANI (Ansa)VIGNETTA PLANTU DEDICATA A SARKOZY-BRUNI (ANSA) - PARIGI, 17 DIC - L'articolo in prima pagina di Le Monde parla della ''vittoria dell'Italia contro quattro musei americani'', ma la vignetta di Plantu richiama la presunta relazione fra il presidente Nicolas Sarkozy e l'ex top model Carla Bruni: sullo sfondo, la bandiera dell'Italia e in primo piano la Bruni con in mano un cd ''Speciale Disney'' e con una chitarra con il volto di Sarkozy che dice ''le antichita' italiane non sono roba per me''. Le ''antichita''' sono appunto i 68 capolavori che erano stati 'trafugati' dall'Italia, in condizioni non ancora chiare, e che erano state comprate da alcuni musei americani che dopo anni di conflitti e un lungo negoziato finalmente le hanno restituite. I quattro musei americani sono il Getty di Los Angeles, il Metropolitan di New York, il Museo di Boston e quello di Princeton. Tra le opere recuperate Le Monde cita l'imperatrice Vibia Sabina, moglie di Adriano e nipote di Traiano, una statua alta 2,04 metri e pesante 1.200 chili che fu rubata dalla Villa di Adriano a Tivoli ed e' stata restituita dal Museum of fine arts di Boston, il vaso di Euphronios, rubato da una tomba etrusca e reso dal Metropolitan Museum of Art di New York che lo deteneva dal 1972, e una tavola in marmo orientale del 325-300 avanti Cristo raffigurante due grifoni e restituita dal Getty Museum di Los Angeles. Per Roma - scrive Le Monde - questa grande esposizione che viene organizzata dal 21 dicembre al 2 marzo, in una sala della presidenza della repubblica a Roma per sottolineare ''la solennita' dell'evento'', vuole marcare ''la vittoria della diplomazia culturale italiana in seguito ad un lungo contenzioso che c'e' stato con i musei americani''. Il messaggio dell'esposizione per il quotidiano francese e' chiaro: ''non si tocca impunemente il patrimonio archeologico italiano''. (ANSA)chiudiUE:: L'EUROPA DICHIARA GUERRA ALL'INQUINAMENTO NELLE CITTA' (Velino)(Velino) - L'Europa dichiara guerra all'inquinamento delle citta'. Il Parlamento ha infatti appena votato una nuova direttiva sulla qualita' dell'aria che riunisce in un unico testo tutti gli strumenti giuridici vigenti finora e integra gli ultimi sviluppi in ambito medico e scientifico acquisite negli Stati membri. Obiettivo principale di Strasburgo e' quello di combattere "alla fonte" le emissione inquinanti, tutelare i gruppi di popolazione sensibili e definire misure piu' efficaci a livello locale, nazionale e comunitario. Per fare questo l'Europa ha stabilito metodi e criteri comuni per valutare la qualita' dell'aria, monitorare le tendenze a lungo termine e i miglioramenti ottenuti con l'applicazione delle misure messe in campo dai vari paesi. A finire sotto la lente d'ingrandimento della Ue saranno soprattutto le emissioni industriali, i motori dei veicoli pesanti, le emissioni legate ai rifornimenti di benzina nelle stazioni di servizio e il contenuto di zolfo nei carburanti. Mentre punti chiave della riforma riguardano una serie di misure che prevedono l'istituzione in ogni Stato membro di "zone e agglomerati" in cui realizzare attivita' di valutazione e di gestione della qualita' dell'aria e la fissazione di nuove soglie applicabili al biossido di zolfo, al biossido di azoto e agli ossidi di azoto, al particolato (PM10 e PM2,5), al piombo, al benzene e al monossido di carbonio. Particolare attenzione viene rivolta infatti al PM2,5 che ha un impatto molto negativo sulla salute umana. Anche se ancora non e' stata definita una soglia limite al di sotto della quale le polveri sottili non rappresentano un rischio, la nuova direttiva mira a una riduzione generale delle concentrazioni nelle citta'. Gli Stati membri dovranno adottare in questo caso tutte le misure necessarie, "che non comportano costi sproporzionati", per garantire che le concentrazioni di PM2,5 nell'aria ambiente non superino il valore-obiettivo (25 microgrammi per metro cubo a partire dal 2010) o il valore limite (25 microgrammi per metro cubo con un margine di tolleranza pari al 20 per cento che dovra' comunque essere ridotto costantemente per raggiungere lo 0 per cento al primo gennaio 2015). Confermati invece gli attuali valori limite (40 microgrammi per metro cubo come media annua e di 50 microgrammi per metro cubo come media giornaliera) per i particolati PM10. Quest'ultima soglia, come adesso del resto, non dovra' essere superata piu' 35 volte in un anno. Se in una determinata zona o agglomerato non e' possibile conformarsi ai valori limite fissati per il PM10, "per le caratteristiche di dispersione specifiche del sito, per le condizioni climatiche avverse o per l'apporto di inquinanti transfrontalieri", gli Stati membri potranno pero' derogarvi temporaneamente per tre anni. Ma solo a condizione che sia predisposto un piano per la qualita' dell'aria e purche' dimostrino "che sono state adottate tutte le misure del caso a livello nazionale, regionale e locale per rispettare le scadenze". Prevista anche la predisposizione di punti di campionamento per la misurazione delle sostanze nocive in zone urbane, agglomerati (intorno ai 250 mila abitanti) e zone rurali (ogni 100 mila chilometri quadrati). E la fissazione di "soglie di allarme" e di "livelli critici" per le concentrazioni di biossido di zolfo e biossido di azoto. In quest'ultimo caso, se in determinate zone i livelli di inquinanti presenti nell'aria ambiente superano un valore limite stabilito, gli Stati membri devono predisporre piani per la qualita' dell'aria e rientrare nei parametri previsti. In caso contrario il piano dovra' stabilire misure per garantire che il superamento sia "il piu' breve possibile". Gli Stati membri - che avranno due anni per recepire la direttiva - dovranno infine determinare il regime di sanzioni da infliggere in caso di violazione delle disposizioni nazionali adottate a norma della direttiva e adottare tutti i provvedimenti necessari per la loro applicazione.chiudiDALAI LAMA: : DELLA VEDOVA, LA CINA ATTACCA IL PARLAMENTO, D'ALEMA LO OFFENDEDichiarazione di Benedetto Della Vedova, Presidente dei Riformatori Liberali e Deputato di Forza ItaliaE' interessante notare che nel giorno in cui la Cina ha deciso di attaccare il Parlamento italiano per l'ospitalità riservata alla voce e alla figura del Dalai Lama (di cui va reso merito al Presidente della Camera Bertinotti), D'Alema è intervenuto non per difendere le istituzioni italiane, ma per screditare l'intelligenza di alcuni supporter del Dalai Lama (compresi, immagino, i 300 deputati che hanno chiesto il suo intervento alla Camera). Pure questo ci doveva riservare la ragione di stato: che mentre la Cina attacca il Parlamento italiano, il Ministro degli esteri non lo difenda, ma lo offenda a sua volta con uno stupido sarcasmo.Mi rendo conto che il Dalai Lama non ha il rango criminale di alcuni abituali interlocutori di D'Alema nel mondo del fanatismo islamico. Capisco che è un leader religioso che non ha mai teorizzato né organizzato attentati terroristici. Dunque è evidente che per un ministro come D'Alema non sia obbligatorio incontrarlo. In questo il nostro ministro degli esteri la pensa molto diversamente non solo da Bush, ma anche dalla Merkel, che a differenza di D'Alema incontra il Dalai Lama e non gira con la kefiah al collo, né a braccetto con i dirigenti politici di Hezbollah.chiudiM.O.: / ABU MAZEN: DATECI 5,6 MILIARDI O SARA' UNA CATASTROFE (Apcom)Conferenza donatori: Ue, Francia, Usa, Giappone annunciano aiuti Parigi, 17 dic. (Apcom) - Il presidente palestinese Abu Mazen ha invitato oggi la comunità internazionale a fornire urgentemente 5,6 miliardi di dollari in aiuti ai palestinesi per evitare una "catastrofe totale" nei territori. I palestinesi hanno lanciato un accorato appello all'apertura della conferenza dei donatori di Parigi, che dovrebbe finanziare un ambizioso piano di sviluppo su tre anni (2008-2010) destinato a dotare il futuro Stato palestinese di istituzioni solide e di un'economia forte. Il piano è stato definito dal capo della diplomazia israeliana, Tzipi Livni, come "un serio tentativo" di costruire le basi del nuovo stato palestinese. Già in apertura, Abu Mazen ha messo in guardia i rappresentanti dei 70 paesi e 20 associazioni partecipanti, fra i quali il segretario generale dell'Onu Ban ki-moon, il segretario di Stato americano Condoleezza Rice, il ministro israeliano degli Affari Esteri Tzipi Livni e il viceministro italiano degli Affari Esteri, Patrizia Sentinelli, sui rischi derivanti da una mancata e adeguata assistenza finanziaria. "Senza questo sostegno, senza gli aiuti che permetterebbero al Tesoro palestinese di compiere il suo ruolo, dovremo far fronte a una catastrofe totale in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza", ha dichiarato Abu Mazen. La conferenza dei donatori mira a consolidare le speranze di pace ancora fragili sorte dalla riunione di Annapolis, negli Stati Uniti. Israeliani e palestinesi si sono impegnati per nuovi negoziati in attesa di uno Stato palestinese a fine 2008. In questa prospettiva, Abu Mazen ha insistito sulla sospensione di "tutte le attività di colonizzazione senza eccezione" da parte dello Stato ebraico nei territori palestinesi. "Mi attendo una sospensione di tutte le attività di colonizzazione senza eccezione, lo smantellamento delle 127 colonie selvagge stabilite dal 2001, la riapertura delle istituzioni palestinesi chiuse a Gerusalemme, la rimozione delle barriere militari, la sospensione della costruzione del muro di separazione e il rilascio dei prigionieri", ha dichiarato Abu Mazen. La Francia ha annunciato di voler sbloccare 300 milioni di dollari in tre anni. La Commissione europea, da parte sua, ha annunciato lo sblocco di 650 milioni di dollari per l'anno 2008, mentre gli Stati Uniti si sono impegnati per una donazione di circa 555 milioni di dollari per il 2008. Una parte della cifra, 400 milioni, era già stata annunciata da tempo dalla Casa Bianca ma non era stata approvata dal Congresso. Il Giappone, infine, avrebbe stanziato una cifra pari a 120 milioni di dollari. "Offrite ai popoli di Israele e della Palestina il regalo più bello: la pace!", è stato però l'appello lanciato dal presidente francese Nicolas Sarkozy durante il suo discorso di apertura della conferenza. "Siate all'altezza della sfida! Siate generosi! Siate audaci (...) noi non ne possiamo più della guerra!", ha aggiunto il capo dello Stato. Sarkozy ha d'altra parte proposto la creazione di una forza internazionale per sostenere "al momento opportuno" i servizi di sicurezza palestinesi.chiudiTERRORISMO: : FAMILIARI VITTIME,PRODI NON HA MANTENUTO IMPEGNI (ANSA)TORINO, 17 DIC - La presidenza del Consiglio non ha mantenuto in Finanziaria gli impegni in favore delle vittime del terrorismo. E' quanto denunciano in un comunicato congiunto l'Unione vittime per stragi e l'Associazione italiana vittime del terrorismo che hanno inviato una lettera a Romano Prodi. ''Nel 2006 - spiegano i rispettivi presidenti, Paolo Bolognesi e Giovanni Berardi - il Governo Prodi nomino' un commissario straordinario per rendere funzionante e migliorare la legge 206/04. Dopo la nomina del commissario ed un lavoro incessante da parte delle associazioni delle vittime venne concordato con la presidenza del Consiglio, alla vigilia delle celebrazioni del 2 agosto 2007, un percorso che prevedeva di definire, modificare ed integrare la legge 206/04 permettendone cosi' la sua integrale applicazione evitando le continue umiliazioni ai familiari delle vittime. A questo ha fatto seguito la direttiva del 2 agosto che ha superato alcuni problemi esistenti, lasciando comunque irrisolte le problematiche piu' importanti, rispetto alle quali vi era l'impegno di inserirle nella legge finanziaria 2008. Cio' - aggiungono - non e' avvenuto''. Denunciando che e' stata compiuta ''una gravissima scorrettezza nei confronti dei familiari delle vittime del terrorismo'', le due associazioni ribadiscono che ''continueranno incessantemente la loro battaglia affinche' sia data completa attuazione alla 206/04 che da tre anni e mezzo non e' ancora completamente attuata''.(ANSA)chiudiALITALIA: : SOCIETA', FONDI USA RITIRANO MANIFESTAZIONE INTERESSE (Adnkronos)Roma, 17 dic. (Adnkronos) - I fondi Usa, che lo scorso 14 dicembre, avevano manifestato il loro interesse per Alitalia hanno ritirato la loro offerta. Lo rende noto Alitalia in un comunicato. Su richiesta della Consob, Alitalia rende noto che, oggi, ''e' pervenuta una comunicazione da parte di un commercialista che ha trasmesso, in nome e conto del cliente Evergreen Fund, una comunicazione, sempre in data odierna, sottoscritta da rappresentanti di SA Holdings Ltd, Evergreen LLC e THL Transportation avente a riferimento 'Acquisition of 49,90% of Alitalia Spa - Subject: Withdrawal of Interest'. In detta comunicazione, i sottoscrittori rappresentano, nel far seguito alla loro richiesta del 14 dicembre scorso, che il loro consorzio ritira, allo stato, l'interesse manifestato ad acquisire il 49,90% di Alitalia''. (Sec-Eca/Col/Adnkronos)chiudiTERRORISMO: / VATICANO: AL QAIDA TEME CHI VUOLE DIALOGO (Apcom)Padre Lombardi: esponenti musulmani impegnati con Papa per pace Città del Vaticano, 17 dic. (Apcom) - Al Qaida teme chi vuole il dialogo fra religioni: è quanto sostiene padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, interpellato sulle dichiarazioni del numero due di al Qaida, Al Zawahiri, secondo cui il Papa offende l'Islam. "Sembra di capire che i contatti di dialogo che autorevoli esponenti musulmani come il re d'Arabia e i 138 leader musulmani - ha detto il portavoce Vaticano, a margine della presentazione del libro 'Un minuto di Vangelo' di Vito Magno - sono evidentemente un fatto significativo per il mondo musulmano. Sono voci che vogliono dialogare ed implicitamente dialogare per la pace. Queste voci - ha concluso il gesuita - hanno un'importanza crescente nel mondo musulmano e questo evidentemente preoccupa chi questo dialogo non lo vuole".chiudi Punto Quotidiano: La Cupola dell'immobilismo minaccia il referendum Scritto da Alessandro Corneli lunedì 17 dicembre 2007 Sotto la Cupola dell'immobilismo. Per la prima volta, un grande giornale indipendente, nel senso di non filo-berlusconiano e sostenitore, nel 2006, dell'Unione, ha tirato giù dalla sedia dell'imparzialità politica il Presidente della Repubblica. Questo giornale è La Stampa nell'articolo, pubblicato sabato 15 dicembre, e intitolato Triangolo contro il referendum.La tesi è che se la Corte Costituzionale, tra il 16 gennaio e il 10 febbraio, dovesse bocciare i quesiti referendari giudicandolo inammissibili, il risultato sarebbe una stabilizzane del Governo.Questa tesi è inserita in un quadro più ampio, definito difesa dello status quo, comprendente quindi anche la riforma elettorale.In realtà la tesi viene riportata, messa in bocca a un deputato, Giuseppe Caldarola, ma si tratta di un deputato dell'Ulivo, appartenente al Partito democratico.Che dice: Prodi e D'Alema formano una trimurti insieme a un Napolitano non tanto convinto del referendum. Se nella testa di Veltroni la legge elettorale è uno strumento essenziale per far decollare il Pd, nella testa di questi serve, soprattutto, a dare una garanzia di vita al governo. La cartina di tornasole è l'atteggiamento sul referendum: Veltroni continua ad averne bisogno come strumento di minaccia per avere una legge elettorale adeguata; Prodi-D'Alema-Napolitano si stanno accorgendo che quell'arma rischia di rivolgersi contro il governo e se ne vogliono disfare.Tesi ripresa da Guido Corsetto, Fi: A Prodi, a D'Alema, a Napolitano, a Scalari non gliene frega un fico secco della legge elettorale e delle riforme. Quelli vogliono solo tenere in piedi Prodi. E tutto può servire allo scopo: le inchieste della magistratura sui senatori o le pressioni sulla Consulta.Aggiungiamo Clemente Mastella: Certo che Prodi e D'Alema stanno facendo di tutto per salvare il governo. E ora forse anche Napolitano: ha scoperto che dopo Prodi ci sono solo le elezioni e non un governo istituzionale.Ciò che andiamo scrivendo da tempo sul ruolo politico del Capo dello Stato trova quindi conferma, come pure il fatto che il Quirinale (Napolitano e predecessori) sia la Cupola dell'immobilismo.

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No, a dire il vero non ho nemmeno tempo nè voglia di leggere il romanzo che hai incollato :-)

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